Reddito di cittadinanza, tutte le novità del 2023. Dal 2024 sarà abolito

Una delle riforme più importanti e attese contenute nella Manovra di bilancio 2023 è quella relativa al Reddito di cittadinanza. Cosa cambia nel 2023

Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

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Una delle riforme più importanti e attese contenute nella Manovra di bilancio 2023 è quella relativa al Reddito di cittadinanza. Finalmente, dopo le tante critiche a una misura che, complessivamente, dicono i dati Inps, è stata fallimentare, sono arrivati quegli aggiustamenti che in molti chiedevano da tempo. Cosa cambia dunque da quest’anno per l’Rdc?

Reddito di cittadinanza: i requisiti 2023

Per chi non lo sapesse, il Reddito di cittadinanza è compatibile con il godimento della NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), con la DIS-COLL (Indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata) e degli altri strumenti di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria. Ma facciamo un momento un passo indietro e vediamo quali sono i requisiti per poter ottenere il Reddito di cittadinanza.

Ci sono requisiti di cittadinanza, di residenza, di soggiorno, economici ma non solo.

Chi intende chiedere l’Rdc deve essere:

– cittadino maggiorenne in una delle seguenti condizioni:

– residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo

– non deve essere sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida dell’arresto o del fermo, o essere stato condannato in via definitiva, nei 10 anni precedenti la richiesta, per alcuni specifici delitti: si tratta di quelli previsti dagli articoli 270-bis (associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico), 280 (attentato per finalità terroristiche o di eversione), 289-bis (sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione), 416-bis (associazione di tipo mafioso anche straniera), 416-ter (scambio elettorale politico-mafioso), 422 (strage) e 640-bis (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche) del Codice penale.

Inoltre, il nucleo familiare della persona che chiede il Reddito di cittadinanza, deve essere in possesso di:

Reddito di cittadinanza ai cittadini extracomunitari

Relativamente ai requisiti economici, i cittadini di Paesi extracomunitari devono produrre apposita certificazione rilasciata dalla competente autorità dello Stato estero, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’autorità consolare italiana. La certificazione non è invece richiesta:

Reddito di cittadinanza, quando verrà abolito

Cosa cambia dunque per il Reddito di cittadinanza? Prima di tutto, va chiarito che, salvo ulteriori riforme che potrebbero sempre essere legate a un nuovo governo, nel caso in cui quello di Meloni cadesse, dal 1° gennaio 2024 il Reddito di cittadinanza verrà definitivamente abolito.

Come previsto in Manovra, i risparmi di spesa dovuti all’abrogazione saranno versati nel Fondo per il sostegno alla povertà e per l’inclusione attiva, istituito nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali proprio a partire dal 2024.

Qui tutti i nuovi aiuti per il lavoro 2023.

Reddito di cittadinanza: le nuove regole dal 1° gennaio 2023

Intanto, dopo la stretta anti-furbetti dello scorso giugno, per il 2023, l’Rdc resta ma subisce modifiche rilevanti. A partire dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2023, ultimo giorno di validità della misura, l’Rdc è riconosciuto per un massimo di 7 mensilità. Questo non vale però per i nuclei familiari con persone con disabilità, minorenni o persone con almeno 60 anni di età.

Altra importante novità è che, sempre dal 1° gennaio 2023, i soggetti beneficiari del Reddito di cittadinanza devono essere inseriti, per un periodo di 6 mesi, in un corso di formazione o di riqualificazione professionale. In caso di mancata frequenza del corso, il nucleo familiare del beneficiario perde il diritto alla prestazione. Come si controlla? Le regioni sono tenute a trasmettere all’ANPAL gli elenchi dei soggetti che non rispettano l’obbligo di frequenza.

Una delle modifiche che più hanno fatto discutere riguarda l’obbligo scolastico. Per i beneficiari del Reddito di cittadinanza che abbiamo tra i 18 e i 29 anni e non abbiamo adempiuto all’obbligo della scuola, l’erogazione dell’Rdc è subordinata anche all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione per adulti di primo livello o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo di istruzione.

Grande novità anche per la decadenza del beneficio: si perde il Reddito anche nel caso in cui chi lo riceve rifiuti la prima offerta di lavoro che gli viene proposta (più info sulla cosiddetta offerta congrua qui).

Inoltre, la quota dell’assegno destinata all’affitto di casa per il 2023 verrà pagata direttamente ai proprietari degli immobili.

Infine, la Legge di Bilancio 2023 ha previsto speciali agevolazioni per le imprese che assumo i percettori di Reddito di Cittadinanza. Previsto l’esonero totale, fino a 8mila euro, per le assunzioni a tempo indeterminato e le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023, di beneficiari del Reddito di Cittadinanza.

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