Allarme acqua in Italia, un problema che continua a preoccupare in particolare il settore agricolo e l’ambiente. L’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche ha sollevato un allarme riguardo alla persistente carenza di acqua in numerose zone del Paese; le anomalie termiche rilevate durante l’inverno meteorologico (dal 1° dicembre al 28 febbraio) sono state marcate, con temperature spesso superiori alla media e ondate di caldo che hanno colpito gran parte del territorio. In molte città del centro-sud, le temperature non sono scese mai sotto lo zero, mentre al sud si sono registrate condizioni quasi primaverili, con valori termici che hanno raggiunto quasi i 20 gradi.
I danni nel foggiano
E a soffrire di più sono soprattutto le campagne foggiane, che continuano a fare i conti con una grave carenza idrica. La situazione è infatti particolarmente critica in Puglia, dove la scarsità d’acqua si fa sentire in modo preoccupante: le dighe della Capitanata, infatti, contengono solo il 23,42% dell’acqua invasabile, un livello decisamente inferiore a quello necessario per affrontare la stagione agricola. Nel 2024, la diga di Occhito aveva accumulato quasi 11 milioni di metri cubi nello stesso periodo, mentre quest’anno i bacini del Tavoliere hanno trattenuto appena 43 milioni di metri cubi, circa la metà rispetto allo scorso anno.
L’impatto negativo sull’economia agricola della provincia sarà devastante: l’Anbi calcola almeno 1,4 miliardi di euro, più tutto l’indotto, su un fatturato complessivo di circa 7 miliardi.
Il Consorzio della Capitanata gestisce quattro dighe in grado di trattenere fino a 300 milioni di metri cubi d’acqua. Ogni anno, sul comprensorio foggiano, cadono circa 3 miliardi di metri cubi di pioggia, ma solo il 10% di questa pioggia viene immagazzinata negli invasi. Di questi 300 milioni di metri cubi, 60 vengono destinati all’acquedotto pugliese, mentre i restanti 240 milioni sono utilizzati per irrigare 140mila ettari di terreni coltivati. In futuro, è prevista anche la progettazione della diga di Palazzo d’Ascoli, nel Basso Tavoliere, per la quale sono previsti 8 milioni di euro di investimento, sebbene i tempi di realizzazione siano ancora incerti.
Problemi anche al Nord
La situazione in Sicilia appare più favorevole, grazie a piogge abbondanti che hanno contribuito ad aumentare le riserve idriche della regione, seppur con progressi lenti. Attualmente, le riserve d’acqua nella regione raggiungono circa il 47,5% dei volumi invasabili, ma meno della metà di queste risorse è effettivamente utilizzabile. Anche in Sardegna si sono registrati miglioramenti, in particolare nei bacini di Gallura e Ogliastra, sebbene permangano criticità in alcune aree, come il sud-ovest dell’isola, dove i sistemi idrici sono ancora in gravi difficoltà.
La situazione è simile in altre regioni del nord, come la Valle d’Aosta, dove la neve è stata inferiore rispetto all’anno scorso. A Gressoney Saint Jean, ad esempio, la neve è scesa di circa 62 cm rispetto all’anno precedente. Le scarse precipitazioni e l’aumento delle temperature invernali non fanno che intensificare i segnali di crisi che stanno minacciando il benessere del Paese e la sostenibilità delle sue risorse idriche.