Pensione e reddito, rischio sanzioni senza dichiarazione: tempo fino al 31 ottobre

Entro il 31 ottobre i pensionati hanno devono comunicare i redditi da lavoro autonomo all’Inps tramite il servizio online o rischiano sanzioni

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

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Il 31 ottobre 2025 scade il tempo utile per inviare la dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo per i pensionati. Questi sono obbligati a comunicare all’Inps i redditi da lavoro autonomo riferiti all’anno 2024. Lo ha ricordato l’Ente attraverso il messaggio n.3036 del 13 ottobre 2025 con il quale vengono specificate le modalità, chi viene escluso e quali sono le sanzioni per chi non rispetta la scadenza.

Le dichiarazioni vanno trasmesse online tramite il servizio “Red precompilato”. Questo è accessibile attraverso le credenziali digitali come Spid, Cie e Cns. Il messaggio ricorda, inoltre, qual è il rischio di non presentare la comunicazione entro i termini, ovvero andare incontro a sanzioni pari all’importo annuo della pensione percepita. L’Inps infatti può trattenere direttamente la pensione per le rate future.

Quali pensionati devono presentare la dichiarazione dei redditi da lavoro

L’obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi da lavoro riguarda solo i pensionati non esclusi dal divieto di cumulo. Devono quindi comunicare entro il 31 ottobre i redditi da lavoro autonomo riferiti al 2024, dichiarandoli al netto dei contributi previdenziali e assistenziali e al lordo delle ritenute fiscali.

Sono invece esclusi:

  • pensione e assegno di invalidità da prima del 31 dicembre 1994;
    pensione di vecchiaia;
  • pensione di vecchiaia liquidata nel sistema contributivo;
  • pensione di anzianità e trattamento di prepensionamento a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive della stessa;
  • pensione o assegno di invalidità a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della stessa, delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni.

Restano esclusi anche i redditi da incarichi pubblici, gettoni di presenza, indennità elettive o compensi per attività socialmente utili. L’obbligo si applica invece ai titolari di pensione di invalidità o inabilità della Gestione pubblica e dell’Inpgi e a chi svolge attività di lavoro sportivo o come magistrato onorario.

Come presentare la dichiarazione

La dichiarazione reddituale va inviata tramite il portale Inps.it, accedendo con identità digitali come Spid, Cie o Cns al servizio “La dichiarazione della situazione reddituale (RED)” e selezionando la campagna 2025 – anno reddito richiesto 2024.

Nel modulo devono essere indicati i redditi da lavoro autonomo effettivamente percepiti nel 2024, oppure “zero” in caso di assenza di redditi, compilando i campi:

  • mese e anno di inizio e fine attività;
  • importo del reddito (anche zero se non percepito).

Chi nel 2025 svolge un’attività autonoma deve inoltre presentare la “dichiarazione a preventivo”, stimando i redditi che prevede di conseguire. L’nps calcolerà trattenute provvisorie sulla pensione, da conguagliare l’anno successivo.

Scadenza e sanzioni

Il messaggio ricorda che, in base al comma 8-bis dell’art. 10 del D.Lgs. 503/1992, la mancata presentazione della dichiarazione comporta una sanzione pari all’intero importo della pensione annua percepita nell’anno di riferimento.

L’Inps potrà recuperare la somma direttamente dalle rate di pensione, fino a coprire il debito. Per questo il messaggio ricorda di inviare la dichiarazione entro la scadenza del 31 ottobre 2025, anche in caso di redditi nulli, per evitare penalità.