Tassare i migliaia di milionari nel mondo per contribuire alla misure a contrasto della crisi climatica e delle diseguaglianze sociali nel pianeta. La proposta è contenuta in una petizione pubblicata sul quotidiano francese Le Monde a firma di oltre 130 eurodeputati ed economisti che chiedono all’Unione europea di “introdurre un’imposta progressiva sulla ricchezza degli ultra-ricchi su scala internazionale per ridurre le disuguaglianze e contribuire a finanziare gli investimenti necessari per la transizione ecologica e sociale.”
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Arriva una nuova tassa sugli ultra-ricchi? La petizione
“Quello che siamo riusciti a ottenere per le multinazionali, dobbiamo farlo ora per i ricchi”, scrivono l’europarlamentare francese Aurore Lalucq (Socialisti e Democratici, sinistra) e l’economista Gabriel Zucman, esperto di evasione fiscale e tassazione di redditi elevati, promotori della campagna rivolta a Ue, Ocse e Onu.
“Esistono molte proposte in questa direzione, tra cui quella di una tassazione dell’1,5% su un patrimonio di 50 milioni di euro“, si legge nella petizione, sottoscritta soprattutto da eurodeputati verdi e di sinistra, da una cinquantina di economisti, tra cui il Nobel per l’Economia 2001 tra questi Joseph Stiglitz, Nobel per l’Economia 2001 e da Ong internazionali come Oxfam.
“Spetterà a noi decidere collettivamente e democraticamente sul livello equo e adeguato di questa tassa” scrivono i firmatari sottolineando che per far fronte a ingiustizie e disuguaglianze “è stato redatto un accordo globale sulla tassazione minima delle multinazionali sotto l’egida dell’Ocse. Sarà efficace su scala europea grazie a una direttiva adottata definitivamente alla fine del 2022.”
Lalucq e Zucman sostengono nell’articolo che nel 2018 Elon Musk, all’epoca il secondo uomo più ricco del mondo, “non ha pagato un centesimo di tasse federali” e che in Francia “le 370 famiglie più ricche sono effettivamente tassate solo del 2 o 3% circa”.
Tassa per gli ultra-ricchi, il piano di Biden
Il progetto di una super tassa per i milionari è da mesi sul tavolo di Joe Biden che vorrebbe introdurre un’imposta ancora più alta del 25% e anche di aumentare di quasi il doppio il prelievo fiscale sul “capital gain”, l’utile di capitale, dal 20% al 39,6%.
A poche ore dalla consegna del budget per il bilancio Usa del 2024, il presidente degli Stati Uniti vorrebbe presentare al Congresso la proposta di questa “minimum tax” per i paperoni americani e le grandi società.
Biden, però, non è riuscito a ottenere concessioni strette fiscali sullo stesso piano quando i Democratici controllavano il Congresso, accontentandosi di una legislazione più agile e incentrata sulla politica energetica-sanitaria, e adesso che entrambe le Camere sono sotto il controllo dei Repubblicani l’impresa sarebbe ancora più difficile.
La proposta del presidente Usa, dovrebbe prevedere un’aliquota fiscale di almeno il 25% per lo 0,01% degli americani più ricchi, mentre coloro che guadagnano 400mila dollari vedrebbero crescere le tasse sul patrimonio dal 37% al 39,6%, ritornando ai livelli precedenti alla riforma di tagli fiscali introdotta dall’ex capo della Casa Bianca Donald Trump.
Del resto erano stati i milionari stessi, in una lettera aperta scritta l’anno scorso, ad ammettere che l’attuale sistema fiscale sia ingiusto e a chiedere di essere tassati di più.
I “Milionari patriottici“, come si sono fatti chiamare, sono formati da 102 tra le persone delle persone più ricche del mondo, che nell’appello a prima firma Abigail Disney, erede dell’impero di Walter, avevano spiegato: “Mentre il mondo ha sofferto in questi due anni, molti di noi possono dire di aver visto aumentare la loro ricchezza durante la pandemia. Pochi di noi, forse nessuno, può invece dire onestamente di aver pagato il giusto di tasse”.