Cresce l’attesa per la pubblicazione del testamento di Silvio Berlusconi, anche se tra figli e parenti stretti tutto sarebbe molto chiaro e nulla può sorprendere dalla lettura del lascito. Ma per problemi burocratici sembra che la questione andrà per le lunghe, con inventari da compilare e perizie da terminare. E intanto spunta anche un testamento ai Caraibi, in cui il beneficiario sembra essere Marco Di Nunzio.
Cosa c’è nel testamento dei Caraibi
Tanta attesa per un documento che, in somme linee, sarebbe già noto, ma con mine vaganti che potrebbero sconvolgere tutto. Una di queste è emersa nelle ultime ore e porterebbe nome e cognome di Marco Di Nunzio che tramite Il Fatto Quotidiano ha fatto sapere di essere in possesso di una “integrazione di testamento” nel quale, neanche a dirlo, lui sarebbe il primo dei legatari.
Il documento che sarebbe in possesso di Di Nunzio, che sarebbe stato pubblicato quattro giorni fa dalla cancelleria del ministero degli Esteri colombiano con tanto di postilla, conterrebbe delle indicazioni secondo cui l’uomo riceverebbe una parte dell’eredità del Cavaliere. Si tratterebbe di un documento stipulato il 21 settembre 2021 nello studio del notaio Jimenez Najera Margarita Rosa a Barrio Espinal, in Colombia, che però per il nostro ordinamento non diviene efficace finché non viene depositato nell’archivio notarile.
Nel testo in possesso di Di Nunzio si legge che lui stesso sarebbe stato nominato da Berlusconi come legato per disporre della somma di 20 milioni “con l’onere di innalzare la struttura politica di Forza Italia e i Club Forza Silvio in Colombia” e di ulteriori 6 milioni “con l’onere di regali da depositarsi sul conto corrente in Miami, Florida”. Non solo soldi, ma anche proprietà: “La Nave Principessa Vai Via e tutte le mie imbarcazioni, navi e natanti in mio possesso; il 100% delle azioni delle società proprietarie delle ville ad Antigua e nelle Antille con annesso terreno; il 2% della holding Fininvest Finanziaria di Investimento Spa”.
Ma qualcosa non torna in questo testamento di Berlusconi, anche perché la Nave Principessa Vai Via non è più della famiglia, in quanto il Cavaliere l’ha venduta all’amico di Mediolanum Ennio Doris. E soprattutto Fininvest ha fatto sapere che nel presunto giorno della stipula in Colombia Berlusconi era invece ad Arcore. Insomma, un documento che al momento è soltanto carta senza alcuna valenza, dato che lo stesso studio Roveda, che ha sempre seguito il Cavaliere, ha confermato che quello di Di Nunzio non è l’unico caso che si è presentato, in quanto al notaio sono giunte già diverse telefonate sull’argomento.
Chi è Marco Di Nunzio
Sconosciuto a molti, Marco Di Nunzio è un imprenditore nel settore della cantieristica navale e membro del Comites in Colombia. In Italia è conosciuto soprattutto come artefice di liste-civetta, tra cui la Lista Bunga Bunga.
Classe 1968, Di Nunzio prima di trasferirsi in Colombia aveva anche provato a diventare sindaco di Borgomasino, in provincia di Torino. Dieci anni fa, correndo contro il poi confermato primo cittadino Gianfranco Bellardi, Di Nunzio ricorse addirittura al Tar per chiedere il riconteggio delle schede per entrare almeno in consiglio. Ottenendo il 2,57% dei voti, infatti, l’imprenditore venne escluso con la lista civetta Movimento Bunga Bunga-Forza Juve.