Regime forfettario, come funzionano le nuove soglie: cosa succede se si superano gli 85mila euro

L'Agenzia delle Entrate ha fornito le istruzioni su come gestire le nuove soglie del regime forfettario. Tutte le istruzioni in una circolare

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

85.000 euro: questa è la nuova soglia a cui devono prestare attenzione i titolari di partita Iva che hanno aderito al regime forfettario. A far riferimento, ovviamente, è il periodo d’imposta 2022. In precedenza il tetto massimo per non perdere i benefici era 65.000 euro.

Quella che abbiamo sintetizzato risulta essere un’importante novità che è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2023. E che, in estrema sintesi, ha comportato alcuni cambiamenti per quanti abbiano aderito al regime forfettario. Attraverso la circolare n. 32/E del 5 dicembre 2023, l’Agenzia delle Entrate ha fornito i chiarimenti e le precisazioni per applicare le modifiche apportate. All’interno del documento dell’AdE, inoltre, sono state inserite le nuove condizioni per accedere e quelle che determinano la fuoriuscita dal regime agevolato.

Regime forfettario: le nuove soglie

A determinare le nuove soglie per poter continuare a rimanere nel regime forfettario è l’articolo 1, comma 54, della Legge n. 197/2022. La nuove regole sono entrate in vigore dallo scorso 1° gennaio 2023.

È bene precisare che il regime forfettario, sostanzialmente, costituisce il regime naturale per i titolari di partita Iva che stiano esercitando una qualsiasi attività d’impresa, arte o professione in forma individuale. Nel momento in cui si aderisce a questo regime è possibile usufruire di alcune agevolazioni, tra le quali ricordiamo:

Chi può aderire all’agevolazione

Al regime forfetario hanno la possibilità di accedere i soggetti che, nel corso dell’anno precedente, siano in possesso di questi due requisiti congiuntamente:

A seguito delle novità introdotte con la Legge di Bilancio 2023 è stato previsto:

Come funziona la nuova soglia degli 85.000

I contribuenti che, nel corso del periodo d’imposta 2022 abbiano percepito compensi o conseguito ricavi per un importo superiore a 65.000 euro ma inferiore al nuovo tetto massimo di 85.000 euro, hanno la possibilità di continuare a rimanere o ad accedere al regime forfettario.

Quanti, invece, abbiano iniziato la propria attività nel corso del 2022, devono ragguagliare la soglia massima dei 85.000 euro alla frazione d’anno di attività

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito, inoltre, che la soglia massima degli 85.000 euro deve essere determinata anche in funzione del regime contabile che viene applicato nel corso dell’anno. Questo significa, in estrema sintesi, che:

La soglia massima da prendere in considerazione è 85.000 euro: il suo superamento comporta il passaggio al regime ordinario dall’anno successivo. Questo, in altre parole determina la necessità di rettificare l’imposta non detratta che riguarda direttamente sia i beni dell’attivo circolante ed i servizi non ancora ceduti o non ancora utilizzati tra i quali rientrano i beni ammortizzabili. Purché non siano trascorsi cinque anni dalla loro entrata in funzione o dieci anni dalla data di acquisto.

Il contribuente deve effettuare queste rettifiche in un’unica soluzione all’interno della dichiarazione Iva, che deve essere effettuata nel corso del primo anno in cui vengono applicate le regole ordinarie.

Superamento dei 100mila euro

Cosa succede, invece, nel caso in cui i contribuenti superino la soglia dei 100mila euro di incasso? In questo caso transitano immediatamente nel regime ordinario. L’operazione avviene nel corso dello stesso anno, ma ha una decorrenza diversa per l’Iva e le imposte dirette.

Per quanto riguarda l’imposta sul valore aggiunto, il periodo decorre dalla data di incasso che determina il superamento del limite dei 100.000 euro nel corso del periodo d’imposta. A questo punto avverrà che:

Nel momento in cui avviene l’incasso, inoltre, sarà necessario istituire i registri Iva e dovranno essere assolti tutti gli obblighi per le operazioni fatturate successivamente a questa data. Le fatture emesse in precedenza senza Iva non devono essere rettificate.

Per quanto riguarda le imposte dirette, il contribuente entrerà nel regime ordinario fin dall’inizio dell’anno. Dovrà, quindi, costituire le scritture contabili e assolvere tutti gli adempimenti necessari per andare a determinare il suo reddito in modo ordinario.

In sintesi

Con la Legge di bilancio 2023 è stata portata a 85.000 la soglia entro la quale è possibile aderire al regime forfettario. Possono aderirvi, quindi, i soggetti che nel corso del 2022 abbiano conseguito dei ricavi al di sotto di questa soglia.

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