Maturità 2024, si cambia: Valditara annuncia novità. “L’orale e la seconda prova cambieranno, gli scritti no”

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha anticipato le novità dell’esame di Maturità 2024, in programma a partire dal prossimo 19 giugno

Pubblicato: 17 Gennaio 2024 13:51

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Redazione

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Novità in arrivo per i circa 500 mila studenti che dovranno sostenere l’esame di maturità a giugno. Mentre è partito il conto alla rovescia per l’uscita delle materie della seconda prova, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, durante un’intervista con La Stampa, ha parlato delle possibili novità per l’orale dell’esame di stato 2024.

Il Ministro ha detto che verranno chiariti “alcuni aspetti, tenendo conto delle criticità emerse l’anno scorso” ma che le modifiche si limiteranno “a una manutenzione della versione attuale” dell’esame. Secondo Valditara i cambiamenti riguarderanno soprattutto l’orale, durante il quale ci sarà più spazio per esposizioni in chiave multidisciplinare, ponendo un diverso accento alle esperienze svolte esternamente e durante i periodi di alternanza scuola-lavoro.

Attesa per le materie della seconda prova

Entro fine gennaio il ministero, come avviene da alcuni anni, renderà note le materie della seconda prova dell’esame di Maturità, in programma il 20 giugno. Lo scorso anno erano state selezionate il Latino al Classico e Matematica allo Scientifico e quest’anno potrebbero esserci dei cambiamenti seguendo la tradizione di alternanza disciplinare.

Il 19 giugno, invece, si terrà la prima prova di italiano, comune a tutti gli indirizzi. Gli studenti potranno scegliere tra diverse tipologie di tracce, dal tema di attualità all’analisi di un testo letterario. Le tracce saranno stabilite a livello ministeriale.

Per quanto riguarda la prova orale, i colloqui, che si svolgeranno tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, saranno condotti da una commissione composta da sei docenti più un presidente. L’obiettivo principale di questi colloqui sarà verificare la capacità degli studenti di collegare le conoscenze in una prospettiva pluridisciplinare, includendo anche le esperienze di Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) svolte negli ultimi tre anni.

Come sarà calcolata la valutazione finale

La valutazione finale dell’esame di Stato si baserà sulla distribuzione dei 100 punti totali: un massimo di 40 punti per il credito scolastico, e fino a 20 punti per ciascuna prova (primo e secondo scritto, e colloquio). Per superare l’esame, è richiesto un minimo di 60 punti.

Gli studenti aspiranti al 100 e lode dovranno aver raggiunto il massimo dei crediti nel triennio e ottenuto il punteggio massimo in entrambe le prove scritte e al colloquio, senza necessità di ricorrere ai 5 punti bonus. Questi ultimi saranno assegnati dalla commissione a discrezione, solo agli studenti che avranno totalizzato almeno 30 punti di credito e 50 punti nelle prove d’esame.

Le novità del prossimo anno scolastico

Tra le novità del prossimo anno scolastico c’è l’attivazione del Liceo del Made in Italy e la riforma degli istituti tecnico-professionali. Un centinaio di scuole avrebbero aderito alla riforma dei tecnico-professionali (il cosiddetto 4 +2), che scadeva lo scorso 12 gennaio, mentre non sono ancora note le adesioni definitive al Liceo del Made in Italy.

Quest’ultimo aveva suscitato non poche perplessità sia a livello politico che tra gli addetti ai lavori, che avevano parlato di “flop annunciato”. Il ministro Valditara ha assicurato la buona riuscita del progetto, mentre presidi e sindacati lamentano una certa mancanza di tempo per l’introduzione delle novità.

Secondo l’Anp, ovvero l’Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola, la riforma degli istituti tecnico-professionali “viene incontro alle richieste delle famiglie e alle necessità delle imprese“, mentre la riforma viene pesantemente criticata dalla Flc Cgil.

Sul Liceo del Made in Italy il timore dei presidi è che “il progetto, non essendo stato ampiamente diffuso, possa non trovare quella accoglienza da parte delle famiglie che servirebbe. Attendiamo con ansia – ha detto il presidente Mario Rusconi – le richieste che faranno i genitori”.

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