Sciopero generale 29 novembre, chi si ferma: tutti gli orari

Pubblicato: 29 Novembre 2024 09:14

QuiFinanza

Redazione

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Oggi venerdì 29 novembre è il giorno del nuovo grande sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la Manovra finanziaria del governo Meloni. Il blocco coinvolge tutti i settori, pubblici e privati, con la sola esclusione dei treni, che questa volta vengono risparmiati soltanto perché già interessati da un altro sciopero lo scorso weekend.

Per quanto vengano come sempre garantiti i servizi minimi essenziali, oggi si fermano trasporti – dai mezzi pubblici in città (solo 4 ore e non più 8) agli aerei -, scuola, università, sanità, ma anche Poste, Inps, Agenzia delle entrate, Camere di commercio, giustizia.

Sciopero trasporti 29 novembre

Giornata complicatissima per i traporti. Bus, metro e tram, ma anche navi e traghetti, si fermano per 4 ore dalle 9 alle 13. Caos anche negli aeroporti: voli a terra dalle 10 alle 14; come riporta Ansa, Ita ha già cancellato 68 voli, di cui 18 internazionali e 50 domestici. A rischio per l’intera giornata di oggi però anche i taxi.

Scuola e università

Come sempre dipende da istituto a istituto e da prof a prof, ma oggi giornata difficile anche per gli studenti, e di conseguenza per le loro famiglie. Diverse le scuole che oggi sono rimaste con i cancelli chiusi. Lezioni a rischio anche nelle università.

Sanità

Sanità anche in sciopero oggi. Visite ed esami annullati e rimandati. Coloro che avevano in programma visite in ospedali, centri, ambulatori e così via devono verificare se la prestazione viene effettuata o meno.

Pubblica amministrazione

Stesso discorso per tutti coloro che avevano un appuntamento oggi con la Pubblicazioni amministrazione. Gli uffici dei Comuni, delle Province e delle Regioni potrebbero essere chiusi. Così come le sedi territoriali di Inps, Agenzia delle entrate, Camere di commercio ecc.

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Le motivazioni dello sciopero

La mobilitazione è stata indetta per chiedere di cambiare la Manovra di bilancio 2025 del governo Meloni, considerata “del tutto inadeguata” a risolvere i problemi del Paese, per rivendicare l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali.

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