“Tariffa del freelance”, il paradosso dei prezzi: come fissare il compenso giusto

Per riuscire a stabilire la tariffa corretta un freelance deve stare attento ad una serie di variabili, come i costi fissi e la concorrenza

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Come si fa calcolare in maniera corretta la propria tariffa professionale? Quali parametri è necessario prendere in considerazione per farsi pagare correttamente? Sono domande che si pongono un po’ tutti i freelance che hanno la necessità di migliorare economicamente la propria attività. Di renderla, in altre parole, più redditizia.

Stabilire nella maniera corretta una tariffa professionale non è mai semplice, soprattutto se si è all’inizio dell’attività e si ha la necessità di farsi conoscere.

Sicuramente uno dei dubbi di molti freelance è legato proprio a quanto ci si sta facendo pagare: è troppo o è troppo poco? Si sta creando una redditività idonea ed opportuna rispetto ai propri obiettivi? Sfatiamo, comunque, ogni dubbio: non esiste una regola o una formula che possa valere per tutti. Può capitare, infatti, di proporre una tariffa conveniente, arrivando a sminuire il proprio lavoro. Altre volte, invece, il prezzo è troppo elevato ed i clienti non arrivano. Cerchiamo di capire quali debbano essere le variabili da prendere in considerazione per commettere meno errori possibili.

Tariffa del freelance: il paradosso dei prezzi

Sicuramente una delle maggiori insicurezze dei freelance è collegata alla giusta individuazione della propria tariffa professionale. Soprattutto quando si è all’inizio di un’attività e, giustamente, si ha intenzione di entrare nel mercato, si tende ad essere molto insicuri. Questo è un motivo per il quale la tariffa che si propone può essere molto al di sotto della media.

Praticare delle tariffe al di sotto della media di settore è una pratica molto diffusa. Quando hanno poca esperienza, i freelance giocano al ribasso per farsi conoscere e iniziare a crearsi un portafoglio clienti. In un primo momento la strategia funziona ed i primi clienti iniziano ad arrivare. Per un certo periodo le cose vanno bene ed il professionista inizia a farsi conoscere.

Questa è una situazione che va bene fino al momento in cui il freelance si accorge che non ha più tempo da dedicare a tutti i clienti. Iniziano ad aumentare le ore dedicate al lavoro e a restringersi quelle dedicate alla vita privata. Il rischio è che il professionista inizi a commettere degli errori, perché è stanco e stressato.

Come stabilire il proprio prezzo

Ma a questo punto come si fa a stabilire la tariffa corretta in base all’attività che si sta svolgendo? Riuscire a stabilire il prezzo corretto per il proprio lavoro è importante, perché determina il successo od il fallimento della propria attività. Ma soprattutto aiuta a costruire un perfetto equilibrio tra la vita lavorativa e quella professionale.

Il primo passo per riuscire a stabilire una tariffa corretta è l’autovalutazione. È necessario fare una sana autovalutazione della propria esperienza e delle proprie competenze. Ma soprattutto serve a comprendere quale valore si porta sul mercato. Per determinare la corretta tariffa è necessario quindi:

Tariffa professionale

A questo punto, però, è bene anche tenere a mente che dietro ad una qualsiasi attività professionale ci sono anche dei costi. Che è necessario sostenere per poter lavorare. Comprendere quali siano aiuta ad evitare delle potenziali perdite finanziarie, ma anche a costruire la struttura finanziaria sulla quale si basa l’attività. Vediamo a cosa è necessario stare attenti:

Le continua analisi

Le tariffe professionali devono essere adattate continuamente e aggiornate nel corso del tempo. È sempre importante monitorare le proprie entrate, verificare il profitto e la sostenibilità finanziaria della propria attività. Ma non solo: è necessario comprendere come siano percepite dai clienti e dal mercato i propri prezzi.

Per fare questo può essere molto utile raccogliere dei feedback, condurre dei sondaggi e leggere le discussioni e le recensioni che potrebbero emergere dai vari forum o dalle tante piattaforme online.

Riuscire ad adattarsi velocemente è necessario, ma soprattutto è un’arte che serve a bilanciare i cambiamenti. Un professionista che vuole essere coerente deve anche essere in grado di percepire i cambiamenti del mercato e di adattarsi velocemente.

Il margine di trattativa

Nel momento in cui si effettuano delle operazioni business to business è sempre necessario prendere in considerazione un margine di negoziazione con il cliente. Entrambi hanno intenzione di fare un ottimo affare: il professionista vuole prendere l’incarico ad un prezzo accettabile, il cliente vuole risolvere il problema ad costo possibilmente contenuto.

Quando si apre una trattativa è necessario pensare che ci deve essere sempre un terreno nel quale le parti si possono andare incontro.

In sintesi

In estrema sintesi, come si fa a fare una tariffa corretta? Per prepararla il freelance deve necessariamente prendere in considerazione tutti i costi che deve sostenere per la propria attività. Deve considerare quante ore riesce a lavorare nel corso della settimana (o se ha una visione più ampia dell’anno) e calibrare la propria tariffa di conseguenza.

Nel prezzo da applicare ai propri clienti non bisogna dimenticare di includere il valore della propria formazione.

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