La direttiva del ministro Zangrillo è pronta, al fine di poter avviare le necessarie trattative con i sindacati. Il motivo è presto detto: la limitazione di aumenti di stipendio e avanzamenti di carriera unicamente ai dipendenti pubblici meritevoli.
Aumenti in arrivo
Il mondo degli statali è spesso nel mirino delle critiche. Si parla di dipendenti della Pubblica Amministrazione poco interessati a dare il 100%, considerando la certezza del proprio posto. Checco Zalone ci ha realizzato una pellicola a tema, a esplicare con toni estremizzati questa problematica, tra luoghi comuni e verità.
Cosa propone il governo di Giorgia Meloni? Si fa avanti una sorta di sistema a voti, che mira a premiare soltanto i soggetti con le valutazioni migliori. Un ritorno a scuola, per certi versi, con tanto di soglia minima per le valutazioni. Al di sotto di essa non potrà essere corrisposto alcun emolumento accessorio.
Una prospettiva che si fa realtà. È tempo di concretizzare quanto il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo aveva soltanto anticipato. Il prossimo contratto ci sarà un rafforzamento del merito, ecco le sue parole. Detto fatto con la “direttiva madre”, ovvero il documento che dà il via alle trattative con i sindacati del pubblico impiego.
Il Messaggero ha potuto visionare queste pagine, nelle quali si fa anche il punto sulle risorse a disposizione. Ci sono a regime 5,5 miliardi di euro per il settore Stato e poco meno di 6,8 miliardi per il settore pubblico. Stando alle prime stime del ministero, tutto ciò dovrebbe comportare una media aumenti tra i 170 e i 190 euro lordi mensili.
Le valutazioni degli statali
L’aspetto destinato a far discutere maggiormente è però senza dubbio quello della “valorizzazione della valutazione, al fine dell’erogazione del trattamento economico accessorio e delle progressioni economiche”.
Il documento spiega come la valutazione del merito dei singoli dipendenti statali miri a spronare alla ricerca del risultato, al fine di colmare quelle che possono essere delle debolezze. Sotto quest’aspetto, il contratto dovrà collegare ulteriormente il salario accessorio possibile ai risultati ottenuti, tanto dall’ufficio quanto dal soggetto individuale.
La trattativa procederà a definire in maniera esatta dei criteri idonei a garantire la differenziazione dei giudizi di valutazione, al fine di procedere a un trattamento diversificato sotto l’aspetto economico.
Niente più premi assegnati di diritto, in quanto dipendenti pubblici, dunque. Spazio invece, come detto, a una soglia minima di giudizio, al di sotto della quale non verrà corrisposto alcun emolumento. Per il resto, invece, è da prevedere degli scaglioni, con maggiori cifre garantite a seconda dei voti portati a casa.
L’obiettivo sembra quello di scatenare una sorta di corsa al risultato, al fine di tentare sempre di eccellere e mettersi in mostra. Chi avrà le valutazioni più alte, infatti, si ritroverà a godere di una corsia preferenziale nelle progressioni economiche e negli scatti di stipendio. Sulla carta il progetto viene presentato come un modo semplice di premiare chi lo merita, evitando di assistere a trattamenti identici tanto per chi svolge il proprio lavoro alla perfezione, quanto per chi prova a fare il meno possibile. Sarà interessante però capire, una volta ufficializzato il tutto, in che modo si svolgeranno queste valutazioni, al fine che il sistema non possa risultare corruttibile.