Spesso delusi dalla classe dirigente, tutti quanti ci siamo trovati a immaginarci al governo del Paese, magari con una nostra formazione. Fondare un partito politico è molto più complesso di una chiacchiera da bar o una strana fantasia a occhi aperti, e richiede un numero molto alto di passaggi, da affrontare con impegno e attenzione ai requisiti e ai divieti imposti dalla legge. Vediamo dunque cosa è necessario e quanto costa dare vita a una nuova creatura politica.
Indice
I requisiti per fondare un partito politico
Tutti i cittadini possono costituire un partito politico a patto di avere i seguenti requisiti.
- Diploma di scuola media inferiore. È necessario infatti aver frequentato almeno la scuola dell’obbligo.
- Un numero di 1.000 sostenitori.
- Una sede ufficiale, il cui indirizzo è da comunicare alle autorità come la Guardia di Finanza, il Tribunale Elettorale, la Camera di Commercio, la Questura, la Prefettura e il Comune.
- Programma politico da presentare agli elettori.
Le organizzazioni politiche vietate in Italia
Prima di vedere la procedura per fondare un nuovo partito politico, è bene ricordare quali sono i divieti previsti dal nostro ordinamento riguardo le organizzazioni, che non possono essere:
- paramilitari;
- segrete;
- di stampo fascista.
I passaggi e i documenti per fondare un partito
Una volta soddisfatti i requisiti e compresi i divieti, è possibile procedere con la creazione del partito attraverso alcuni passaggi e documenti chiave che lo possono legittimare e ammettere alle elezioni.
- Atto Notarile. Almeno tre persone, che diventeranno presidente, segretario politico e tesoriere, devono recarsi da un notaio per sottoscrivere l’atto che depositi legalmente il nome, il logo e il programma del partito.
- Partita IVA e conto corrente bancario.
- Iscrizione in prefettura per partecipare alle elezioni amministrative o politiche e dichiarare la sede.
- Congresso di fondazione per permettere ai tesserati di confermare o modificare le cariche presenti nell’atto notarile o eleggere nuove figure.
- Raccolta di firme per la presentazione vera e propria alle urne, in numero variabile in base al tipo di competizione a cui si decide di partecipare.
Quanto costa davvero fondare un partito
Tornando al quesito principale, ovvero quanto costa fondare un partito politico, è meglio chiarire che non serve un capitale sociale: non si tratta infatti di una società. Bisogna tuttavia affrontare alcune spese e costi iniziali.
La promozione del partito e la raccolta delle firme possono essere più o meno onerose in base ai mezzi a cui ci si affida. Grazie a internet è oggi possibile comunicare in maniera efficiente e a costo pari praticamente a zero.
La registrazione dell’atto costitutivo e dello statuto costa circa 300 euro, a cui bisogna aggiungere altri 800 euro circa di spese notarili per il deposito de nome, del logo e de programma.
È necessario poi mettere in conto le spese per l’apertura della partita Iva e del conto corrente, oltre a quelle ricorrenti come la parcella del commercialista, che può arrivare a 2mila euro all’anno, e l’affitto della sede, da poche centinaia fino a diverse migliaia di euro.
Insomma, bisogna avere circa 3mila euro in tasca solo per fondare il partito, e diverse migliaia per farlo continuare a esistere. Cifre non di poco conto per un singolo, ma che possono essere sostenute grazie alle donazioni, ai tesseramenti, alle agevolazioni fiscali e al 2 per mille del gettito Irpef.