Disoccupati che non cercano lavoro: l’Italia ha il primato europeo

Nel 2021 erano oltre 6 milioni gli italiani che non lavoravano e non cercavano un’occupazione. In valori assoluti nessuno fa peggio in Europa, nonostante il calo degli ultimi 5 anni: nel 2016 erano un milione in più.

Pubblicato: 18 Maggio 2022 09:58Aggiornato: 21 Maggio 2024 16:29

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

La pandemia ha provocato e sta provocando forti cambiamenti nel mercato del lavoro. Dopo la pesante perdita di PIL e posti di lavoro registrata nel 2020, lo scorso anno ha segnato una ripresa dell’occupazione e miglioramenti a livello macro-economico in buona parte dei settori industriali.

Questo forte oscillare ha però inevitabilmente generato delle ripercussioni, con migliaia di lavoratori che si sono spostati da un settore all’altro per trovare un impiego. Ma come è andato il 2021 in termini economici e qual è stato l’andamento della disoccupazione?

In Italia è record di disoccupati che non cercano un impiego

La fotografia di Eurostat mostra una situazione decisamente curiosa. L’Italia è la seconda nazione dell’Unione Europea per quota di domanda insoddisfatta di occupazione tra le persone dai 15 ai 74 anni. La percentuale registrata nel 2021 dal nostro Paese è stata del 22,8%. Su questo fronte solo la Spagna ha fatto peggio con un dato superiore a quello italiano: 24,1%.

Dopo Spagna e Italia, tra le prime nazioni dell’Europa allargata troviamo l’Islanda con una quota del 21,8%, la Serbia (18,2%) e la Svezia (18%). La media dell’area Euro si ferma a 15,6 punti – l’Italia è quindi sopra questo valore di 7,2 punti percentuali -, mentre nell’Unione Europea a 27 nazioni la media è pari a 14 punti, con una distanza ancora maggiore dal nostro Paese.

Tra le nazioni che presentano le quote più basse di domanda insoddisfatta di occupazione compaiono Paesi come la Repubblica Ceca, con un valore di 3.9%, Malta con 5.5% e la Polonia con 5.7%. Tra i Grandi Paesi dell’Unione Europea la Germania ha un valore decisamente inferiore rispetto all’Italia: si ferma a 7.9 punti percentuali.

Per l’Italia è primato europeo in termini assoluti

Se analizziamo i dati assoluti, e non più le percentuali, delle persone che sono disoccupate e non cercano un lavoro, l’Italia è al primo posto a livello europeo.

Nel 2021 le persone che rientravano in questa categoria erano 6 milioni e 379 mila. Un dato che ci poneva davanti alla Spagna (5 milioni e 867 mila) e alla Francia (5 milioni). Questo primato viene reso meno amaro da un trend che negli ultimi anni è comunque in diminuzione. Nel 2016 le persone disoccupate che non cercavano lavoro erano infatti 7,415 milioni: un milione in più rispetto al 2021.

Disoccupati in Italia: aggiornamento 2024

I dati diffusi dall’Istat a marzo 2024 evidenziano un aumento di occupati e inattivi, con una diminuzione dei disoccupati. Il tasso di disoccupazione è infatti sceso al 7,2%. Ciò rappresenta un -0,2% rispetto a febbraio 2024. Se lo sguardo è rivolto unicamente ai soggetti giovani, la diminuzione è del 20,1%.

L’Istat ha segnalato una crescita statistica dell’occupazione pari a +0,3%, il che si traduce in +70mila unità (per uomini e donne). Ciò si riferisce a dipendenti e autonomi, per tutte le classi d’età, eccezion fatta per quella 35-49, che registra un calo. Il tasso di occupazione è salito al 62,1% (+0,2 punti).

Occorre però fare i conti con un’amara realtà, quella del blocco degli stipendi, a fronte di un’inflazione che macina danni e distrugge famiglie. Crearsi un futuro per i giovani è un’impresa che genera ansia e depressione. Stringerlo a sé e non farselo sfuggire lo è però altrettanto per chi perde il lavoro in un’età poco gradita agli imprenditori. In questo clima si va a caccia di bonus, il lavoro in nero serpeggia più che mai e si è in balia di un mercato immobiliare, tra acquisti, mutui e affitti ormai ingestibile.