L’antitrust avvia un’indagine sui libri scolastici: cosa può cambiare per le famiglie

L'editoria scolastica è sotto la lente dell'antitrust per alcune peculiarità di questo mercato: cambia qualcosa per i costi delle famiglie?

Pubblicato: 11 Settembre 2024 13:02

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’autorità garante per il mercato e la concorrenza ha avviato un’indagine sull’editoria scolastica. I libri di testo rappresentano uno dei segmenti a più alto profitto di tutto il settore. Ogni anno fattura oltre un miliardo di euro e riguarda 7 milioni di studenti e le loro famiglie e 1 milione di insegnanti, docenti e professori di ogni ordine e grado.

Si tratta però di un settore molto particolare, in cui la legge della domanda e dell’offerta non ha un particolare effetto sui prezzi. I libri di testo li scelgono infatti i professori e gli insegnanti; li pagano, fatta eccezione per le scuole elementari, i genitori degli studenti, e li usano i figli. Tre editori inoltre controllano il 70% del mercato.

L’antitrust apre un’indagine sul mercato dei libri di testo della scuola

L’Agcm, l’agenzia statale che si occupa dell’antitrust e della concorrenza in Italia, avvierà un’indagine sull’editoria scolastica. L’obiettivo è quello di indagare i meccanismi di uno dei segmenti più redditizi dell’intera editoria. Una fetta di mercato che vale ancora di più alla luce della scarsa propensione alla lettura degli italiani, che sono agli ultimi posti in Europa per libri letti all’anno.

L’Agcm: “Intende approfondire le dinamiche concorrenziali dei mercati interessati e una serie di criticità oggetto di ricorrente considerazione pubblica, come l’andamento dei prezzi, le modifiche frequenti delle edizioni, le difficoltà di approvvigionamento e delle modalità di distribuzione, le possibili rigidità nelle modalità di adozione scolastica, anche considerando le innovazioni tecnologiche nel settore, soprattutto per quanto riguarda la combinazione dei formati cartaceo-digitale e la circolazione dei diritti di proprietà delle edizioni digitali” riporta il comunicato dell’antitrust.

La scuola sta per ricominciare in tutte le regioni italiane, dopo aver ripreso in Trentino lunedì 9 settembre. L’acquisto dei libri di testo per l’anno scolastico coinvolge 1 milione di docenti e 7 milioni di studenti, che fanno parte di quasi altrettanti nuclei familiari.

A seconda delle stime, il mercato dell’editoria scolastica vale tra 800 milioni e 1 miliardo di euro, ma ha peculiarità che hanno attirato l’attenzione dell’antitrust.

Come funziona l’editoria scolastica in Italia

Un mercato normale è soggetto alla legge della domanda e dell’offerta. Più un prodotto viene apprezzato e quindi acquistato dai consumatori, più i suo prezzo sale, mentre al contrario scende. Nell’editoria scolastica però non c’è nessun legame tra consumatori e prezzo. Chi compra i libri non è chi li sceglie e nemmeno chi li utilizza. Per quanto riguarda le scuole elementari, i testi sono scelti dagli insegnanti, pagati dai Comuni di residenza degli alunni e utilizzati, appunto, dagli studenti. Dalle medie in poi a pagare sono i genitori degli alunni stessi.

Questo comporta che non ci sia collegamento tra quanto un libro di testo è apprezzato di chi lo usa maggiormente e il suo costo, che spesso è molto alto. Alle medie ogni studente spende anche 300 euro per i libri. Alle superiori le uscite delle famiglie per i testi scolastici variano da 500 euro a 700 euro quando si includono i vocabolari. Negli anni il continuo rinnovamento di questi prodotti ha anche ridotto l’impatto dell’usato, che oggi non copre più del 25% alle medie e alle superiori, mentre non esiste alle elementari.

C’è poi la vera questione che ha attratto l’attenzione dell’antitrust. Come riporta il quotidiano Il Foglio, circa il 70% del mercato è in mano a soltanto 3 gruppi editoriali, un altro elemento che aumenta il rischio di prezzi alti. La soluzione trovata da altri Paesi è l’acquisto centralizzato dei libri da parte delle scuole, che dà agli istituti maggior potere contrattuale e riduce i costi di distribuzione. I librai italiani sono però fermamente opposti a questa alternativa.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963