Sanatoria errori formali, arrivano le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate

Una circolare dell'Agenzia delle Entrate elenca le violazioni formali che possono essere sanate versando 200 euro nell'ambito della cosiddetta pace fiscale

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Tra le varie norme contenute nella Manovra finanziaria 2023, alcune riguardano le modalità attraverso le quali i contribuenti possono rimediare a irregolarità formali in materia fiscale.

Adesso arrivano anche le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate sulla sanatoria degli errori, la cosiddetta tregua o pace fiscale, che vanno dall’ambito di applicazione alle modalità di pagamento delle somme dovute, passando per la rimozione delle omissioni.

Pace fiscale: cosa prevede la sanatoria

L’Agenzia delle Entrate ha “tradotto” le norme sulla sanatorie degli errori formali descritte ai commi da 166 a 173 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio. Nel campo di applicazione della sanatoria in questione, rientrano le violazioni che possono essere oggetto di sanzioni amministrative da parte dell’Agenzia e “che non hanno un impatto sulla determinazione della base imponibile e dell’imposta ai fini IVA, IRAP, imposte sui redditi, relative addizionali e imposte sostitutive“. Non solo: anche sulla determinazione delle ritenute alla fonte e dei crediti d’imposta e sul relativo pagamento dei tributi .

Il principio della pace fiscale prevede che il contribuente può chiudere ogni pendenza con il Fisco versando 200 euro. Ma quali sono le violazioni che possono rientrare nella sanatoria?

Quali errori formali rientrano nella sanatoria

Innanzitutto bisogna specificare che, oltre ai casi sopra citati, possono essere oggetto di sanatoria anche gli errori compiuti dagli intermediari durante l’assistenza fiscale (come i commercialisti) o dai sostituti d’imposta. In sostanza sono sanabili quelle violazioni “per le quali il legislatore ha previsto sanzioni amministrative pecuniarie entro limiti minimi e massimi o in misura fissa, non essendoci un omesso, tardivo o errato versamento di un tributo sul quale riproporzionare la sanzione”.

Nella circolare del 30 gennaio, l’Agenzia delle Entrate ha elencato i casi che possono essere oggetto di sanatoria con il versamento di 200 euro per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le irregolarità.

Chi è escluso dalla sanatoria degli errori formali

Sono invece esclusi dalla sanatoria i seguenti errori formali:

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