Città di 15 minuti, otto soluzioni per una mobilità sostenibile e centri urbani più vivibili

Lo studio Arthur D. Little/Polis esplora soluzioni innovative per accelerare la transizione verso un sistema di trasporto pubblico più efficiente e sostenibile

Pubblicato: 12 Settembre 2024 16:21

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

La città di 15 minuti rappresenta un approccio innovativo di pianificazione urbana, che mira a rendere le città più vivibili, riducendo l’impatto ambientale e migliorando la qualità della vita dei cittadini. L’obiettivo principale di questo modello è limitare la necessità di lunghi spostamenti giornalieri, promuovendo un’organizzazione spaziale dove i servizi essenziali, come scuole, uffici, negozi e spazi pubblici, siano facilmente raggiungibili.

L’idea alla base è quella di creare città dove ogni persona possa soddisfare le proprie esigenze quotidiane entro un raggio di 15 minuti a piedi o in bicicletta dalla propria abitazione. Questo significa ripensare gli spazi urbani affinché siano progettati in modo tale da favorire una maggiore mobilità dolce, riducendo l’uso delle automobili e promuovendo l’adozione di mezzi di trasporto sostenibili.

Il concetto della città di 15 minuti non è solo una soluzione ai problemi di traffico e inquinamento, ma rappresenta anche un’opportunità per creare comunità più coese, dove le persone possano vivere in modo più connesso e sostenibile, migliorando al contempo la loro salute fisica e benessere psicologico.

Il modello della città di 15 minuti: verso quartieri autosufficienti e sostenibili

L’idea alla base della città di 15 minuti è quella di creare quartieri autosufficienti, dove tutte le necessità quotidiane, come lavoro, scuola, negozi, servizi sanitari e spazi verdi, siano raggiungibili entro un raggio di 15 minuti a piedi o in bicicletta. Questo approccio non solo migliora la qualità della vita dei residenti, ma riduce anche l’inquinamento atmosferico e il traffico, contribuendo a una maggiore sostenibilità ambientale.

Il modello della città di 15 minuti è stato adottato da diverse città in tutto il mondo, tra cui Parigi, Melbourne e Portland. Questi esempi dimostrano che è possibile trasformare le città in luoghi più accoglienti e sostenibili, dove le persone possono vivere, lavorare e divertirsi senza dover dipendere dall’uso dell’automobile.

Per realizzare una città di 15 minuti, è fondamentale una pianificazione urbana attenta e strategica. Questo include la creazione di infrastrutture pedonali e ciclabili sicure e ben collegate, la promozione di spazi verdi e aree ricreative, e l’integrazione di servizi essenziali all’interno dei quartieri. Inoltre, è importante coinvolgere la comunità locale nel processo decisionale, per garantire che le soluzioni adottate rispondano effettivamente alle esigenze e alle aspettative dei residenti.

La città di 15 minuti rappresenta una visione innovativa e sostenibile per il futuro delle nostre città. Implementando questo modello, possiamo creare ambienti urbani più equilibrati, dove la qualità della vita e la sostenibilità ambientale vanno di pari passo. Questo approccio non solo migliora il benessere dei residenti, ma contribuisce anche a ridurre l’impatto ambientale delle città, rendendole più vivibili e resilienti nel lungo periodo.

Otto soluzioni per raddoppiare la mobilità sostenibile

Secondo quanto emerso dal quinto rapporto Arthur D. Little (Adl)/ Polis Future Mobility pubblicato oggi, 12 settembre, basterebbe adottare otto soluzioni per far raddoppiare la quota della mobilità sostenibile, che in appena un decennio potrebbe passare dal 30% circa al 60% circa in termini di passeggeri per chilometri percorsi.

Nonostante il potenziale della mobilità sostenibile nel ridurre le emissioni, aumentare le opzioni di trasporto e consentire viaggi sempre più agili, i progressi degli ultimi 15 anni sono stati lenti, si legge nell’introduzione del testo. L’uso del trasporto pubblico, la mobilità attiva e i nuovi servizi di shared mobility sono cresciuti di appena 10 punti percentuali. Attualmente, il 70 per cento degli spostamenti nelle aree urbane viene ancora percorso con auto private, mentre il settore dei trasporti contribuisce ancora al 25-40% delle emissioni nazionali di CO2 a livello globale, con un aumento costante dal 1990.

Il rapporto evidenzia come, nonostante gli sforzi compiuti finora, la mobilità sostenibile abbia ancora un ampio margine di crescita. Le otto soluzioni proposte nel rapporto rappresentano un piano d’azione concreto per accelerare la transizione verso un sistema di trasporto più sostenibile. Queste soluzioni includono l’implementazione di infrastrutture per la mobilità elettrica, l’ottimizzazione dei servizi di trasporto pubblico, la promozione della mobilità attiva come il ciclismo e la camminata, e l’adozione di tecnologie avanzate per la gestione del traffico.

L’obiettivo è quello di creare un ecosistema di mobilità integrato, dove diverse forme di trasporto sostenibile possano coesistere e complementarsi, riducendo così la dipendenza dalle auto private. Questo approccio non solo contribuirebbe a ridurre le emissioni di CO2, ma migliorerebbe anche la qualità della vita nelle aree urbane, rendendo gli spostamenti più efficienti e meno stressanti.

Il settore dei trasporti è uno dei principali responsabili delle emissioni di gas serra, e la sua trasformazione è cruciale per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità a livello globale. Il rapporto di Arthur D. Little e Polis sottolinea l’importanza di un’azione coordinata tra governi, aziende e cittadini per promuovere la mobilità sostenibile. Solo attraverso una collaborazione efficace e l’adozione di soluzioni innovative sarà possibile realizzare un futuro in cui la mobilità sia non solo sostenibile, ma anche accessibile e conveniente per tutti.

Accelerare la transizione verso una mobilità sostenibile: un approccio globale

Lo studio, frutto di un’ampia ricerca globale, si basa su un’analisi dettagliata condotta attraverso interviste approfondite, focus group e indagini a livello internazionale. L’obiettivo principale di questa ricerca è quello di definire le azioni necessarie da parte degli attori chiave del settore per accelerare in modo concreto la transizione verso una mobilità più sostenibile.

Tra i protagonisti di questo cambiamento figurano le autorità di trasporto, sia a livello locale che regionale e nazionale, che hanno un ruolo cruciale nel promuovere e regolamentare le politiche di mobilità. Inoltre, lo studio coinvolge anche i fornitori di servizi di mobilità, sia pubblici che privati, che devono collaborare attivamente per sviluppare soluzioni più efficaci e sostenibili.

Un altro gruppo essenziale è costituito dai fornitori del settore dei trasporti e dagli investitori, i quali, attraverso il loro impegno e i loro investimenti, possono supportare l’innovazione tecnologica e infrastrutturale necessaria per favorire un cambiamento rapido e duraturo.

Lo studio evidenzia che solo grazie a una collaborazione strategica e alla partecipazione attiva di tutti questi attori sarà possibile accelerare il processo di transizione verso un sistema di trasporti più ecologico, efficiente e in linea con le sfide ambientali globali.

Le otto soluzioni per la mobilità sostenibile: un piano integrato per il futuro dei trasporti

Le otto soluzioni proposte nel rapporto rappresentano una strategia completa e innovativa per favorire la transizione verso una mobilità più sostenibile. Ognuna di queste soluzioni mira a migliorare l’efficienza del sistema di trasporti e a ridurre l’impatto ambientale delle città.

  1. Politiche di mitigazione del cambiamento climatico – adottare un approccio politico più integrato, mettendo a sistema l’elettrificazione con altre azioni per massimizzarne l’impatto. Questo significa non solo promuovere l’uso di veicoli elettrici, ma anche integrare queste politiche con altre misure di mitigazione del cambiamento climatico, come l’efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili
  2. Progettazione di “città di 15 minuti”, più umane e accessibili – creare quartieri autosufficienti dove tutte le necessità quotidiane, come lavoro, scuola, negozi, servizi sanitari e spazi verdi, siano raggiungibili entro un raggio di 15 minuti a piedi o in bicicletta. Questo approccio migliora la qualità della vita dei residenti e riduce l’inquinamento atmosferico e il traffico
  3. Dimensionamento del trasporto pubblico – sviluppare piani multimodali per incoraggiare l’uso del trasporto pubblico. Questo include l’integrazione di diversi mezzi di trasporto, come autobus, tram, metropolitane e treni, per creare un sistema di trasporto pubblico efficiente e accessibile. La chiave è rendere il trasporto pubblico una scelta conveniente e attraente per i cittadini
  4. Nuovi servizi di mobilità (micro, shared e on-demand) – maggiore collaborazione tra le autorità locali e nazionali e i nuovi fornitori di servizi di mobilità, per creare e sviluppare ecosistemi di shared mobility. Questo include servizi di micro-mobilità come biciclette e monopattini elettrici, servizi di car-sharing e servizi di trasporto on-demand. La collaborazione è essenziale per garantire che questi nuovi servizi siano integrati nel sistema di trasporto esistente
  5. Mobility-as-a-Service (MaaS) – adottare un approccio tecnologico per fornire un accesso integrato alle modalità di spostamento urbano. MaaS combina diversi servizi di trasporto in un’unica piattaforma, permettendo agli utenti di pianificare e pagare i loro spostamenti in modo semplice e conveniente. Questo approccio promuove l’uso di trasporti sostenibili e riduce la dipendenza dalle auto private
  6. Mobilità Automatizzata – anticipare l’introduzione dei veicoli autonomi, valorizzando le scelte sostenibili. I veicoli autonomi possono migliorare l’efficienza del trasporto, ridurre gli incidenti stradali e promuovere l’uso di trasporti sostenibili. È importante che l’introduzione di questi veicoli sia accompagnata da politiche che promuovano la sostenibilità
  7. Gestione della domanda di mobilità – promuovere nuovi comportamenti attraverso una combinazione di regolamentazione e cambiamento culturale. Questo include incentivi per l’uso di trasporti sostenibili, come sconti per i biglietti del trasporto pubblico, e campagne di sensibilizzazione per promuovere la mobilità attiva e la riduzione dell’uso delle auto private
  8. Finanziamento della mobilità – ottimizzare l’efficienza e l’efficacia dei finanziamenti e diversificare le fonti di finanziamento per gli operatori. Questo include l’uso di fondi pubblici e privati, nonché l’adozione di modelli di finanziamento innovativi come il crowdfunding e le partnership pubblico-private. L’obiettivo è garantire che gli operatori di trasporto abbiano le risorse necessarie per sviluppare e mantenere un sistema di trasporto sostenibile

Implementare queste otto soluzioni richiede una collaborazione stretta tra tutte le parti interessate, inclusi governi, aziende, operatori di trasporto e cittadini. Solo attraverso un approccio integrato e coordinato sarà possibile accelerare la transizione verso una mobilità più sostenibile, riducendo le emissioni di CO2 e migliorando la qualità della vita nelle aree urbane.

La necessità di un approccio coordinato per la mobilità sostenibile

Tra le soluzioni esaminate, nessuna ha, singolarmente, un impatto superiore al 15 per cento: ciò dimostra la necessità di un approccio coordinato per garantire il successo. Questo significa che, per ottenere risultati significativi, è fondamentale che le diverse soluzioni vengano integrate e implementate in modo sinergico. Solo attraverso una collaborazione efficace tra tutti gli attori coinvolti sarà possibile massimizzare l’impatto positivo delle varie iniziative.

Esiste anche un ampio divario tra teoria e pratica: l’81 per cento dei leader della mobilità considera le otto soluzioni importanti, ma meno del 60 per cento crede che i sistemi di mobilità siano pronti per attuarle. Questo divario evidenzia la necessità di un coordinamento a livello di sistema per colmare questo gap e trasformare il potenziale in realtà. È cruciale che le politiche, le infrastrutture e le tecnologie siano allineate e supportate da un’adeguata pianificazione e implementazione.

Il coordinamento a livello di sistema è essenziale per garantire che le soluzioni proposte possano essere effettivamente messe in pratica. Questo include la creazione di un quadro normativo chiaro e coerente, l’investimento in infrastrutture adeguate e l’adozione di tecnologie avanzate. Inoltre, è fondamentale coinvolgere tutte le parti interessate, inclusi governi, aziende, operatori di trasporto e cittadini, per assicurare che le soluzioni siano accettate e supportate da tutti.

La collaborazione tra i vari attori è un elemento chiave per superare le barriere che ostacolano l’implementazione delle soluzioni di mobilità sostenibile. Questo richiede una comunicazione efficace, la condivisione delle migliori pratiche e la promozione di un approccio integrato che tenga conto delle esigenze e delle aspettative di tutti gli stakeholder.

La transizione verso una mobilità più sostenibile richiede un approccio coordinato e collaborativo. Solo attraverso una pianificazione attenta e una implementazione efficace sarà possibile trasformare il potenziale delle soluzioni proposte in realtà, contribuendo così a ridurre le emissioni di CO2 e a migliorare la qualità della vita nelle aree urbane.

La sfida della mobilità sostenibile: unire innovazione e attuazione

Saverio Caldani, Ceo di Adl Italia (società benefit dal 2023), sottolinea che, nonostante i progressi registrati in paesi come Italia, Germania, Spagna e Regno Unito, dove le emissioni del settore dei trasporti si sono stabilizzate, la situazione a livello globale rimane complessa. “In altre realtà come Francia, Polonia, Stati Uniti, Cina e India, le emissioni continuano a crescere”, avverte Caldani, evidenziando che la vera sfida non risiede solo nella capacità di sviluppare innovazioni tecnologiche, ma nella loro attuazione pratica ed efficace.

Secondo Caldani, per affrontare questa sfida sarà cruciale disporre di una governance robusta e di finanziamenti adeguati. “La transizione verso una mobilità più sostenibile non potrà essere realizzata senza una collaborazione stretta tra settore pubblico e privato”, afferma, ribadendo l’importanza di guardare al futuro e anticipare le sfide. Solo attraverso una visione lungimirante e un impegno comune sarà possibile accelerare il cambiamento e rendere il settore dei trasporti più virtuoso dal punto di vista ambientale.

L’invito di Caldani è quindi chiaro: per vincere la battaglia contro le emissioni globali nel settore dei trasporti, è necessario unire le forze, sfruttando il potenziale dell’innovazione e garantendo che questa sia implementata con efficacia. Solo così sarà possibile ottenere un impatto positivo e duraturo sulla salvaguardia del pianeta.

Il modello AssetCo: un nuovo approccio per la mobilità sostenibile

All’inizio del 2024, Arthur D. Little ha sviluppato un rapporto innovativo volto a esplorare il potenziale del modello AssetCo per supportare il trasporto pubblico locale italiano nella sua transizione verso la sostenibilità. Questo modello prevede la separazione tra la proprietà degli asset (come veicoli e infrastrutture) e la gestione operativa del servizio di trasporto, una soluzione che potrebbe offrire notevoli vantaggi.

La separazione dei ruoli proposta dal modello AssetCo avrebbe l’effetto di incentivare gli investimenti privati, rendendo più attraente il settore del trasporto pubblico per i finanziatori esterni. Questo permetterebbe di garantire un rinnovamento continuo delle flotte e delle infrastrutture, assicurando al tempo stesso un servizio di trasporto più moderno, efficiente e sostenibile.

Inoltre, il modello promuoverebbe un contesto di collaborazione proficua tra settore pubblico e privato, facilitando una sinergia strategica necessaria per affrontare le sfide della sostenibilità. Grazie a questa cooperazione, le autorità pubbliche e gli operatori privati potrebbero lavorare insieme per garantire un trasporto pubblico più green, allineato agli obiettivi di riduzione delle emissioni e di miglioramento della qualità della vita urbana.

Il rapporto di Adl sottolinea come questa approccio innovativo potrebbe rappresentare una vera svolta per il futuro della mobilità in Italia, favorendo una transizione rapida ed efficace verso un sistema di trasporti più sostenibile e resiliente.

La transizione del trasporto pubblico, una sfida che richiede investimenti massicci

Secondo Francesco Marsella, Partner di Adl e responsabile della Global Strategy & Organization practice, gli operatori del settore non possono affrontare da soli i costi elevati legati alla transizione verso una mobilità sostenibile. Marsella sottolinea che per affrontare questa sfida è essenziale rafforzare la capacità di attrarre investimenti pubblico-privati, creando così un sostegno finanziario condiviso per sostenere il cambiamento.

Lo studio “Future Mobility“, sviluppato da Adl, ha l’obiettivo di supportare gli attori chiave del settore dell’innovazione. Marsella evidenzia che il fine principale è guidare questi attori nella ricerca di soluzioni che siano sia tecnologicamente corrette sia funzionalmente efficaci. Questo aspetto risulta particolarmente cruciale, soprattutto se si considera la necessità di raccogliere e mettere a disposizione risorse finanziarie adeguate.

Marsella ribadisce che innovazione tecnologica e finanziamenti sono i due pilastri su cui deve poggiare la transizione verso una mobilità più sostenibile. Solo attraverso una collaborazione strategica tra il settore pubblico e privato sarà possibile sviluppare le soluzioni necessarie per affrontare le sfide future e accelerare il progresso verso un sistema di trasporti più green ed efficiente.

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963