Nella cittadina di Corridonia nel cuore pulsante della Regione Marche, terra ricca di tradizione artigianale e distretto calzaturiero tra i più importanti ed eccellenti al mondo nasce nel 1975 l’azienda Santoni, fondata da Andrea Santoni, che ha industrializzato il processo artigianale senza rinunciare all’utilizzo di materiali di altissima qualità, la maison ha sin da subito incarnato l’eccellenza nell’arte della calzatura, in un mondo caotico e troppo veloce in cui la moda e le tendenze sono mutevoli con un soffio di vento, questo marchio è stato capace di trascendere i confini del tempo e dello spazio portando con sé un’eleganza e una maestria artigianale senza pari, Santoni ha dimostrato con il passare degli anni di essere un autorevole custode dei segreti per realizzare calzature di pregio, oggi al comando di questa azienda del lusso troviamo come Presidente Esecutivo Giuseppe Santoni figlio del fondatore del brand. Ogni paio di scarpe Santoni nasce da un armoniosa fusione tra tradizione artigianale italiana e una straordinaria innovazione creativa, ogni cucitura e ogni dettaglio vengono curati con scrupolosa attenzione a dir poco maniacale da esperti artigiani che si tramandano queste straordinarie e antiche tecniche di generazione in generazione, creando ogni volta un prodotto unico che va oltre la semplice calzatura, producendo modelli dal design autentico e audace, elegante e raffinato per scarpe di lusso dallo stile ineguagliabile.
Santoni ha sin dalla sua nascita puntato sulla formazione dei propri artigiani perché il taglio manuale e la cucitura a mano sono per l’azienda un valore assoluto, così come lo è il concetto di sostenibilità e rispetto dell’ambiente, sempre in tema di formazione una bellissima iniziativa contraddistingue Santoni che ha sviluppato l’Accademia dell’Eccellenza interna all’azienda e aderisce al programma Adotta una scuola di Fondazione Altagamma supportando l’Istituto I.P.S.I.A. “F. Corridoni” di Corridonia (MC). Il brand marchigiano oltre a produrre calzature crea una vasta gamma di accessori di alta qualità come borse, cinture e piccola pelletteria sempre con lo stesso principio di un’eleganza artigianale, che grazie ai materiali pregiati utilizzati per ogni sua singola creazione rendono questa azienda leader a livello internazionale del settore calzaturiero e non solo.
Per l’occasione QF Lifestyle ha incontrato il Cav. Giuseppe Santoni, Presidente Esecutivo di Santoni S.p.A per farci raccontare nel dettaglio cosa ha reso possibile il successo della sua azienda e le novità per questa stagione.
Tradizione e innovazione: come si fa ad equilibrare questi 2 elementi?
La ricerca tecnologica è essenziale. Nonostante Santoni sia un’azienda basata sul lavoro artigianale, la tecnologia viene utilizzata in molti campi, dalla progettazione e sviluppo del prodotto fino ad alcune fasi del processo di produzione – nell’ottica di agevolare i processi e generare maggiore qualità. Sono naturalmente e caratterialmente proiettato al futuro, ma credo fermamente che nessuna tecnologia, neanche la più innovativa, sarà mai in grado di sostituire integralmente il cuore, la passione, la devozione che gli artigiani esperti mettono ogni giorno nel loro lavoro – e che si rispecchiano nelle nostre calzature e nei nostri accessori.
Quanti sono i passaggi in media per creare una vostra scarpa?
Concretamente, il processo produttivo non è cambiato da quando mio padre Andrea ha fondato l’azienda nel 1975: la nostra produzione è ancora fortemente improntata all’artigianalità, grazie al prezioso contributo dei nostri Maestri del Bello ed artigiani che costituiscono il punto di forza di ciascun reparto. La premonizione di mio padre era quella di ingegnerizzare il processo artigianale, ed oggi possiamo affermare che questa sua intuizione ha trovato pieno compimento: se la bottega artigianale di un tempo creava il pezzo unico, noi oggi produciamo più di duemila paia di scarpe al giorno, con lo stesso savoir-faire delle nostre origini. Tra i passaggi più salienti, che è nostra premura insegnare e trasmettere anche agli Apprendisti del Bello della nostra Accademia dell’Eccellenza, spiccano sicuramente la velatura, cioè l’arte di coloritura manuale della scarpa, l’impuntura, altrettanto artigianale, la costruzione e l’assemblaggio per la costruzione della calzatura, nonché rifinitura del dettaglio, cura finale e perfezionamento.
Da dove cogliete l’ispirazione nel creare i vostri modelli?
Le Marche, terra d’origine e sede della nostra manifattura, sono la principale fonte d’ispirazione per Santoni. Le collezioni FW24 celebrano questo legame profondo con il territorio: la collezione DonnaFW24 trasporta la poesia dei Monti Sibillini e l’essenza della natura marchigiana in ogni creazione, dove gli aspetti magici della tradizione artigianale si fondono per evocare un’atmosfera di storia e meraviglia. È la tradizione a tessere le trame di questo racconto incantato, illuminato dall’iconico Arancio Santoni che trova piena espressione nelle forme femminili. Parallelamente, la collezione Uomo FW24 trae ispirazione da una leggenda del patrimonio marchigiano, arricchendo la Maison di nuovi simboli e significati. Nasce nei Monti Sibillini la storia di Sibilla, regina delle fate e protettrice del territorio, che custodisce un regno abitato da creature fantastiche. La sua bellezza fatata ha ispirato creazioni morbide e leggere, caratterizzate da intrecci raffinati e materiali preziosi, in un racconto che mescola sapientemente leggenda e realtà. Il resto lo fa l’Arte – mia grande passione, che in Santoni coltiviamo quotidianamente attraverso il lavoro minuzioso e dedicato delle sapienti mani dei nostri Maestri Artigiani. La nostra cultura del Bello emerge in ogni scarpa ed accessorio ed è ciò che lo rende quanto più unico e prezioso agli occhi del consumatore finale.
Quali sono le tecniche di colorazione dei pellami che usate e che tipologia di colore applicate alle vostre calzature?
Il colore è la prima cosa che si nota nelle nostre creazioni, è il filo conduttore delle nostre collezioni, frutto di un savoir-faire unico. La velatura è una tecnica di coloritura manuale della scarpa non dissimile da un procedimento pittorico – è infatti a tutti gli effetti un’arte. L’applicazione a mano del colore in diversi strati, uno successivo all’altro, fino a ottenere la tonalità desiderata, garantisce un risultato profondo e volumetrico con nuance preziose e inattese. La pelle reagisce infatti in modo diverso a seconda della sua porosità e del tipo di finitura, ed è fondamentale saper calibrare il colore per ottenere l’effetto desiderato. Questa lavorazione richiede tempo e dedizione, perché tra uno strato e l’altro il colore deve essere lasciato asciugare correttamente, così da garantire la massima omogeneità e tenuta.
Come selezionate i pellami e il cuoio per le vostre calzature?
Le materie prime per la realizzazione dei prodotti sono fondamentali per garantire un’alta qualità̀ e sicurezza del prodotto. Pertanto, per i prodotti che utilizziamo nel proprio ciclo produttivo quali pellami, fodere, suole, tomaie, ecc., selezioniamo attentamente i nostri fornitori ed abbiamo definito nel tempo un certo standard qualitativo. Privilegiamo pelli provenienti dalla filiera alimentare, di matrice prevalentemente bovina, e la maggior parte dei nostri acquisti di materie prime è effettuata da fornitori aventi sede nel territorio italiano. Nell’ottica di prestare sempre una maggior attenzione alla sostenibilità̀, abbiamo inoltre dato vita ad una linea di calzature chiamata “Rethink”, prodotta con materiali di origine non animale.
Quali sono i pellami più richiesti e usati?
Vitello, agnello, pecora e capra.
Santoni rappresenta per diritto acquisito l’eccellenza calzaturiera del nostro Made in Italy, quali sono secondo lei i motivi che vi hanno fatto emergere?
Per me, ciò che è cruciale quando si parla di Made in Italy è assicurarsi che la sua potenza e le sue caratteristiche principali siano costantemente condivise. Possediamo un’eredità straordinaria, e il nostro impegno è renderla accessibile a tutti coloro che ne sono appassionati – nella filiera, per continuare a farla vivere generazione dopo generazione, cosa che facciamo nell’Accademia dell’Eccellenza e nei nostri diversi progetti educativi, così come nel rapporto con il pubblico che da quasi cinquant’anni ha una reason why per continuare a sceglierci. E questa reason why è la nostra altissima artigianalità abbinata all’impegno costante verso l’innovazione.
Le Marche sono ancora una dei distretti calzaturieri più importanti al mondo?
Santoni affonda le sue radici in un territorio che rappresenta molto di più di un semplice paesaggio: è una cultura profondamente ricca di leggende, bellezze spettacolari e pensiero ispirato. Ci piace definirci Made in Le Marche, proprio a conferma dell’importanza delle nostre origini in qualsiasi fase della nostra attività: dal processo creativo, fortemente ispirato dal territorio, passando per la manifattura spesso volta alla valorizzazione di tecniche che all’expertise più antica che affonda le proprie radici nell’area geografica di eccellenza in cui sorgiamo ed alla materia prima altrettanto prestigiosa proveniente dalle nostre stesse zone in una dinamica di sostenibilità prossima al chilometro zero.
Quindi, per concludere, sì, sono fermamente convinto del fatto che il distretto calzaturiero cui apparteniamo sia ancora tra i principali riferimenti a livello internazionale – e lo dimostrano anche le scelte di grandi aziende del lusso che osservano attentamente l’andamento del nostro territorio.
Avete creato un progetto per valorizzare i giovani ” Santoni Culture” ne vogliamo parlare?
Il mio ruolo mi pone costantemente a stretto contatto non solo con imprenditori, ma anche e soprattutto con chi conosce il prodotto dalle sue origini, e che fa delle mani il più̀ prezioso strumento per realizzare e diffondere Bellezza. In parallelo, sono da sempre affascinato dalle nuove generazioni, dalla loro curiosità e reattività verso ciò che è nuovo e mi sento in parte affine al loro spirito ed alla loro voglia di analizzare il mondo con occhi critici ma pieni di aspettative. La nostra visione di brand va oltre la creazione di prodotti di lusso: ci impegniamo profondamente nel trasmettere il nostro savoir faire alle nuove generazioni ed a raccontarlo. Il passo verso la costruzione di un ampio piano di progetti educativi e formativi – come la collaborazione con l’Istituto I.P.S.I.A. “F. Corridoni” di Corridonia nell’ambito del progetto “Adotta una scuola” della Fondazione Altagamma e la nostra Accademia dell’Eccellenza in house – è stato perciò naturale e costituisce una delle manifestazioni più tangibili del nostro impegno a preservare e valorizzare l’artigianato italiano, garantendo un futuro al mestiere dell’artigiano. Dalla fondazione della nostra Accademia dell’Eccellenza nel 2023 abbiamo ricevuto più di 800 candidature, abbiamo formato più di 45 alunni e ne abbiamo internalizzato circa 35, che sono attualmente Apprendisti del Bello: è un risultato di conversione pari a più dell’80%, perciò ottimo, soprattutto in qualità di prospettiva di valorizzazione di un mestiere antico, ancora fortemente artigianale e manuale, eppure cruciale nella filiera del lusso per cui è sempre più difficile trovare risorse che possano preservarne tecnica e segreti.
Come si soddisfano i desideri dei gentlemen metropolitani?
La risposta è nella versatilità, impreziosita da dettagli di stile delicati, assolutamente non urlati. La nostra proposta è volutamente articolata, così da offrire soluzioni ed opportunità per le occasioni più formali, per esempio con i nostri modelli iconici Doppia Fibbia, al casual e leisure wear con le nostre Oxford stringate o con le sneaker DBS, diventate in pochi anni un nostro prodotto di punta. In tutte le nostre calzature, oltre alla sapienza artigianale evidente da piccole accortezze di enorme pregio nell’uso quotidiano, ci sono elementi ricorrenti – come la nostra emblematica doppia fibbia appunto, che anche nelle sneaker torna sotto forma di stilizzazione colorata, ed il colore – che agevolano il riconoscimento ed amplificano il senso di comunità unita dagli stessi valori e dallo stesso amore per il lusso e la manifattura.
Come cambia la calzata in base ai vari tipi di uomini nel mondo?
Cerchiamo di creare modelli universalmente interessanti, che raccontino e tramandino visivamente e confortevolmente i nostri codici ed il nostro brand DNA; ovviamente, in relazione ai diversi mercati riscontriamo delle preferenze per alcuni aspetti specifici: il Centro Europa è per esempio particolarmente reattivo verso modelli classici, mentre gli Stati Uniti rappresentano un importante polo di sperimentazione di potenziali nuovi trend – come avvenuto per esempio con la collezione maschile Easy.
Quali sono i vostri mercati di riferimento?
Stiamo vivendo un momento complessivamente positivo, con una crescita importante nel primo semestre ed importanti nuove aperture internazionali che confermano il consolidamento del brand e dei suoi codici con un’audience sempre più ampia.
Il consumatore italiano è sicuramente un nostro interlocutore di pregio e fedele, ma siamo anche fieri di segnalare che l’export è un canale distributivo per noi fondamentale e di particolare soddisfazione: il mercato statunitense è storicamente tra i più recettivi e performanti, così come il trend si conferma anno dopo anno positivo in Est e Centro Europa. Siamo affascinati dal Middle East e dall’Asia, e stiamo analizzando le modalità migliori per penetrare anche in quegli scenari che presentano elementi distintivi propri.
Chi è l’uomo che indossa calzature Santoni?
L’uomo che sceglie Santoni generalmente apprezza l’artigianalità, l’eleganza e la qualità, evidente dall’attenzione ai dettagli; è un cliente che cerca sia l’esclusività del proprio prodotto, grazie anche ai nostri servizi Made to Order e Bespoke, ma che è affascinato dal concetto di senza tempo – e perciò vuole scarpe che non siano “solo” belle, confortevoli e ben realizzate, ma che abbiano una marcia in più grazie a studi di ricerca e sviluppo applicati ai fini dell’innovazione tecnologica. Il “nostro uomo” è un moderno e concreto sognatore: la nostra storia ed il know-how dei nostri Maestri Artigiani sono la perfetta sintesi per soddisfare ogni sua esigenza – dalle occasioni formali e professionali al tempo libero.
Non solo calzature ma anche accessori, perché questa scelta?
Diciamo che è stata un’evoluzione naturale, quasi spontaneamente parte del nostro processo creativo e produttivo, anche e soprattutto in virtù del consolidamento della nostra collezione Donna: il cliente Santoni mostra infatti interesse per la creazione di un look esteticamente coeso, che presenti delle sinergie tra le scarpe e gli accessori, individuati come elemento in grado di impreziosire l’outfit e dargli ulteriore personalità. Quello degli accessori è un segmento che sta performando positivamente e che di conseguenza stiamo implementando ulteriormente nelle nuove collezioni.
Come vi state muovendo in tema di sostenibilità?
La sostenibilità è un tema chiave nel dibattito culturale contemporaneo; come abitanti del pianeta, infatti, oggi più che mai, tutti abbiamo bisogno di vivere e agire responsabilmente. La bellezza e la qualità non possono prescindere da un’idea più consapevole del business e della società in generale, e credo che sia una responsabilità concreta e urgente per qualsiasi imprenditore, anche del settore del lusso, compiere passi concreti e rilevanti verso una maggiore modo sostenibile di produrre, unendo il rispetto per l’ambiente, per le persone e per il loro prezioso sapere artigianale e artistico. Credo fermamente che l’industria del lusso debba mettere in luce l’importanza di migliorare una cultura e un messaggio di cura per l’ambiente che non sia solo una dichiarazione ma un obiettivo concreto e quotidiano. Questo è ciò che i consumatori di oggi e di domani si aspettano e cercano da un brand.
Per questo motivo, condividiamo trasparentemente dal 2021 il nostro bilancio di sostenibilità, in cui raccontiamo gli sforzi ed il nostro impegno continuo in materia, attraverso azioni che vogliamo siano concrete e tangibili e che riguardano noi, nonché il nostro network strategico e di partner.
Quali sono le vostre fiere di riferimento?
La nostra presenza non è legata ad occasioni fieristiche e preferiamo storicamente interagire con il nostro target in contesti strettamente affini al fashion system, come la Milano Fashion Week. Milano è sinonimo di eleganza, qualità ed artigianalità e per noi è un palcoscenico calzante per poter raccontare la nostra storia, anche attraverso i nostri prodotti di eccellenza, ad un pubblico di addetti ai lavori e stakeholder internazionali.
Ci racconti qualcosa della vostra ultima collezione “Easy”.
Si tratta di un progetto recentissimo, lanciato effettivamente lo scorso settembre, che ci vede però attivi attraverso prototipi ed analisi nel mercato da un paio di anni. Easy è una collezione di scarpe classiche, che comprende i tipici modelli immancabili nel guardaroba maschile – penso alle stringate Oxford, ai boots, al mocassino doppia fibbia; la peculiarità di questa linea giace nella realizzazione dei modelli con una suola e una tecnologia di costruzione assolutamente contemporanea ed innovativa, in quanto è super leggera – per intenderci, parliamo di una scarpa che pesa 295 grammi, molto morbida, molto flessibile, molto comoda, che però consente di essere eleganti e strizzare l’occhio all’universo formale. Per noi, Easy è la conferma più evidente di come sia possibile – e parte del nostro DNA – suscitare meraviglia con un accessorio che risponde esteticamente alla tradizione e praticamente al desiderio del consumatore di accedere ai benefici delle recenti innovazioni.
Come sta andando il 2024 rispetto al 2023?
Stiamo affrontando a testa alta un momento storico sicuramente complesso anche per il lusso in generale e per il settore calzaturiero. Dall’inizio del 2024, abbiamo inaugurato sei nuove boutique – Tashkent, Puerto Banus, Forte dei Marmi, lo scorso 3 ottobre a Varsavia presso il prestigioso complesso Dom Dochodowy, ed in nuove destinazioni chiave per l’economia globale come il Vietnam e l’Arabia Saudita. La previsione è quella di chiudere il 2024 con un fatturato in crescita rispetto al 2023.