Esami truccati per accesso ai Concorsi Pubblici: scoperta maxi truffa di falsi titoli e abilitazioni

La Guardia di Finanza ha sventato un sistema di falsi certificazioni, abilitazioni e titoli di studio riconosciuti in maniera fraudolenta per partecipare ai concorsi pubblici

Pubblicato: 4 Febbraio 2025 15:23

Federica Petrucci

Editor esperta di economia e attualità

Laureata in Scienze Politiche presso l'Università di Palermo e Consulente del Lavoro abilitato.

Una maxi operazione delle forze dell’ordine ha portato alla luce un complesso sistema di truffa finalizzato alla falsificazione di titoli di studio e abilitazioni professionali, destinato a chi cercava di ottenere vantaggi illeciti nei concorsi pubblici.

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza, sotto la direzione della Procura, ha arrestato sette persone, tra Napoli e Potenza, accusate di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata ai reati di falso. Contestualmente, sono stati sequestrati numerose certificazioni dichiarate ideologicamente false.

Come funzionava il sistema per aggirare i concorsi pubblici

Il sistema fraudolento scoperto dalla Guardia di Finanza operava su più livelli, coinvolgendo vari ambiti di formazione e abilitazione professionale, per favorire l’ottenimento di titoli e certificazioni falsi, che avrebbero poi dato un vantaggio illecito nei concorsi pubblici.

Gli arrestati gestivano corsi e certificazioni in ambito tecnologico, in cui gli esami venivano sostenuti online. In questi casi, i truffatori si sostituivano agli studenti durante le prove, grazie a metodi che permettevano di aggirare i sistemi di sicurezza delle piattaforme d’esame. Così facendo, riuscivano a far ottenere risultati positivi a chi, in realtà, non aveva le competenze necessarie.

Per i corsi di laurea, il sistema era altrettanto sofisticato. Gli arrestati manipolavano gli esiti degli esami universitari, svolgendo le prove al posto degli studenti tramite software di controllo remoto, come “Iperius Remote”. In pratica, gli studenti si trovavano iscritti a corsi, ma i truffatori superavano per loro gli esami, alterando i risultati in modo che ottenessero qualifiche senza aver mai sostenuto le prove.

Il sistema si estendeva anche al settore sanitario, con l’obiettivo di conseguire la qualifica di Operatore Socio Sanitario (OSS). Qui, i truffatori attestavano falsamente che gli studenti avevano partecipato al tirocinio obbligatorio, che è una parte fondamentale per ottenere la qualifica. In alcuni casi, supportavano anche gli studenti durante le prove finali, alterando l’esito delle stesse e permettendo a persone non qualificate di ottenere certificazioni.

False lauree e abilitazioni in tutta Italia

Le indagini, condotte con l’ausilio di tecnologie investigative avanzate, hanno svelato un vasto sistema fraudolento che ha coinvolto istituti formativi nelle province di Potenza e Napoli.  Gli individui coinvolti hanno operato però su una vasta scala, con clienti provenienti da sei regioni italiane: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Sicilia e Basilicata. Gli arrestati infatti gestivano corsi di formazione, percorsi universitari e professionali, con l’obiettivo di far conseguire certificazioni e qualifiche non autentiche a centinaia di persone in tutta Italia. Ora tutte indagate.

Tutto il sistema era finalizzato a ottenere un vantaggio illecito nei concorsi pubblici, aumentando il punteggio dei candidati che utilizzavano questi titoli falsificati. In questo modo chi otteneva queste certificazioni poteva inserirsi nelle graduatorie dei concorsi, spesso in posizioni più favorevoli rispetto a chi, invece, aveva acquisito le qualifiche legittimamente.

Cosa rischiano ora

Gli arrestati e i beneficiari della truffa affrontano delle conseguenze legali estremamente gravi, data la portata dei reati commessi.

Per quanto riguarda gli arrestati, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al falso (per cui la pena può variare dai 3 ai 7 anni di carcere), falsificazione e uso di documenti falsi (punita con pene che vanno dai 2 ai 6 anni di reclusione) e frode in concorsi pubblici (per cui sono previsti fino a 6 anni di carcere). Inoltre, rischiano il sequestro dei beni ottenuti con i guadagni illeciti derivanti dalla truffa, in base alle leggi contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento illecito, ma anche sanzioni accessorie, come il divieto di ricoprire incarichi pubblici, la sospensione di eventuali abilitazioni professionali e il blocco dell’esercizio di altre attività professionali, se coinvolti in altri settori.

I beneficiari dei titoli falsi non sono esenti da responsabilità. Anche loro sono indagati per falsificazione e uso di documenti falsi, e la pena prevista per questo reato va da 1 a 3 anni di reclusione, con possibilità di variazioni in base alla quantità di titoli falsificati e al loro grado di consapevolezza della truffa. Inoltre, se i beneficiari hanno davvero utilizzato questi titoli falsi per ottenere posti nei concorsi pubblici, potrebbero essere esclusi dalle graduatorie o licenziati se già assunti. Inoltre, potrebbe essere loro vietato di partecipare a future selezioni pubbliche.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963