Cos’è il lavoro supplementare e come viene pagato

Lavoro supplementare. In cosa consiste, la retribuzione e le differenze con il lavoro straordinario.

Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

In un contratto di lavoro part-time è considerato lavoro supplementare quello svolto oltre l’orario concordato da contratto, ma pur sempre entro i limiti delle 40 ore settimanali.

Generalmente il contratto prevede una retribuzione maggiorata per le ore di lavoro supplementare, ma non sempre è così e in alcuni casi è possibile che le ore vengano conteggiate come ordinarie.

Vediamo più da vicino le caratteristiche di questo contratto e a chi si applica.

Definizione di lavoro supplementare

Con lavoro supplementare ci si riferisce a tutte le prestazioni lavorative di un dipendente con contratto di tipo part-time, oltre quello che è l’orario definito all’interno del contratto di lavoro.

L’eccedenza rispetto all’orario contrattuale stabilito è considerato “lavoro supplementare”, questo però solo se le ore di lavoro non raggiungono quelle di un lavoratore full-time.

Nel caso in cui il lavoratore con contratto part-time superi le ore di lavoro di un dipendente a tempo pieno – di norma fissato a 40 ore settimanali – il lavoro non è più considerato come “supplementare”, ma lavoro straordinario.

In sintesi, le possibilità per un lavoratore part time sono quindi:

Un esempio pratico

Per fugare il campo da ogni possibile dubbio, facciamo un esempio.

Mettiamo che il tuo contratto di lavoro individuale disponga per te 20 ore settimanali, su base orizzontale. Se il tuo datore di lavoro ti chiede di fare due ore di lavoro in più al giorno per un picco di attività, entrerà in gioco la sola disciplina del lavoro supplementare, poiché il totale non eccede le 40 ore settimanali.

Ma se invece il tuo contratto è ad es. di 30 ore su base mista (part time orizzontale e verticale), e il tuo datore di lavoro ti chiede di fare 12 ore in più nel corso della settimana, avrai 10 ore di lavoro supplementare e due di straordinario.

Lavoro supplementare e straordinario hanno caratteristiche e remunerazioni diverse – e su questo sarà di riferimento ciò che troverai scritto sul tuo Ccnl di categoria.

Limiti al lavoro supplementare e previsioni del Ccnl

Esiste una regolamentazione specifica per la quantità di volte in cui un datore di lavoro può richiedere ore di lavoro supplementare e le motivazioni di tale richiesta, inoltre, anche le conseguenze relative al superamento di tale quantità sono regolamentate. In caso di violazione il datore di lavoro potrà essere sanzionato.

Di riferimento sarà, come accennato, il Ccnl di categoria e, perciò, azienda o datore di lavoro dovranno rispettare:

Per fare un esempio pratico, nel Ccnl commercio si trova scritto che le ore di lavoro supplementare vanno retribuite con la:

maggiorazione forfettariamente e convenzionalmente determinata nella misura del 35%.

In ogni caso, bisogna prestare attenzione al fatto che sia che si svolgano ore di lavoro supplementare o straordinario, l’orario di lavoro settimanale non potrà mai superare le 48 ore.

D. lgs. n. 81 del 2015 e limiti al lavoro supplementare

Attenzione però, qualora la disciplina del lavoro supplementare non sia regolata dal Ccnl di riferimento, sarà necessario far riferimento a quanto disposto dall’art. 6, comma 2, d. lgs. 81/2015 – attuativo del cd. Jobs Act.

La legge fissa che:

Differenze tra lavoro supplementare e lavoro straordinario

Il lavoro straordinario e il lavoro supplementare sono caratterizzati entrambi dall’essere ore di lavoro ulteriori, oltre a quelle indicate sul contratto. Il lavoro supplementare è tipico dei contratti part time, quando il dipendente supera le ore di lavoro del contratto.

Mentre il lavoro straordinario può essere svolto sia da lavoratori a tempo pieno che da quelli a tempo parziale, e la principale differenza è che, mentre i lavoratori part time possono svolgere entrambe le tipologie di lavoro, i lavoratori a tempo pieno possono svolgere solo lavoro straordinario.

Ricapitolando:

Casi pratici di lavoro supplementare

Il lavoro straordinario può essere richiesto al lavoratore, anche senza il suo consenso, in caso di:

Per il lavoratore è possibile rifiutare di prestare lavoro supplementare – dicevamo – solo se dimostra di avere altre esigenze familiari, di salute o anche di formazione professionale.

Pertanto, se il lavoratore rifiuta di prestare lavoro supplementare e non ha alcuna giustificata ragione, andrà incontro ai provvedimenti disciplinari previsti dal contratto di lavoro.

Retribuzione lavoro supplementare

Le somme saldate al lavoratore per le sue ore di lavoro supplementare e straordinario sono riportante dettagliatamente nella busta paga, documento che deve essere consegnato insieme al compenso al lavoratore con tutte le informazioni necessarie.

Nella busta paga sono quindi indicate le ore di lavoro straordinario o supplementare e la loro retribuzione, di norma maggiorata in base alle percentuali previste dal contratto dello specifico lavoratore.

Il calcolo viene effettuato moltiplicando le ore di lavoro per la retribuzione oraria spettante per le ore di lavoro supplementare o straordinario.

Non solo. A seconda del contratto di lavoro vi è anche la possibilità che, per le ore di lavoro supplementare, siano previste percentuali differenti, a seconda ad esempio che le ore di lavoro vengano svolte in un giorno festivo oppure in orario notturno.

Tali valori sono sempre espressi dettagliatamente e distinti all’interno della busta paga.

Contributi e tasse del lavoro supplementare

Anche gli importi corrisposti come lavoro supplementare subiscono, al pari della retribuzione ordinaria, le trattenute per i contributi Inps e la tassazione Irpef.

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