NASpI di marzo 2025, il calendario dei pagamenti e chi resta escluso

La NASpI di marzo 2025 verrà accreditata come sempre entro metà mese, ma con nuove restrizioni per chi ha assenze lunghe, cambi di lavoro e mancata firma del Patto su Siisl

Pubblicato: 3 Marzo 2025 11:15

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Chi riceve la NASpI, l’indennità di disoccupazione, sta aspettando il nuovo pagamento di marzo. L’Inps ha avviato l’erogazione, ma non tutti riceveranno l’accredito nello stesso momento. E per alcuni, quest’anno, le cose sono cambiate.

Dal 1° marzo, infatti, sono entrate in vigore nuove regole che possono escludere alcuni beneficiari. Per evitare sorprese, vediamo insieme quando arriveranno i pagamenti e chi potrebbe rimanere senza sussidio.

Quando arriva il pagamento di marzo

Come ogni mese, l’Inps non stabilisce una data uguale per tutti. Il calendario dei pagamenti avvisa che questi possono avvenire in più giornate come per pensione e Assegno unico.

Quindi chi ha già ricevuto l’accredito in passato probabilmente vedrà i soldi sul conto tra il 10 e il 15 marzo.

Chi ha fatto domanda di recente potrebbe dover aspettare un po’ di più, perché l’Inps deve ancora elaborare la richiesta. Se l’accredito tarda, è possibile controllare la situazione accedendo al Fascicolo Previdenziale sul sito dell’Istituto.

Come controllare il pagamento?

Per sapere se e quando arriverà l’accredito, bisogna accedere al sito dell’Inps:

Se il pagamento della NASpI non risulta, è possibile che l’Inps stia ancora elaborando la pratica o che siano necessari ulteriori documenti.

Come cambia la NASpI nel 2025?

Attenzione però al 2025, che ha portato con sè regole più severe per chi richiede l’indennità di disoccupazione. Tra le novità principali c’è lo stop ai cosiddetti “furbetti” che si facevano licenziare per ottenere il sussidio.

I cambiamenti delle regole per la NASpI portano infatti al mancato riconoscimento del sostegno a chi si assenta dal lavoro senza giustificazione per più di 15 giorni. Il datore di lavoro non sarà obbligato a licenziare il dipendente, ma la risoluzione verrà considerata “volontaria”.

Sarà inoltre più difficile ottenere la Naspi anche per chi cambia lavoro e viene licenziato subito dopo. Infatti se un lavoratore si dimette da un contratto fisso e poi viene assunto per poco tempo da un’altra azienda, potrà chiedere la NASpI solo se avrà accumulato almeno 13 settimane di contributi nel nuovo impiego.

Infine, chi percepisce la NASpI deve accedere al portale Siisl, aggiornare il curriculum e firmare il Patto di Attivazione Digitale entro 15 giorni dalla richiesta. Chi non rispetta le nuove regole rischia di perdere il sussidio.

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