In questo inizio 2023 c’è una buona notizia per tutti i lavoratori autonomi e le imprese, ma anche per i privati. Il governo Draghi aveva allargato, con nuove risorse, il Bonus auto destinato anche ai veicoli commerciali. Le risorse disponibili, previste sia dal Dpcm 6 aprile 2022 che dalla Legge di Bilancio 2021, prevedono complessivamente ulteriori 630 milioni di euro per acquistare auto o moto nuove, in particolare ibride o elettriche.
Gli incentivi sono ripartiti lo scorso 10 gennaio e stanno letteralmente andando a ruba. Per quanto riguarda i veicoli commerciali, per cui sono stati stanziati 15 milioni di euro, l’ottima notizia è che sono ancora disponibili dieci giorni dopo l’apertura delle nuove prenotazioni (al 20 gennaio) esattamente 14.883.000 euro.
I veicoli commerciali sono i veicoli utilizzati a livello imprenditoriale o professionale per il trasporto di merci o passeggeri. In altri termini sono quei veicoli che permettono di svolgere un’attività lavorativa che prevede l’ausilio di un mezzo di trasporto, senza il quale tale attività non potrebbe compiersi.
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Chi può richiedere l’incentivo per i veicoli commerciali
Un’ottima occasione dunque per PMI, ditte e autonomi per sostituire i vecchi mezzi commerciali, dai furgoni ai pick-up, dai camion ai van agli autocarri.
Attenzione però: in generale la legge dice che anche i privati che non hanno la partita Iva possono acquistare e guidare un autocarro N1, quindi un furgoncino, un furgone, un pick-up o un piccolo fuoristrada. Tuttavia, questi incentivi sono pensati solo ed esclusivamente per le PMI che svolgono attività di trasporto di cose in conto proprio o conto terzi.
Qualsiasi entità che eserciti un’attività economica, indipendentemente dalla sua forma giuridica, è una PMI, definizione nella quale rientrano anche:
- attività artigianali;
- altre attività a titolo individuale o familiare;
- società di persone;
- associazioni che esercitano regolare attività economica.
Ricordiamo che le imprese possono essere:
- micro: meno di 10, fatturato non superiore a 2 milioni di euro, bilancio non superiore a 2 milioni di euro
- piccole: meno di 50, fatturato non superiore a 10 milioni di euro, bilancio non superiore a 10 milioni di euro
- medie: meno di 250, fatturato non superiore a 50 milioni di euro, bilancio non superiore a 43 milioni di euro.
Veicoli commerciali: caratteristiche e requisiti
Ma vediamo quali caratteristiche e requisiti devono rispettare i veicoli commerciali per poter dare diritto all’incentivo.
Prima cosa, devono essere veicoli commerciali di categoria N1 e N2 elettrici. Gli N1 e N2 sono veicoli commerciali destinati al trasporto di merci.
In particolare, sono classificati N1 i veicoli progettati e costruiti per il trasporto di cose, aventi massa massima non superiore a 3,5 t. Si tratta degli autocarri leggeri e, più in generale, degli autoveicoli per il trasporto di cose con almeno 4 ruote e con un numero totale di posti a sedere non superiore a 9. Gli N2 sono veicoli destinati al trasporto di merci, aventi massa massima superiore a 3,5 t ma non superiore a 12 t.
Il contributo, rivolto come detto solo alle PMI che svolgono attività di trasporto di cose in conto proprio o conto terzi, prevede l’obbligo di rottamazione di un veicolo della stessa categoria e varia in base alla massa totale a terra del veicolo nuovo.
Il veicolo nuovo deve essere:
- nuovo di fabbrica
- dotato di massa totale a terra non superiore a 3,5 t per N1 e non superiore a 12 t per N2
Il veicolo da rottamare deve essere:
- della stessa categoria del veicolo nuovo N1 o N2 (le due categorie sono interscambiabili ai fini della rottamazione)
- intestato da almeno 12 mesi allo stesso soggetto intestatario del nuovo
- omologato fino alla classe Euro 3.
Quanto spetta
Quanto spetta di contributo?
Per i veicoli commerciali N1:
- Massa totale a terra (t) 0 – 1,5: 4mila euro
- Massa totale a terra (t) 1,51 – 3,5: 6mila euro.
Per i veicoli commerciali N2:
- Massa totale a terra (t) 3,51 – 7: 12mila euro
- Massa totale a terra (t) 7,1 – 12: 14 mila euro.
Nell’atto di acquisto del veicolo nuovo devono essere indicati:
- il veicolo da rottamare
- il contributo Ecobonus DPCM del 6 aprile 2022.
Il concessionario, entro 30 giorni dalla data di consegna del veicolo nuovo, deve:
- consegnare il veicolo usato ad un demolitore
- provvedere alla richiesta di radiazione per demolizione allo sportello telematico dell’automobilista.
Come chiedere l’Ecobonus 2023 e come ottenerlo
L’iter per richiedere e ottenere l’Ecobonus auto prevede quattro fasi:
- prenotazione: il concessionario, una volta completata la registrazione alla piattaforma online gestita da Invitalia, procede con la prenotazione del contributo per ogni veicolo e, in base alla disponibilità del fondo, riceve conferma della prenotazione effettuata
- erogazione: il concessionario riconosce al cliente il contributo tramite uno sconto applicato sul prezzo di acquisto
- rimborso: il costruttore o importatore del veicolo rimborsa al concessionario il contributo erogato
- recupero: il costruttore o importatore del veicolo riceve dal rivenditore tutta la documentazione utile per recuperare il contributo rimborsato sotto forma di credito d’imposta.
A richiedere il contributo non è direttamente chi compra il nuovo veicolo, ma sempre e solo il concessionario, per conto dei suoi clienti, che si deve registrare nell’apposita pagina dedicata.
In caso di acquisto da parte di una società, non è possibile rottamare un veicolo intestato al legale rappresentante, o a persone presenti sul camerale, o ai loro conviventi.
La norma riserva a professionisti, ditte, società che accedono con partita IVA alcune tipologie di acquisto: oltre a veicoli N1 e N2 per attività di trasporto, anche auto adibite al car sharing. Se l’acquisto è effettuato in quanto persona fisica, si può accedere invece solo con codice fiscale e tutta la documentazione (contratto di acquisto, libretto di circolazione, fattura) sarà intestata alla persona fisica e relativo codice fiscale.