Il via libera della Commissione europea sul contributo a fondo perduto apre la strada all’erogazione degli importi fino a 150mila euro entro la fine dell’anno. Si attende adesso il decreto attuativo del Ministero di Economia e Finanze necessario per conoscere i criteri per fare richiesta all’Agenzia delle Entrate.
Scopriamo come richiedere il contributo a fondo perduto previsto per i titolari di partita Iva. E soprattutto quali documenti si devono presentare.
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Partite Iva, contributo a fondo perduto fino a 150mila euro: attesa del decreto del MEF
Si tratta dell’ultima parte degli aiuti di Stato per le imprese messe in difficoltà economica dalle chiusure e restrizioni causate dalla pandemia e dagli effetti della crisi derivata, previsti nel Decreto Sostegni bis per 4,5 miliardi di risorse.
Il testo, approvato lo scorso maggio, stabiliva i requisiti generali della platea degli aventi diritto, attribuendo al MEF il compito di individuare i criteri specifici e in particolare stabilire il tasso di peggioramento del quadro economico, essenziale per determinare la possibilità di richiedere o meno il fondo perduto perequativo (qui le modifiche apportate al Dl Sostegni bis).
Condizione richiamata dalla sottosegretaria del ministero dell’Economia Maria Cecilia Guerra nel corso delle interrogazioni in Commissione Finanze della Camera dell’8 settembre 2021.
“Il decreto attuativo sarà emanato successivamente al 30 settembre 2021 in quanto la percentuale minima di peggioramento del risultato economico d’esercizio per accedere al contributo e la percentuale da applicare per la quantificazione dell’ammontare del contributo stesso devono essere determinate – precisava l’esponente del MEF – tenendo conto dei dati indicati nelle dichiarazioni dei redditi trasmesse entro il 30 settembre 2021, al fine di garantire il rispetto dello stanziamento delle risorse di cui all’articolo 1, commi 25 e 25-bis, del decreto Sostegni bis”.
Partite Iva, contributo a fondo perduto fino a 150mila euro: a chi è destinato
Gli aiuti sono destinati a startup e imprese nella forma di:
- sovvenzioni dirette fino a 1 000 euro per le imprese registrate fra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2018, e la cui attività aziendale è cominciata nel 2019;
- sovvenzioni dirette fino a 150 000 euro per le imprese che, a seguito della pandemia di coronavirus, hanno subito un peggioramento dei loro risultati economici rispetto al 2019.
Con il via libera concesso lo scorso 10 novembre dalla Commissione europea, viene specificato che l’erogazione del contributo dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2021.
Bruxelles ha infatti concesso il nullaosta considerando che il regime di aiuti disposto dall’Italia rientra appieno all’interno delle condizioni stabilite nel quadro temporaneo, per il superamento dell’emergenza Covid-19, in quanto:
- non supereranno il massimale di 225 000 euro per impresa nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, 270 000 € per impresa nel settore della pesca e dell’acquacoltura o 1,8 milioni di € per impresa in tutti gli altri settori;
- saranno concessi entro il 31 dicembre 2021.
Il contributo a fondo perduto per i titolari di partita Iva fa parte di una serie di contributi che sono erogato a favore delle famiglie e il cui scopo è quello di riuscire ad affrontare nel modo meno indolore l’impatto che sta avendo nell’attività quotidiana la pandemia.