Una grande novità per tutti i pedoni ei ciclisti di Milano che, dal 1° gennaio 2024, potranno godere di una velocità limitata a 30 km/h in tutta la città. L’approvazione è arrivata grazie al consiglio comunale presieduto dal sindaco Beppe Sala, che ha notevolmente ampliato la portata della misura, che fino ad ora era stata limitata a poche aree della città, chiamate Zone 30, che occupavano il 15% della superficie.
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I firmatari
Un progetto, firmato da ben 26 membri dell’assemblea, è stato presentato da Marco Mazzei (Gruppo consiliare Beppe Sala sindaco). Essendo stato approvato, la misura prevede l’estensione del limite di velocità a 30 Km/h per la maggior parte delle strade urbane, eccezion fatta per alcune arterie a grande scorrimento, per le quali resterà il limite di 50 Km/h. Tra i firmatari si ricordano Giulia Pastorella, Lisa Noja, Gabriele Rabaiotti, Daniele Nahum e Valerio Pedroni.
I vantaggi di questa misura
La finalità di questa misura è quella di diminuire gli incidenti, incoraggiando un’alternativa alla mobilità dei mezzi privati, come la micromobilità, e aumentando la sicurezza per pedoni e ciclisti. Un limite di velocità di 30 chilometri orari avrebbe un impatto positivo: meno incidenti e minori conseguenze, inquinamento ambientale e acustico ridotti, e una maggiore fluidità nel traffico. Inoltre, come detto, una velocità ridotta consentirebbe una frenata più rapida, con minori conseguenze in caso di incidente. A dimostrarlo è la matematica: tra tempo di reazione e spazio di frenata a 30 km/h un veicolo percorre 13 metri, a 50 km/h ne percorre circa 28.
La misura proposta non dovrebbe impattare negativamente sul tempo di trasferimento, ma anzi, consentirebbe un movimento più fluido, riducendo le accelerazioni ei freni che inquinano maggiormente e sono più rischiosi in termini di sicurezza. Inoltre, l’utilizzo di tecnologie come le onde verdi contribuirebbe ad aumentare la velocità media. L’obiettivo del testo è incoraggiare l’uso di mezzi alternativi a quelli a motore nella cintura urbana.
Un modello di mobilità sostenibile e sicurezza stradale
La decisione del Consiglio comunale di Milano è stata criticata dal ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Matteo Salvini. Per questo, diverse associazioni, tra le quali: Legambiente, Fiab, Asvis, Kyoto Club, Vivinstrada, ANCMA, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, AMODO, hanno scritto al ministro per chiedere un incontro al Dicastero ribadendo i vantaggi delle Città 30. Come si può leggere dalla loro lettera, l’istituzione delle Città 30 è il provvedimento più innovativo ed efficace per contrastare l’incidentalità sulle strade urbane, in quanto coniuga una drastica riduzione delle stragi stradali, l’integrazione tra le diverse composizioni modali di trasporto, il rispetto degli impegni climatici, il miglioramento della vivibilità, oltre che una significativa fluidificazione del traffico.
Il modello Città 30 in Europa
Molte città europee hanno introdotto limiti di velocità di 30 chilometri orari: da Bruxelles a gennaio 2021, a Parigi ad agosto dello stesso anno. Si è visto inoltre come questa abbia portato a una maggiore sensibilità da parte degli automobilisti per quanto riguarda il rispetto delle norme stradali e un calo dei decessi legati agli incidenti. Altre città come Helsinki, Valencia, Zurigo, Lille, Bilbao, Graz, Grenoble e Londra stanno prendendo esempio da queste due capitali.
La situazione in Italia
A partire da giugno 2023, Bologna sarà il primo centro urbano italiano ad avere un limite di velocità di 30 chilometri orari. La delibera della giunta comunale mira ad incentivare una mobilità alternativa ea promuovere una cultura di maggiore sicurezza stradale.
Un altro esempio è Torino che, durante il consiglio comunale del 14 novembre scorso, ha approvato la misura, che nel capoluogo piemontese riguarderà tutte le strade senza diritto di precedenza. La misura è stata approvata con 27 voti a favore.
Da giugno 2021, Olbia è stata la prima città a introdurre un limite di velocità di 30 km/h. Si tratta di una misura volta a mettere in sicurezza le persone ea promuovere un nuovo concetto di mobilità urbana più sostenibile. Un’iniziativa già presa da grandi città italiane ed europee. Il sindaco Simone Nizzi ha dichiarato che questa mossa servirà a rendere la città sempre più bella, piacevole e accessibile ai cittadini.
Anche Parma, nel 2024 diventerà una Città 30. Ad annunciarlo è stato Michele Guerra, il Sindaco, che su Facebook ha spiegato come questa iniziativa porterebbe più sicurezza, meno emissioni, meno rumore e un modo più sostenibile di muoversi. La misura partirà dalle strade del centro storico e dell’Oltretorrente. Guerra ha specificato che la loro decisione è un chiaro miglioramento della qualità della vita di chi abita a Parma.
I numeri degli incidenti stradali
Con una media di 561 feriti e 7,9 vittime ogni giorno, 1 ogni 3 ore, soprattutto in ambito urbano, gli incidenti stradali attualmente sono in Italia la prima causa di morte per i giovani, oltre a essere la prima causa di morte del lavoratore in itinere, con un costo sociale complessivo pari a 16,4 miliardi di euro, pari allo 0,9% del PIL nazionale, secondo dati ACI-ISTAT 2021.