Mercati, ecco perché è il momento dei bond

Lo spiega Chris Iggo, Chief Investment Officer di AXA IM Core,  nella sua analisi sulle prospettive per i mercati azionari e obbligazionari

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Redazione

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Pubblicato: 27 Gennaio 2025 14:30

“Nonostante l’aumento dei rendimenti, il mondo non sta abbandonando le obbligazioni – né minaccia di non finanziare più i deficit governativi. I rendimenti dei Treasury statunitensi a lungo termine, compresi tra il 4% e il 5%, riflettono la situazione dell’economia e il fatto che il decennio di bassi tassi d’interesse è ormai alle spalle. La buona notizia? Tutto ciò è potenzialmente di buon auspicio per un aumento dei rendimenti per gli investitori obbligazionari. Prima della crisi finanziaria globale, i rendimenti di una strategia aggregata globale a reddito fisso si aggiravano tranquillamente tra il 4% e il 5%: bentornati in quel mondo”. Lo sottolinea Chris Iggo, Chief Investment Officer di AXA IM Core,  in una view sulle prospettive per i mercati azionari e obbligazionari.

Mercati, è il momento dei bond

L’attuale mercato obbligazionario ribassista – spiega Iggo –  è iniziato a settembre, in concomitanza con il taglio del tasso overnight da parte della Fed dal 5,50% al 5,0%. Si è trattato di una mossa coraggiosa, segno che la Fed era sicura di aver messo sotto controllo l’inflazione. Il mercato ha però considerato la mossa in modo diverso sempre più frequentemente, e i due successivi tagli dei tassi hanno rafforzato i timori che l’inflazione sia ancora un rischio.

Alcuni ritengono che la Fed abbia allentato troppo e troppo presto, tenendo conto della situazione economica e della direzione della politica economica del governo statunitense. Fortunatamente, il mercato ha corretto una parte del suo eccesso sulla scia dei dati sull’inflazione di dicembre, migliori del previsto. I rendimenti sono ancora in crescita rispetto al 31 dicembre 2024. I bond restano quindi interessanti.

Sentiment e dati tecnici

Anche i bond globali “sono in rialzo rispetto ai minimi degli ultimi sei mesi. Il Regno Unito ha registrato l’andamento peggiore, a causa dei timori relativi all’outlook fiscale e alla capacità di attrarre capitali esteri sufficienti a finanziare il suo doppio deficit. Anche la sterlina è scesa. Una sterlina più debole aumenta le preoccupazioni inflazionistiche e la Bank of England sembra bloccata per quanto riguarda il tasso bancario. Il mercato si aspetta solo due tagli dei tassi quest’anno, nonostante le prove che l’economia del Regno Unito sia in fase di stallo (da una velocità molto bassa, il PIL è piatto dalla fine del primo trimestre del 2024), mentre noi di AXA IM prevediamo quattro tagli dei tassi nel 2025″.

In generale “i titoli di Stato stanno diventando più convenienti rispetto agli swap e al credito societario – un fenomeno che continua. I mercati ritengono che i rischi di credito governativo stiano aumentando rispetto alle aziende, che stanno anch’esse emettendo debito – oltre 80 miliardi di dollari di obbligazioni investment grade sono stati venduti nel mercato primario degli Stati Uniti già quest’anno. Le banche che sottoscrivono nuove emissioni di obbligazioni societarie spesso si proteggono vendendo titoli di Stato. E se Trump si muoverà per deregolamentare le banche negli Stati Uniti, queste avranno meno bisogno di detenere titoli di Stato”.

L’anno dei bond 3.0?

Negli ultimi due anni sono stato colpevole di aver propagandato la narrativa dell’“anno dei bond”, sottolinea ancora l’esperto. Questo è stato in parte premiato dalla performance, anche se la volatilità nei mercati dei tassi è rimasta elevata. In Europa, i mercati del credito investment grade e dell’euro high yield hanno avuto due anni positivi, e anche la sterlina investment grade a breve duration ha registrato una buona performance. Il credito a breve scadenza e di qualità inferiore ha registrato una performance migliore rispetto ai titoli di Stato di alta qualità a lunga durata.

È positivo che i rendimenti obbligazionari siano elevati all’inizio dell’anno: ciò aumenta la probabilità di rendimenti decenti in tutta l’asset class. Il solo carry sarà già un contributo importante.

L’outlook sui tassi

Il pricing del mercato è diventato più pessimista sulle prospettive di riduzione dei tassi. I tassi degli Stati Uniti e del Regno Unito sono prezzati per rimanere tra il 4,0% e il 4,25% in modo indefinito – ciò è positivo per i bond, se non ci sono ragioni per cui il mercato prezza tassi più alti. L’outlook riguardante l’inflazione è fondamentale: sia negli Stati Uniti sia nel Regno Unito, i dati sull’inflazione di dicembre sono stati migliori del previsto, portando i mercati obbligazionari in ipervenduto a salire. A dicembre, l’inflazione core si è attestata al 3,2% sia negli Stati Uniti sia nel Regno Unito. Deve essere inferiore a questo valore per far sì che le Banche Centrali si muovano nuovamente al ribasso, ma i dati di dicembre sono positivi a breve termine. I rischi legati all’energia e a Trump sono le principali minacce all’inflazione nel breve termine.

L’outlook sul credito

Il restringimento degli spread del credito è stata “la” storia dell’anno scorso. Ha permesso al credito di sovraperformare i tassi nei mercati investment grade e high yield. Il motivo che ha portato ad un aumento dei tassi e che porta a non prevedere un allentamento significativo da parte delle Banche Centrali – un’economia forte – dovrebbe significare anche una stabilità degli spread del credito in futuro. C’è sicuramente una forte domanda di credito.

A meno che non si verifichi un’impennata di prestiti aziendali legati a fusioni e acquisizioni, o che la crescita degli utili rallenti fino a minacciare la capacità delle aziende di far fronte ai pagamenti delle cedole, i mercati del credito dovrebbero essere una fonte di reddito sicura per gli investitori obbligazionari nel 2025.

Tassi più alti positivi per investitori obbligazionari

Viviamo effettivamente in un ambiente di tassi più alti rispetto al decennio successivo al 2010. Ripeto, questo è positivo per gli investitori che cercano un reddito da obbligazioni, spiega Iggo sottolineando che la duration può essere gestita e coperta, ma i ritorni obbligazionari sono stabili e non bisogna trascurare il potere della capitalizzazione. Guardando ai commenti sui mercati obbligazionari, la liquidità è buona, la domanda è forte e la perdita di denaro a causa di insolvenze è ancora un evento molto raro. Riteniamo che gli investitori globali abbiano poco margine per incrementare le loro partecipazioni azionarie negli Stati Uniti, soprattutto perché è probabile che la performance rimanga piuttosto concentrata e che la parte growth del mercato sia costosa.

I bond “offrono una diversificazione interessante, e si spera che questa possa avere successo nell’affrontare le sfide del flusso di commenti politici che hanno iniziato a fluire dopo il recente insediamento di Trump”, conclude.