Il Private banking in Italia chiude un primo trimestre molto positivo. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto trimestrale dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB), secondo cui sono stati raggiunti, nel primo trimestre dell’anno, 1.171 miliardi di euro di masse gestite (+6,3%), contro i 1.101 miliardi di euro del quarto trimestre 2023.
“Il Private Banking si conferma un settore in crescita in Italia, e lo fa registrando variazioni positive in tutti i comparti. Oltre 100 miliardi di euro di masse gestite in più negli ultimi due trimestri raccontano, più di altri dati, l’apprezzamento della clientela verso un modello di servizio in grado di accompagnare gli investitori in un contesto di mercato in continuo e rapido cambiamento”, commenta Andrea Ragaini, Presidente AIPB.
Crescita favorita da effetto mercato
La crescita delle masse è stata favorita, in primis, da un effetto mercato. Lo scenario macroeconomico e finanziario dei primi tre mesi dell’anno, infatti, è stato caratterizzato da una performance positiva dei mercati azionari, che hanno proseguito la fase di crescita (+10% il listino italiano e +9% quello USA).
L’aumento dell’inflazione americana, ha portato i mercati a rivedere le aspettative sulla data del primo taglio dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, causando la crescita dei tassi a lunga sia in Germania che negli USA. In un tale contesto, l’effetto mercato ha contribuito in maniera determinante, registrando un valore di 33 miliardi di euro solo nell’ultimo trimestre e di 73 miliardi negli ultimi 12 mesi.
Buoni i dati di raccolta
Positivi anche i flussi derivanti dalla raccolta netta complessiva, realizzata dagli operatori Private (+12 miliardi euro, in crescita rispetto ai 9 del trimestre precedente), e un importante cambiamento organizzativo di un operatore per cica 20 miliardi, a testimonianza della crescente attenzione da parte delle Banche verso le esigenze distintive della clientela Private.
Tutti i prodotti del Private Banking hanno registrato una variazione positiva nei primi tre mesi dell’anno. I fondi comuni di investimento sono, per la prima volta da dicembre 2022, in testa alla classifica, registrando una crescita di 19,4 miliardi di euro.
Al secondo posto i prodotti obbligazionari (+16 miliardi), seguiti da azioni (+12 miliardi), assicurativi (+10 miliardi) e gestioni patrimoniali (+6 miliardi).
La liquidità (+3,6 miliardi) è cresciuta maggiormente rispetto ai trimestri precedenti. Chiudono infine ETF/ETN/ETC (+1,6 miliardi).
La performance dei singoli comparti
Guardando all’evoluzione trimestrale dei comparti, la raccolta amministrata ha visto una crescita positiva e rilevante (+8,2%), guidata dai Titoli di Stato (+11,7%) che guadagnano nuovo spazio nella composizione (+1,1%). Molto positivo anche il dato relativo alle azioni (+9,7%).
Dopo un anno difficile, la raccolta gestita vede un incremento del 6,7%, grazie soprattutto ai Fondi comuni d’investimento (+8,1%). Anche il comparto assicurativo torna a crescere (+4,6%), con risultati abbastanza simili tra le sue componenti (Multi Ramo, Ramo I e Ramo III), con l’eccezione delle Polizze Ramo V/VI cresciute di circa il 32%.
Infine, la raccolta diretta registra un aumento del 3,6%, in larga parte dovuto ad un cambio perimetro. Da segnalare, nel comparto, l’importante incremento delle obbligazioni bancarie proprie (+15,3%).