Fisco, rivoluzione dopo 50 anni: come cambiano IRPEF, IVA, IRAP e IRES

Una riforma che si attendeva da 50 anni, ha detto la premier Giorgia Meloni. Ecco cosa cambierà per le tasse degli italiani nei prossimi anni

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Una riforma annunciata, che si attendeva da 50 anni: “Una riforma epocale, strutturale e organica, con importanti novità a favore di cittadini, famiglie e imprese”. Così la premier Giorgia Meloni presenta la nuova legge delega varata dal governo. “L’approvazione della Delega sulla Riforma fiscale è una vera e propria svolta per l’Italia. Con il nuovo Fisco delineiamo una nuova idea di Italia, vicina alle esigenze dei contribuenti e attrattiva per le aziende” spiega.

La riforma del sistema fiscale costituisce un elemento chiave del programma di Governo, volto al rilancio strutturale dell’Italia sul piano economico e sociale. Il disegno di legge individua, tra i principali obiettivi, l’impulso alla crescita economica e alla natalità, attraverso la riduzione del carico fiscale, l’aumento dell’efficienza del sistema tasse e l’individuazione di meccanismi fiscali di sostegno a famiglie, lavoratori e imprese.

La Riforma – prosegue la premier – contiene una visione complessiva e programmatica che premia la lealtà e la responsabilità del contribuente, gettando le basi per un nuovo rapporto di fiducia con il Fisco. “Grazie alla Riforma del sistema fiscale abbassiamo le tasse, aumentiamo la crescita e l’equità, favoriamo occupazione e investimenti”.

La delega fiscale approvata dal Cdm riscrive completamente l’attuale sistema tributario varato negli anni ’70. Le nuove regole diventeranno operative entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega. Cioè entro 2 anni il Governo dovrà emanare uno o più decreti legislativi di revisione del sistema fiscale. Inoltre, sarà effettuato il riassetto delle disposizioni di diritto tributario in modo da raccogliere le norme in Testi unici per tipologia di imposta e da redigere uno specifico Codice.

IRPEF

La riforma dell’IRPEF ha l’obiettivo di portare equità orizzontale attraverso la riduzione delle tasse, passando da 4 a 3 aliquote e con l’obiettivo della flat tax per tutti. Inoltre, viene garantita la razionalizzazione e semplificazione dell’intero sistema Irpef: redditi agrari, fabbricati, finanziari, da lavoro dipendente, autonomo, d’impresa e diversi.

Ma vediamo nel dettaglio cosa cambia:

IVA

Novità anche per l’IVA. Per la revisione dell’imposta sul valore aggiunto i criteri specifici prevedono:

IRAP

Anche l’IRAP cambia pelle. L’obiettivo della nuova Imposta Regionale sulle Attività Produttive è arrivare all’abrogazione di questa tassa e alla sua sostituzione con un una sovraimposta IRES tale da assicurare un equivalente gettito fiscale, per garantire il finanziamento del fabbisogno sanitario e il finanziamento delle Regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario o che siano sottoposte a piani di rientro.

IRES

Per quanto riguarda le imprese, altre due importanti novità: l’istituzione del concordato preventivo biennale e il rafforzamento dell’adempimento collaborativo per agevolare la lotta all’evasione fiscale, che diventa preventiva e non più repressiva.

Secondo novità, è prevista una riduzione dell’attuale aliquota Ires per le aziende che investono e/o assumono.

La revisione del sistema di imposizione sui redditi delle società e degli enti sarà basata sulla riduzione dell’aliquota IRES qualora vengano rispettate, entro i due periodi d’imposta successivi a quello nel quale è stato prodotto il reddito, entrambe le seguenti condizioni:

In questo caso, a differenza di quanto avviene con gli incentivi fiscali, la riduzione dell’aliquota precede l’effettuazione degli investimenti. Questi ultimi devono essere operati entro i due periodi d’imposta successivi a quello nel quale è stato prodotto il reddito assoggettato a imposizione con l’aliquota ridotta.

La condizione, collegata a reali investimenti, ha lo scopo di favorire la crescita economica e l’aumento del lavoro, con particolare riferimento ai soggetti che necessitano di maggiore tutela, in particolare le persone con disabilità, senza andare a toccare i regimi di decontribuzione esistenti.

Statuto del Contribuente

Infine, importanti modifiche allo Statuto del Contribuente, con un consolidamento dei principi del legittimo affidamento del contribuente e della certezza del diritto, prevedendo il rafforzamento da parte dell’ente impositore dell’obbligo di motivazione, specificando le prove su cui si fonda la pretesa, e del diritto di accesso agli atti del procedimento tributario.

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