L’Europa si prepara all’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca e alla possibile distensione dei rapporti con la Russia di Putin. Questo cambiamento avrà conseguenze inevitabili sulla guerra in Ucraina e l’imminente insediamento del nuovo Presidente ha messo fretta all’Ue. Alcune fonti riportano infatti un nuovo finanziamento a Kiev da 1,9 miliardi di euro per la primavera del 2025.
Anche negli Stati Uniti l’elezione di Trump ha scosso l’amministrazione Democratica uscente. Il presiedente Biden ha infatti approvato l’utilizzo dei missili a lungo raggio in territorio russo, una possibilità che l’esercito ucraino richiedeva da diversi mesi per poter distruggere le basi da cui partono i bombardamenti su Kiev e sulle altre città del Paese.
L’Ue prepara un altro pacchetto di aiuti
Alcune fonti dell’Unione europea citate dall’agenzia di stampa Ansa riportano che sarebbe in elaborazione un nuovo pacchetto di aiuti per l’Ucraina da 1,9 miliardi di euro. L’origine di questo denaro sarebbero gli extra profitti sugli asset russi sequestrati all’inizio della guerra, che l’Ue ha potuto utilizzare creando un contesto normativo apposito.
“Stiamo lavorando all’esborso della seconda tranche di finanziamenti proveniente dagli extra profitti degli asset russi immobilizzati in Europa: sono 1,9 miliardi di euro e saranno disponibili a marzo-aprile 2025. Continuiamo a rispondere alle esigenze di Kiev: munizioni, difesa aerea e investimenti nell’industria bellica”, dice la fonte, precisando che, sui 1,4 miliardi della tranche precedente, 400 milioni sono stati investiti per la produzione locale in Ucraina, che dal 2022 è cresciuta di 18 volte” avrebbe affermato un alto funzionario del Consiglio Difesa.
L’Ue ha da poco approvato in via definitiva un altro pacchetto da 4 miliardi di euro di aiuti, come parte del piano da oltre 50 miliardi per aiutare nella ricostruzione dell’Ucraina. L’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe infatti cambiare in maniera netta le possibilità di aiuto a Kiev nei prossimi mesi.
La svolta americana sui missili a lungo raggio
Proprio la vittoria di Trump alle elezioni negli Usa ha smosso anche una delle questioni di più lungo periodo nell’utilizzo che l’Ucraina può fare delle armi che gli Usa le forniscono. Il presidente Biden ha infatti approvato l’uso di missili a lungo raggio americani in territorio russo. Da tempo Kiev chiede questa autorizzazione, per colpire le basi di lancio russe dalle quali partono i razzi con cui l’esercito di Mosca bombarda le città ucraine.
Donald Trump ha però già annunciato di voler porre fine il prima possibile al conflitto. La prima proposta concederebbe a Putin tutte le zone occupate al momento più il ritorno sotto controllo russo del Kursk occupato dalle forze Ucraine. Di fatto una resa per Kiev, che cederebbe a Mosca il 20% del proprio territorio nazionale senza ottenere in cambio nulla.
Al contrario, in questo scenario l’Ucraina non potrebbe nemmeno entrare nella Nato per i prossimi 20 anni. La resistenza ucraina però non può continuare senza il supporto delle armi statunitensi. Per questo l’Ue starebbe elaborando un piano che lega la questione a quella dei dazi. Il blocco potrebbe acquistare le armi statunitensi di cui Kiev ha bisogno, cambiando gli equilibri della bilancia commerciale statunitense e facendo venir meno il motivo per cui Trump vuole alzare barriere doganali sui prodotti provenienti da tutto il mondo.