Università, iscritti in crescita ma stipendi ancora bassi per molti laureati

Secondo il Rapporto AlmaLaurea 2025 il percorso universitario è una scelta che intreccia aspirazioni, differenze di genere e reali prospettive occupazionali

Pubblicato:

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Scegliere l’università significa chiedersi se dopo il titolo si riuscirà davvero a trovare lavoro. È il dubbio che accompagna ogni generazione di studenti, chiamati a bilanciare aspirazioni personali e concrete prospettive occupazionali. I dati Almalaurea 2025, mostrano che la risposta non è mai univoca: incidono la facoltà scelta, l’ateneo, il contesto familiare e perfino il genere.

Università, matricole in crescita e differenze tra indirizzi

Nel 2024 sono entrati all’università circa 345 mila nuovi studenti. La maggioranza proviene dai licei (73%), mentre solo il 3% ha alle spalle un percorso professionale.

Secondo i dati del report, restano evidenti le differenze di genere: nei corsi di Educazione e formazione le ragazze superano il 90% delle iscrizioni, mentre nei dipartimenti di Informatica e tecnologie la presenza femminile si ferma intorno al 15%. Scelte che, già all’avvio degli studi, finiscono per riflettersi anche sulle prospettive di reddito future.

I settori universitari più frequentati

Guardando alle scelte degli studenti, emergono aree più gettonate e altre che raccolgono numeri più ridotti:

Laureati e squilibrio di genere nelle Stem

Nel 2024 hanno completato gli studi universitari 411 mila studenti, tra lauree triennali, magistrali e a ciclo unico. La componente femminile rimane maggioritaria, ma con differenze marcate:

Proprio queste materie, però, sono quelle che garantiscono in media stipendi più alti e migliori prospettive occupazionali.

Il ruolo del contesto familiare e della geografia

Dal report emerge con chiarezza quanto contino le origini. A pesare sono due fattori principali:

Alcuni dati aiutano a capirlo meglio:

Occupazione e retribuzioni: i dati comparati

Le prospettive di lavoro cambiano molto in base al percorso scelto. In generale:

Sul fronte retributivo:

Nonostante questi progressi, un terzo dei giovani continua a ritenere lo stipendio non adeguato al percorso di studi seguito.

I ragazzi che si dichiarano disponibili ad accettare compensi più bassi, sotto i 1.250 euro, hanno maggiori probabilità di trovare lavoro in tempi rapidi. Chi invece punta da subito a retribuzioni più alte spesso deve fare i conti con meno offerte a disposizione. Questa maggiore selettività porta molti giovani a rifiutare lavori percepiti come non adeguati rispetto al percorso universitario.

Guardando alle prospettive a medio termine, a cinque anni dalla laurea le professioni con stipendi oltre i 2.000 euro netti al mese riguardano soprattutto:

Per i laureati magistrali, a questi settori si aggiungono anche architettura, ingegneria civile ed economia.

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