Prima volta storica alla Borsa italiana, con Piazza Affari che ha deciso per il primo sciopero in assoluto per la giornata di giovedì 27 giugno 2024. A partire dalle 15.30, infatti, i dipendenti del gruppo hanno deciso di incrociare le braccia e scendere in strada. Non ci sono precedenti e lo stop varrà per le due ore successive, ovvero fino alle 17.30 quando ci sarà la chiusura delle contrattazioni.
Le organizzazioni sindacali Fabi, First Cisl e Fisac Cgil hanno deciso all’unisono di mobilitarsi per due ore per dare un chiaro segnale. E niente sembra poter convincerli a desistere.
La Borsa italiana in sciopero
C’è sempre una prima volta, anche per scenari (o in questo caso proteste) impensabili. Piazza Affari non si era mai fermata per scioperare, ma quello che succederà alle 15.30 di giovedì 27 giugno è il precedente che tutti aspettavano. Tra continue minacce, da una parte e dall’altra, di veder saltare la protesta, alla fine i dipendenti hanno deciso di incrociare le braccia, fermando tutto alla Borsa.
Dalle 15.30 alle 17.30, orario di chiusura delle contrattazioni, infatti, andrà in scena lo sciopero, il primo della storia della Borsa Italiana, destinato a entrare negli annali. La manifestazione, lungamente meditata, è motivata dalla preoccupazione per lo spostamento del centro decisionale a Parigi da parte di Euronext, la federazione di Borse europee che gestisce diverse piazze finanziarie, tra cui la stessa di Milano.
E gli 800 dipendenti presenti nella capitale economica italiana non ci stanno, temendo che ciò possa minare l’importanza storica di Piazza Affari.
Non è ancora chiara l’entità dello sciopero né il tasso di adesione, ma Euronext non prevede significativi disservizi nelle operazioni di mercato, considerando che i sistemi sono automatizzati e integrati su una piattaforma di trading unificata, chiamata Optic. Potrebbero sorgere complicazioni in caso di crash dei server o altri problemi tecnici
I motivi della protesta
A spingere i dipendenti a scioperare è quindi “il costante, sistematico e complessivo disinvestimento dall’Italia del Gruppo Euronext, e lo svuotamento dall’interno delle strutture italiane”, fanno sapere i sindacati. Ma di base le motivazioni sarebbero quattro.
La prima riguarda la profonda preoccupazione sulla tenuta occupazionale sul territorio italiano, in quanto Euronext “continua a rifiutarsi di fornire garanzie e di intraprendere percorsi condivisi di tutela dei posti di lavoro e di valorizzazione delle professionalità esistenti”, hanno precisato i sindacati.
Un altro tema riguarda la questione salariale, in quanto gli aumenti richiesti da anni (nonostante i nuovi Ccnl) continuano a non arrivare. Il terzo punto riguarda poi il disagio sull’organizzazione del lavoro col ricorso al lavoro straordinario, al lavoro di sabato, festivo e perfino notturno quasi sistematico, unito a una gestione insostenibile della reperibilità.
L’ultimo elemento è legato al tema della governance e della “progressiva perdita di autonomia direzionale e strategica delle società italiane del gruppo Borsa Italiana”. “A fronte della rilevanza nazionale dell’infrastruttura di mercato, notiamo un progressivo trasferimento al di fuori dell’Italia dell’indirizzo strategico del Gruppo, e di uno spostamento dei ruoli apicali in altre aree geografiche del gruppo Euronext”, sottolineano i sindacati.
Oltre alla sospensione delle attività lavorative, la protesta prevede anche il blocco della disponibilità e degli straordinari nei giorni successivi fino al 14 luglio.