Allerta aflatossina B1: prodotto ritirato dal supermercato su indicazione del ministero

Il ministero della Salute ha richiamato uno specifico lotto di fichi secchi Ventura: non vanno mangiati, ma vanno riportati al punto vendita

Pubblicato: 31 Dicembre 2023 18:47

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Un’allerta alimentare emanata dal ministero della Salute ha disposto il ritiro dagli scaffali dei supermercati di alcuni lotti di fichi secchi per rischio microbiologico legato ad aflatossina B1.

Fichi giganti Ventura: il lotto ritirato

Il prodotto oggetto del ritiro ministeriale è un lotto di fichi giganti del marchio Ventura offerti al pubblico in confezione da 300 grammi nei punti vendita Gran Mercato.

Il richiamo è stato effettuato a titolo precauzionale. Questi gli estremi per riconoscere la confezione: lotto 350020356/2-11-795-23 di fichi giganti Ventura prodotti nello stabilimento Çarş Mah. Osman Akça Sok. No:41Köşk, Aydn 09570 in Turchia. La data di scadenza o termine minimo di conservazione è giugno 2024. Nome del produttore: Osman Akça A.Ş.

Il ministero della Salute chiede ai consumatori di non mangiare i fichi ma di restituire la confezione al punto vendita Gran Mercato.

I richiami alimentari, va precisato, sono una prassi, sono messi in atto a scopo precauzionale e sono l’indice del fatto che i controlli funzionano.

Cosa sono le aflatossine

Come si legge sul sito dell’Istituto superiore di sanità, le aflatossine sono prodotte dal metabolismo secondario, cioè indotto in un organismo vegetale da fattori esterni, di alcune specie di microfunghi filamentosi. Le aflatossine possono svilupparsi durante la coltivazione, il raccolto e l’immagazzinamento su numerosi prodotti di origine vegetale: cereali, semi oleosi (come le arachidi, le mandorle e le noccioline), spezie, granaglie, frutta secca ed essiccata.

Sono 17 i tipi di aflatossine fino ad ora individuati, ma solo 5 sono considerati degni di particolare attenzione per la loro diffusione e tossicità. Si tratta delle aflatossine B1 (come quella oggetto del ritiro alimentare), B2, G1, G2 ed M1.

Ad essere contaminate con maggiore frequenza sono le colture provenienti da aree tropicali e subtropicali. Ma, specifica l’Iss, a causa del cambiamento climatico anche le colture presenti in aree che attualmente hanno un clima temperato, o freddo, in futuro potrebbero esserne colpite.

Aflatossine e danni per la salute umana

Le aflatossine hanno un elevato grado di tossicità e sono capaci di creare danni alla salute sia a breve termine che in manieracronica. Il fegato è l’organo più esposto ai rischi delle aflatossine e, in particolare, di quelle del gruppo B1. L’aflatossina B1 ha un’azione sui geni e sullo sviluppo del cancro al fegato. Dal 1993 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato l’aflatossina B1 nel Gruppo 1, ovvero quello delle “sostanze cancerogene per l’uomo accertate o presunte”.

L’esposizione alle aflatossine avviene principalmente attraverso gli alimenti, ma può avere luogo anche per inalazione e per contatto con la pelle.

Come tutte le microtossine, anche le aflatossine sono particolarmente resistenti al calore. Per questo motivo i trattamenti termici generalmente impiegati nei processi industriali, così come quelli impiegati nelle preparazioni domestiche, non sono in grado di neutralizzarle.

La coltura a maggiore rischio di contaminazione da aflatossina B1 è il mais insieme ai suoi prodotti derivati.

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