Neanche una pandemia globale ha potuto frenare lo spirito imprenditoriale di Sonia del Freo che, con Davide Ronchieri ha operato un processo di riconversione esemplare. Oggi conta 12 dipendenti e produce circa 300 mila mascherine a settimana
L’emergenza Covid-19 ha compromesso non solo la sanità, ma l’intero tessuto socio-economico in Italia e nel mondo, portando molte aziende a fermarsi per un tempo indefinito. Molti settori hanno dovuto bloccare le attività improvvisamente, in particolare quello degli eventi, considerato ad alto rischio per la diffusione del virus.
Ma, grazie ad un enorme spirito di adattamento e un’alta flessibilità, tante aziende hanno trovato il modo per reagire. Tra queste spicca Sicura, che in poche settimane ha saputo riconvertirsi, passando dall’organizzazione di eventi alla produzione di mascherine chirurgiche e dispositivi sanitari.
Davide Ronchieri, amministratore di Sicura, ci ha raccontato il percorso intrapreso, le difficoltà incontrate e superate, ma soprattutto il valore della produzione, completamente Made in Italy.
Come è nata l’idea di passare dall’organizzazione di eventi alla produzione di mascherine?
Tutto è avvenuto grazie all’intuizione di Sonia del Freo, titolare dell’agenzia Altrieventi, imprenditrice con esperienza ventennale nel settore. Già dai primi di marzo ha compreso che il settore sarebbe stato tra i primi a fermarsi e ha quindi deciso di agire immediatamente per trovare una soluzione.
Abbiamo optato fin da subito per la produzione di mascherine, che in quel momento era il bene più ricercato ma anche difficile da reperire, soprattutto in Italia, dove veniva prodotto da pochissime aziende.
Quali sono stati i primi passi e come si è sviluppato il percorso di riconversione?
La lunga esperienza nel settore eventi ci ha permesso di muoverci velocemente, infatti questa attività richiede un’alta capacità di risolvere problemi, spostandosi da un luogo all’altro in pochi giorni, flessibilità e tempi stretti per pianificare ogni dettaglio. E questo modo di operare ci ha sicuramente agevolato nel processo di riconversione.
Tutto è iniziato a marzo. Abbiamo dedicato il mese allo studio: ci siamo formati sulle normative in vigore, le certificazioni da acquisire, abbiamo studiato il mercato e abbiamo anche cercato i fornitori di macchinari e materie prime.
A fine marzo abbiamo acquistato il primo macchinario e le materie prime per avviare la produzione. Tutti i nostri prodotti vengono infatti realizzati in Italia, negli stabilimenti di Montignoso, in provincia di Massa Carrara.
Per eseguire i test sulle nostre mascherine e ottenere così la certificazione CE, ci siamo affidati al laboratorio Biochem di Bologna.
Quali sono state le principali difficoltà durante questi mesi di riconversione?
Le prime difficoltà sono arrivate con l’avvio della produzione: ci siamo confrontati con un’esperienza nuova. E nonostante ci fossimo formati, tramite videoconferenze e altri strumenti online, per avviare la produzione ci sono voluti circa dieci giorni.
Ma la difficoltà maggiore è arrivata successivamente, a causa della enorme concorrenza dei prodotti importanti dalla Cina, che ha iniziato ad abbassare i prezzi mettendo in difficoltà chi produce le mascherine in Italia, seguendo pedissequamente tutte le normative in vigore, facendo controlli di qualità per ottenere importanti certificazioni.
Tutte le nostre mascherine e presidi di protezione individuale sono realizzati nel nostro Paese, con attenzione e cura, siamo sicuri della qualità e sicurezza di ogni singolo articolo, ma per raggiungere tali obiettivi dobbiamo sostenere determinate spese e non possiamo scendere sotto un certo costo senza intaccare il risultato finale.
Quali sono i vostri progetti per il futuro? Pensate di ritornare al settore eventi?
Sì, certamente quando la situazione tornerà alla normalità riprenderemo l’organizzazione degli eventi, che è il nostro mondo.
Contemporaneamente continueremo a produrre mascherine e dispositivi sanitari, attività ormai a regime, che ci ha dato enormi soddisfazioni nell’ultimo anno.
D’altronde siamo partiti con una linea di produzione davvero essenziale, nei mesi successivi abbiamo gradualmente ampliato la produzione. Ora abbiamo 12 dipendenti e siamo in grado di produrre circa 300.000 pezzi a settimana, che vendiamo ad enti privati, farmacie, industrie alimentari ma anche tramite un negozio online raggiungibile dal sito web di Sicura.