Israele attacca Nur Shams in Cisgiordania: 14 morti poche ore dopo l’ok agli aiuti Usa

Il campo profughi di Nur Shams è stato attaccato da Israele: sono morte 14 persone

Pubblicato: 21 Aprile 2024 11:50

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’esercito israeliano ha attaccato il campo profughi di Nur Shams, in Cisgiordania, con mezzi militari e droni tra il 20 e il 21 aprile. Secondo i primi rapporti provenienti dalla zona, almeno 14 persone palestinesi sarebbero morte. L’Idf avrebbe individuato tra loro 10 terroristi. Le autorità palestinesi parlano di un uomo armato e di un ragazzo di 16 anni.

Poche ore prima dell’attacco Israele aveva incassato l’approvazione da parte della Camera degli Usa degli aiuti militari bloccati da mesi nel pacchetto che comprendeva anche 61 miliardi di dollari per l’Ucraina. In totale, Tel Aviv ha ricevuto 26 miliardi di dollari in rifornimenti.

L’attacco israeliano al campo profughi di Nur Shams

Tra il 20 e il 21 aprile Israele ha attaccato il campo profughi di Nur Shams, in Cisgiordania. I campi profughi palestinesi mantengono questo nome da quando sono stati fondati dopo la guerra del 1948 e la migrazione di massa degli arabi di Palestina in diverse aree controllate allora da Egitto e Giordania. Si tratta però di insediamenti ormai permanenti, di fatto quindi città con palazzi e servizi. Il campo di Nur Shams ha circa 6.500 abitanti.

L’attacco è stato eseguito con droni e mezzi militari sul campo. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso 14 persone durante l’operazione, 10 delle quali sono state definite come terroristi, in uno scontro armato che è proseguito per diverse ore con alcune milizie palestinesi la cui affiliazione non è stata specificata. L’Idf ha anche sequestrato molto materiale bellico e ha arrestato in tutto 8 persone.

Le fonti palestinesi parlano invece di soltanto un uomo armato ucciso. Tra le vittime, sempre secondo le fonti palestinesi, ci sarebbe anche un ragazzo di 16 anni. Israele è presente nel campo di Nur Shams con il suo esercito dal 2023. Il 20 aprile Israele ha attaccato la città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Nelle esplosioni sono state uccise nove persone, tra cui, secondo il portavoce dell’ospedale locale, sei bambini.

Gli aiuti Usa e Israele

Poche ore prima dell’attacco a Nur Shams Israele aveva incassato l’ok della Camera dei rappresentanti Usa di un pacchetto di aiuti militari da 26 miliardi di dollari. Gli Stati Uniti invieranno soprattutto rifornimenti per le munizioni dei sistemi anti missilistici come Iron Dome. Presente però anche materiale militare offensivo e aiuti umanitari per la popolazione palestinese.

Gli aiuti erano bloccati da mesi nel parlamento americano in quanto legati a quelli all’Ucraina. Alcuni rappresentanti del Partito Repubblicano, che controlla la Camera, erano contrari a fornire 61 miliardi di dollari a Kiev e quindi lo Speaker non era in grado di portare la discussione in aula. La situazione si è sbloccata soltanto dopo un difficile accordo trovato con una parte del Partito Democratico disposto a votare anche gli aiuti a Israele.

L’intero pacchetto è stato approvato nella serata di sabato 20 aprile dopo una lunga discussione con larghissima maggioranza. L’atteggiamento bipartisan ha di fatto isolato le ali più radicali dei due partiti che erano opposte rispettivamente agli aiuti all’Ucraina e a Israele. Nel pacchetto anche circa 8 miliardi diretti agli alleati americani nell’Indo-Pacifico, tra cui Taiwan per la deterrenza contro un possibile attacco cinese.

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