Vincenzo Cuoco è nato a Civitacampomarano, attuale provincia di Campobasso, il primo ottobre 1770. Ha studiato legge a Napoli ma non ha mai conseguito la laurea. E' stato un sostenitore della causa napoleonica nel regno di Napoli e ha assunto incarichi politici dopo la nomina di Giuseppe Bonaparte come re. Successivamente è stato costretto a rifugiarsi in esilio a Milano, dove è morto il 14 dicembre 1823.
Vincenzo Cuoco
Vincenzo Cuoco è stato un economista italiano
BIOGRAFIA
Vincenzo Cuoco è nato a Civitacampomarano, attuale provincia di Campobasso, il primo ottobre 1770. Il suo piccolo paese in quel tempo faceva parte del Regno di Napoli.
Ha quindi studiato legge all'università di Napoli, dove si ha cominciato a interessarsi alle idee illuministiche e agli ideali di libertà e uguaglianza. Non ha però terminato i suoi studi accademici.
Durante il periodo delle guerre napoleoniche, Cuoco è diventato un sostenitore delle idee rivoluzionarie e un seguace del generale francese Napoleone Bonaparte. Nel 1799 ha partecipato attivamente agli eventi della Rivoluzione napoletana, durante la quale Napoleone entrò a Napoli.
Cuoco è stato quindi nominato prefetto del governo napoletano da Giuseppe Bonaparte, diventato re di Napoli. Dopo la caduta del Regno di Napoli nel 1815 e la restaurazione del dominio borbonico, è stato costretto all'esilio. Si è rifugiato a Milano, che era sotto il controllo austriaco. Qui è morto il il 14 novembre 1823.
CARRIERA
La sua carriera è stata segnata sia dall'impegno politico sia dall'attività intellettuale, soprattutto come scrittore, storico ed economista.
La sua carriera letteraria è stata segnata dal saggio storico, Saggio storico sulla Rivoluzione del regno di Napoli, pubblicato nel 1801. Quest'opera rappresenta la sua analisi critica degli eventi della Rivoluzione napoletana, offre una visione delle sue convinzioni politiche e riflette le simpatie di Cuoco per la causa napoleonica.
Ha inoltre scritto:
- Platone in Italia
- Scritti vari
- Viaggio nel Molise
Molti altri suoi lavori sono rimasti inediti, incompiuti o distrutti dallo stesso autore nel corso delle crisi nervose causate dalla malattia che lo ha accompagnato nei suoi ultimi anni di vita.
VITA PRIVATA
Non si conoscono particolari dettagli della sua vita privata, non è quindi noto se si sia sposato o se abbia avuto figli. Dopo la caduta del Regno di Napoli nel 1815, è stato costretto all'esilio a causa del suo coinvolgimento politico. Si è quindi trasferito a Milano, che era sotto il dominio austriaco, e ha vissuto in esilio fino alla sua morte nel 1823.
INCARICHI
Oltre a essere stato un intellettuale ed economista, è stato un sostenitore della causa napoleonica nel regno di Napoli. E' quindi stato nominato:
- prefetto del governo napoletano
- capo del Consiglio provinciale del Molise
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