Cos’è e come funziona il collocamento mirato per disabili

Scopri tutto sul collocamento mirato, la misura per integrare i diversamente abili nel mondo del lavoro

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Redazione

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Quello che inizialmente era definito collocamento obbligatorio, valutato in base ai limiti del lavoratore disabile, è oggi chiamato collocamento mirato. Le caratteristiche che vengono prese in considerazione per integrare i disabili al lavoro sono ora le loro capacità e pregi. Il fine è di valorizzarne le competenze e aiutarli a specializzarsi in una determinata mansione.

Essendo un argomento importante e con innumerevoli leggi a riguardo, nelle prossime righe scoprirai tutto ciò che c’è da sapere sul collocamento mirato per disabili: cos’è, come funziona, cosa sono gli esoneri e le liste di collocamento.

Cos’è il collocamento mirato per disabili

Il collocamento mirato è un insieme di strumenti volti a valutare le capacità lavorative di persone con disabilità, in modo da poterle inserire nel posto di lavoro più adatto a loro. Si parla di collocamento mirato obbligatorio in merito al fatto che è inderogabile l’obbligo di assumere le persone che rispettino questi requisiti per tutte le aziende con più di 15 dipendenti. Il requisito fondamentale per accedere è una percentuale di invalidità, che vedremo fra pochissimo nel dettaglio. La valutazione della capacità lavorativa avviene tramite un’apposita analisi sul luogo di lavoro, per identificare le problematiche, le forme di sostegno, gli strumenti e le relazioni personali.

Come funziona il collocamento mirato per disabili

La legge 68/99 dal titolo “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” disciplina le modalità di promozione ed attuazione del collocamento obbligatorio. In merito a come funziona il collocamento mirato per disabili nell’articolo 2 viene infatti sottolineato:

Per incentivare le aziende ad assumere persone con disabilità, lo Stato italiano ha previsto determinati vantaggi per coloro che tengono fede al collocamento mirato obbligatorio. Ad esempio, sono stati resi disponibili degli sconti sui contributi INPS. Per calcolarlo si utilizza il criterio di proporzionalità: maggiore sarà il grado di disabilità del soggetto assunto, maggiore sarà lo sconto riconosciuto. Tuttavia, quest’ultimo viene assegnato soltanto nel caso in cui il disabile venga integrato nel luogo di lavoro con contratto a tempo indeterminato. Dopo aver parlato di come funziona il collocamento obbligatorio, parliamo dei casi di esonero che riguardano le aziende.

Casi di esonero dal collocamento mirato obbligatorio

Esistono delle clausole di esonero temporaneo o di esclusione parziale in merito all’obbligo assunzione disabili. I casi di esonero temporaneo non superiore a 3 mesi riguardo le aziende che si trovano in una situazione di:

Esistono poi dei casi in cui è concesso l’esonero parziale per 12 mesi, ma deve essere richiesta l’autorizzazione preventiva ed è obbligatorio versare 30,64 euro al giorno per ogni lavoratore disabile la cui assunzione non è stata possibile. Le imprese in questione sono:

L’ultima casistica è poi l’esonero totale dall’obbligo di assunzione disabili e include le imprese che:

Anche in questo caso, oltre all’autocertificazione di tale versamento, è previsto un’ulteriore somma giornaliera di 30,64 euro a favore del lavoratore non assunto.

Come rispettare l’obbligo assunzione disabili

Per tenere fede all’obbligo assunzione disabili, i datori di lavoro privati possono usufruire di:

Il modo di assunzione per il collocamento mirato può avvenire tramite convenzione, anche detta nominativa, oppure attraverso una graduatoria. Per quanto riguarda, invece, i datori di lavoro pubblici, le modalità di assunzione possibili sono la selezione e la successiva graduatoria tramite il Centro per l’Impiego, oppure un concorso pubblico organizzato dall’Ente in prima persona. Le graduatorie si costituiscono tramite le liste di collocamento mirato, di cui parleremo nelle righe seguenti.

Quali categorie di persone hanno diritto al collocamento mirato

L’obbligo assunzione disabili, e quindi il collocamento mirato, esiste per le seguenti categorie di persone:

Parlando delle persone per le quali vige l’obbligo di assunzione occorre citare anche le liste di collocamento mirato.

Cosa sono le liste di collocamento mirato

Le liste di collocamento mirato, dette anche liste speciali, sono elenchi pubblici che il Centro per l’Impiego di ogni provincia si occupa di redigere. Esse sono costituite da delle graduatorie che raggruppano tutte le disabilità e gli individui disabili per usufruire del collocamento mirato devono obbligatoriamente esservi iscritti. I criteri secondo i quali vengono stilate le posizioni in graduatoria sono:

Fino a qualche anno fa era fissato il limite di 55 anni, entro i quali successivamente si veniva cancellati dalla lista. Attualmente questo criterio è stato rimosso, dando la possibilità a qualsiasi persona di fare richiesta di iscrizione e poter usufruire del collocamento obbligatorio. I casi in cui è possibile iscriversi alle liste di collocamento mirato sono quelli elencati nel paragrafo precedente. Per quanto riguarda, invece, le persone con invalidità del 100%, esse possono accedere alla graduatoria solo nel caso in cui abbiano una residua capacità lavorativa. L’iscrizione alla lista resta inoltre valida finché l’individuo disabile si trova in stato di disoccupazione oppure in una situazione lavorativa compatibile, ovvero:

Nel caso in cui non venga svolto alcun lavoro dipendente, l’individuo con disabilità iscritto in una lista collocamento mirato deve presentarsi al Centro per l’Impiego con cadenza annuale per riconfermare la sua disponibilità al lavoro. In caso non lo facesse, verrà depennato dalla graduatoria con conseguente eliminazione dalla lista.

Come iscriversi alla lista di collocamento mirato

Se l’individuo disabile desidera iscriversi alla lista di collocamento mirato ed è in possesso dei requisiti per farlo, dovrà seguire questa procedura:

Obblighi per il datore di lavoro riguardo al collocamento mirato

Come precedentemente accennato, il numero di persone con invalidità che un datore di lavoro, pubblico o privato, è obbligato ad assumere variano in maniera proporzionale al numero di dipendenti. Tali proporzioni sono:

Per effettuare il calcolo dei dipendenti assunti, abbiamo detto che deve essere in corso di validità un contratto di lavoro subordinato. Ma, andando più nello specifico, i rapporti di lavoro che devono essere inclusi nel calcolo dei 15 dipendenti sono:

Tuttavia, esistono determinate categorie di lavoratori che sono escluse nonostante l’esistenza di tale contratto, ovvero:

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