Sciopero generale 8 marzo: trasporti, scuola, sanità. Stop a tutti i servizi pubblici e privati: orari e eccezioni

È stato indetto un nuovo sciopero generale per l'intera giornata di venerdì 8 marzo, Giornata internazionale della donna, per tutti i settori pubblici e privati. Le motivazioni e tutte le informazioni utili

Pubblicato: 7 Marzo 2024 19:39

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Redazione

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A pochi giorni dall’ultima mobilitazione nazionale, marzo inizia con un altro sciopero generale, proclamato da gran parte delle sigle sindacali. Venerdì 8 marzo, nella Giornata internazionale della donna, si fermano tutti i servizi pubblici e privati, dai trasporti alla scuola, dalla sanità alle fabbriche a tutti gli altri settori produttivi. Il blocco dei trasporti è stato tuttavia limitato dall’intervento del Garante, e riguarda soltanto i treni, da Trenitalia a Trenord; salvo invece il trasporto locale. Allo sciopero aderiscono anche i Vigili del Fuoco.

Numerose le sigle sindacali aderenti. Ma vediamo nel dettaglio chi si ferma, come e in quali orari.

Sciopero generale nella Giornata internazionale della donna

A pochi giorni di distanza dall’ultimo blocco nazionale del 23 febbraio, i sindacati hanno proclamato un nuovo sciopero generale per venerdì 8 marzo, Giornata internazionale della donna. Stop quindi a tutte le categorie pubbliche e private, con disagi, cancellazioni, chiusure e ritardi in buon parte dei servizi pubblici e in parte privati.

In risposta all’appello del Movimento transfemminista Non Una Di Meno, aderiscono all’agitazione Flc CGIL, Slai Cobas, Adl Cobas, Cobas Usb, Cobas Sub, Osp Faisa Cisal, Usi Cit, Clap, Si Cobas, Cub Trasporti, Uitrasporti, Usi 1912, Flaei Cisl e Uiltec Uil.

I sindacati, si legge in particolare in una nota di Usb, hanno deciso di strappare una giornata simbolica come quella dell’8 marzo “alla retorica della ricorrenza rituale per ricollocarla nello spazio che le è proprio: la lotta”. Sono tanti i nessi strutturali che compongono la violenza contro le donne e di genere e, se il dato più drammatico è rappresentato dal numero crescente di stupri e femminicidi, non è possibile sottovalutare la violenza culturale, istituzionale ed economica.

Un giorno insomma per dire no al lavoro produttivo fatto di bassi salari, lavoro intermittente, precario, sottopagato e povero, e un lavoro di cura gratuito che pesa, per oltre il 75%, sulle donne. In un Paese con il tasso di occupazione femminile tra i più bassi in Europa continuano ad essere migliaia le donne – 45mila nel solo 2022 – costrette a lasciare il lavoro per dedicarsi al lavoro di cura, in assenza di un welfare universale, impedendo così quell’autonomia economica senza la quale ogni possibilità di fuoriuscita dalla violenza domestica diviene impossibile.

“Il governo Meloni, nonostante la retorica della ‘donna e madre – attaccano i sindacati – ha ulteriormente aggravato le disuguaglianze sociali intervenendo sulle pensioni, abolendo il Reddito di cittadinanza, tagliando asili nido e fondi per i centri antiviolenza, chiudendo i consultori o riempiendoli di fanatismo ideologico attraverso gli attivisti pro vita”.

Ma c’è un altro aspetto: il numero crescente di discriminazioni, molestie e ricatti contro le donne e di genere che avvengono quotidianamente nei posti di lavoro, pubblici e privati. Dai ricatti nell’accesso e per il mantenimento del posto di lavoro al part time involontario al disconoscimento delle norme sulla maternità (congedi, allattamento), dal ricatto di turnazioni che rendono inconciliabile la funzione genitoriale e di cura, fino alle molestie sessuali vere e proprie che, una volta portate allo scoperto, sfociano in vero e proprio mobbing ai danni di chi denuncia. È per contrastare questo, in un’ottica di genere, Usb, in collaborazione con la onlus Rete Iside, sta aprendo sportelli in tutta Italia dedicati alle donne e alle persone LGBTQUIA+.

Ma quest’anno lo sciopero generale porta con sé anche una forte solidarietà per il popolo palestinese, la richiesta di un cessate il fuoco immediato e permanente e la liberazione della Palestina dall’occupazione. Al centro delle rivendicazioni sindacali anche lo sop all’invio di armi in Ucraina e il ritiro immediato dell’Italia da ogni teatro di guerra.

Sciopero generale 8 marzo: le motivazioni

Ecco quindi una sintesi delle motivazioni dello sciopero: dalla protesta contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere verso le persone LGBTQIA+ alla lotta a ogni discriminazione sessuale nell’accesso e sui luoghi di lavoro; contro la precarietà, lo sfruttamento, la disparità salariale, i part time involontari e i licenziamenti; lo smantellamento e la privatizzazione dello Stato Sociale.

E ancora, contro l’autonomia differenziata e l’abolizione del Reddito di cittadinanza, e a favore della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, del diritto ai servizi pubblici gratuiti e accessibili, al reddito, al salario minimo per legge, alla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, alla casa, al lavoro, all’educazione scolastica, alla sanità e ai trasporti pubblici, ad aumenti salariali, ma anche per la difesa della Legge 194 e del diritto all’autodeterminazione, della rete nazionale dei consultori pubblici e privi di obiettori, contro il “genocidio” del popolo palestinese da parte di Israele e per un cessate il fuoco immediato e permanente e contro le spese militari e l’invio di armi in Ucraina.

Sciopero 8 marzo: scuola

A fermarsi per l’intera giornata dell’8 marzo è il mondo della scuola. Le motivazioni alla base dello sciopero sono la carenza di organico del personale, l’utilizzo massiccio di personale precario, l’aumento dei carichi di lavoro e il dimensionamento scolastico. A questo proposito, il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato le date del concorso scuola 2024: 11 e 12 marzo per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, dal 13 al 19 marzo per la secondaria.

Tornando allo sciopero dell’8 marzo, a rischio l’ingresso degli studenti negli istituti, sia pubblici che privati, per tutti gli studenti di ogni ordine e grado, dai nidi alla scuola dell’infanzia, passando per primaria, medie e superiori.

Dal momento che non è possibile conoscere l’entità delle adesioni agli scioperi e quindi se sia possibile garantire o meno la regolarità del servizio scolastico, non si è in grado di garantire il regolare svolgimento delle lezioni e del servizio di vigilanza nella scuola per l’intera giornata.

I genitori, prima di lasciare i loro figli davanti alla scuola, sono tenuti a informarsi se è aperta e se il personale ATA in servizio è tale da assicurare l’adeguata vigilanza. Il consiglio è anche consultare periodicamente il sito e il registro della scuola per eventuali ulteriori comunicazioni in merito.

Ricordiamo che la legge 146/90 prevede che, in caso di sciopero nei servizi pubblici essenziali, tra cui rientra la scuola, il Dirigente scolastico debba formare un gruppo minimo – il cosiddetto contingente – di lavoratrici e lavoratori che non sciopera, per garantire le prestazioni indispensabili. Nella scuola si formano contingenti solo per il personale ATA o per gli educatori di convitti solo in determinate circostanze. Non è previsto alcun contingente invece per i docenti.

Sciopero 8 marzo: sanità, ospedali e medici

Stop, per l’intera giornata di venerdì 8 marzo, per ogni turno di lavoro, dall’inizio alla fine, anche all’erogazione delle prestazioni nelle strutture sanitarie.

Visite ambulatoriali, esami e interventi potranno dunque subire ritardi o disservizi. Sono comunque garantiti i servizi minimi essenziali, tra i quali il Pronto Soccorso e le urgenze, l’assistenza diretta ai degenti. Viene comunque sempre data priorità alle emergenze e alla cura dei malati più gravi e non dimissibili.

Sciopero generale 8 marzo: trasporti e Autostrade

Per quanto riguarda i trasporti, è necessario fare un distinguo. Si fermano i treni, ma non i mezzi pubblici locali. Cancellazioni e ritardi quindi per coloro che devono prendere un treno – Trenitalia, Trenord o Italo -, mentre dovrebbero essere regolari i trasporti nelle città: nessun disagio collegabile allo sciopero per chi si sposta con i mezzi pubblici, da Roma a Milano, da Napoli a Torino, da Bologna a Firenze.

La Commissione di garanzia sugli scioperi ha segnalato infatti alle organizzazioni sindacali Usb, Cub, Adl Cobas, Usi 1912 e Usi Cit delle irregolarità riguardanti, in particolare, il settore del trasporto passeggeri – aereo, ferroviario, marittimo e pubblico locale – in applicazione della delibera 22/22 dell’8 febbraio 2022 che vieta la concentrazione negli scioperi generali.

Dopo l’intervento del Garante, i settori dei trasporti sono interessati esclusivamente dallo sciopero proclamato dal sindacato Slai Cobas per il sindacato di classe e non dalle altre sigle sindacali. Inoltre, la Commissione ha invitato i sindacati proclamanti a escludere, limitatamente alla Regione Abruzzo, interessata dalle elezioni del 10 marzo, i settori: Regioni Autonomie Locali, Trasporto Pubblico locale, Igiene Ambientale, Telecomunicazioni, Elettricità, Energia e Petrolio, Gas-Acqua, Funerario, Ministeri, Trasporto Marittimo, Vigili del fuoco, Elicotteri e Carburanti.

Buona parte dei lavoratori del settore dei trasporti non può quindi prendere parte alle proteste. Il trasporto locale è dunque assicurato: salvi i cittadini che devono spostarsi nelle grandi città, come Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna e così via: bus, metro e tram circolano regolarmente.

Si fermano invece i lavoratori di Autostrade. Lo stop è programmato per 24 ore nell’intera giornata di venerdì 8 marzo, con l’eventuale stop previsto dalle 22 del 7 marzo alle 22 del giorno seguente, sempre escluso il territorio dell’Abruzzo. Garantiti i livelli minimi di servizio pubblico essenziale: servizio di centro radio informativo, ausiliari alla viabilità, gestione impianti e manutenzione d’urgenza.

Sciopero uffici pubblici, Inps, Agenzia entrate, Camere di commercio e Poste

Disagi anche per i cittadini che hanno necessità di usufruire dei servizi in sede di Inps, Agenzia delle entrate, Camere di commercio e altri uffici pubblici. Chiusi anche musei e biblioteche pubbliche.

Riguardo alle Camera di commercio, tuttavia, in base a quanto previsto dal Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, sono garantiti i seguenti servizi essenziali:

Per quanto riguarda gli uffici postali, in una nota Poste Italiane ha comunicato che alcune associazioni sindacali non firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro hanno proclamato un’astensione collettiva per l’intera giornata dell’8 marzo, tuttavia non si prevedono particolari impatti sui servizi. Quindi tutti coloro che hanno necessità di recarsi in Posta non dovrebbe avere particolari problemi con i servizi.

Sciopero Vigili del Fuoco

Infine, come anticipato, l’8 marzo incrociano le braccia anche i Vigili del Fuoco.

Queste le modalità di sciopero:

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