Fra Cina ed Europa è scoppiata la guerra dei dazi: in risposta alle misure restrittive sulle auto elettriche cinesi approvate dalla Commissione europea, Pechino ha avviato una stretta antidumping sull’importazione del brandy made in Ue. Ma non è tutto: una attenta analisi dell’import è stata avviata anche nell’agroalimentare e nel segmento delle auto di grossa cilindrata.
Guerra di dazi fra Ue e Cina
Tutto è iniziato la settimana scorsa, quando Bruxelles ha dato l’ok ai dazi sulle auto elettriche made in China con l’obiettivo di proteggere il settore dell’automotive europeo dai veicoli cinesi a basso costo. Tutto nasce dalle inchieste che hanno svelato come Pechino abbia autorizzato massicci aiuti di Stato per sostenere una serie di aziende automobilistiche interne. La decisione della Commissione europea è stata presa con i voti contrari di Germania e Ungheria.
La prima contromossa di Pechino è caduta sui produttori di brandy europei, un settore relativamente di nicchia ma indicativo del fatto che Pechino non intende subire passivamente le decisioni europee. A partire da venerdì 11 ottobre gli importatori di brandy europeo dovranno versare un deposito vicino al 40% presso la dogana cinese.
Alcuni produttori avevano effettivamente fatto dumping in Cina per mandare fuori mercato i concorrenti locali e conquistare spazio. Ad agosto il Ministero del Commercio cinese aveva deciso di “non imporre immediatamente nuove sanzioni”. Ma a ottobre la decisione è stata rivista con l’adozione di misure antidumping.
Reclamo cinese al Wto
La Cina ha inoltre presentato un reclamo sulle tariffe Ue all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto). Le decisioni di Bruxelles, secondo Pechino, sono “il risultato di protezionismo, abuso delle pratiche commerciali internazionali e indebolimento della lotta globale contro il cambiamento climatico“.
I produttori di brandy soffrono in Borsa
Immediato il contraccolpo in Borsa per i più importanti produttori di brandy in Europa: le azioni del gruppo francese Lvmh che produce il cognac Hennessy sono calate del -4,3% nelle prime contrattazioni alla Borsa di Parigi; cali anche per Martell Pernod Ricard (-2,7%) e Rémy Cointreau (-4,8%).
Agricoltura e auto nel mirino di Pechino
Ma la crociata cinese contro il brandy del Vecchio Continente è solo l’inizio: la guerra commerciale Ue-Cina si estende adesso anche all’agroalimentare e alle auto. Pechino ha avviato indagini antidumping sulle importazioni di una serie di prodotti europei come i derivati del latte e la carne di maiale.
Lo stesso sta avvenendo nel segmento delle auto di grossa cilindrata. I produttori europei temono che possa avvenire quanto già successo a Mercedes-Benz, costretta a rivedere al ribasso le proprie stime di crescita da quando la Cina ha ridotto le importazioni dei modelli di maggior pregio.
Gentiloni ostenta sicurezza
“Non siamo mai preoccupati, siamo ragionevoli. Abbiamo condotto un’indagine seria sui rischi di sovrapproduzione in alcuni settori. Abbiamo preso decisioni appropriate e molto proporzionate e non penso che ci sia motivo di reagire a queste decisioni proporzionate con ritorsioni”, così si è espresso il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, interpellato sulla decisione della Cina di introdurre misure antidumping sul brandy made in Ue.