Il 16 marzo 2023 scade il termine ultimo per effettuare il saldo dell’IVA 2022. L’importo, che i contribuenti con partita Iva devono pagare entro questa data, è legato strettamente alla predisposizione ed alla dichiarazione IVA relativa all’anno 2022, il cui temine ultimo di presentazione è stato fissato per il 30 aprile 2023.
I contribuenti, per il saldo IVA 2022, hanno la possibilità di decidere se effettuare il versamento in un’unica soluzione o se optare per il versamento rateale. In questo caso sono dovuti gli interessi pari allo 0,33% mensile: il pagamento potrà avvenire in rate mensili di pari importo, l’ultima della quali dovrà essere a novembre. Ma cerchiamo di capire come funziona il saldo IVA 2022.
Saldo IVA, come determinare l’importo
L’importo, che i contribuenti devono versare come saldo IVA, viene determinato direttamente dalla liquidazione annuale: questa è, in estrema sintesi, il riepilogo di tutte le singole liquidazioni IVA periodiche. Per poter arrivare a determinare in maniera corretta il saldo IVA è quindi necessario aver effettuato, nella maniera corretta, tutte le liquidazioni IVA periodiche.
Nel momento in cui il contribuente è dotato di partita IVA, è tenuto ad eseguire le liquidazioni e i relativi versamenti con periodicità mensile o trimestrale. Le due modalità, comunque vada, vengono effettuate in via provvisoria, perché la liquidazione definitiva dell’IVA potrà avvenire unicamente nel momento in cui viene effettuata la dichiarazione annuale. All’interno di questo documento, l’importo del saldo IVA, che deve essere versato, viene determinato all’interno del quadro VL.
Come viene determinato l’importo da pagare
L’importo, che deve essere messo in pagamento il 16 marzo, deriva direttamente dalla predisposizione della dichiarazione annuale. Entrando un po’ più nello specifico, all’interno del quadro VL è possibile rilevare il valore del saldo IVA annuale, che deve essere versato. È necessario, comunque, mettere in evidenza che:
- per i contribuenti, che hanno optato per la liquidazione dell’imposta con periodicità mensile, il saldo dell’IVA sarà pari a zero. Questo accade perché l’imposta viene versata nelle liquidazioni periodiche;
- per i contribuenti, che versano l’imposta ogni tre mesi, il saldo IVA annuale è quello relativo alla liquidazione del quarto trimestre, a cui si devono aggiungere gli interessi, che devono essere versati in sede di dichiarazione annuale.
L’importo, che i contribuenti devono versare, è determinato dalla differenza tra l’IVA a debito e l’IVA a credito, che è ammessa in detrazione. Entrando un po’ più nel dettaglio, possiamo indicare che:
- l’IVA a debito è costituita dalla somma dell’imposta applicata sulle operazioni attive, che si evincono direttamente dal quadro VE, e dall’imposta relativa alle operazioni particolari, per le quali l’IVA deve essere versata dal cessionario o committente (in questo caso, l’importo si trova all’interno del quadro VJ);
- contenuta all’interno del quadro VF, l’IVA a credito è l’imposta ammessa in detrazione.
Gli importi, che abbiamo appena visto, si riferiscono all’anno solare 2022. L’importo, che viene determinato in questo modo, tiene conto dei versamenti IVA, i quali sono stati effettuati nel corso dell’anno. Dall’importo viene tolto anche l’eventuale credito IVA dell’anno precedente, sempre che questo non sia stato chiesto a rimborso o utilizzato in compensazione.
Saldo IVA, il termine per il versamento
Entro il 16 marzo deve essere effettuato il versamento del saldo IVA. Discorso diverso, invece, è quello che coinvolge direttamente la dichiarazione annuale IVA, che deve essere presentata entro e non oltre il 30 aprile 2023. Anche in questo caso, l’annualità di riferimento è il 2022.
I contribuenti, per effettuare il saldo IVA, possono scegliere una delle seguenti modalità:
- versamento in un’unica soluzione, utilizzando il Modello F24;
- versamento in forma rateale, utilizzando sempre il Modello F24;
- versamento differito entro il termine previsto per le imposte sui redditi.
A questo punto è necessario soffermarsi un attimo sulle scadenze per il versamento rateale: i contribuenti, che hanno optato per questa soluzione, devono pagare la prima rata entro e non oltre il 16 marzo 2023. Le rate successive invece, cadono il 16 di ogni mese. Deve essere applicato l’interesse dello 0,33% mensile, mentre il pagamento può essere frazionato in un numero massimo di nove rate. Questo significa, in estrema sintesi, che il saldo deve avvenire entro e non oltre il mese di novembre.
Versamento rateale: il conteggio degli interessi
Come abbiamo visto, il saldo Iva può essere effettuato ratealmente. In questo caso è necessario tenere conto che si dovrà pagare un interesse annuo del 4%, che corrisponde ad uno 0,33% mensile. Ma vediamo come sono composte le rate e i relativi interessi:
RATA – SCADENZA – INTERESSI
- 1° RATA – 16 marzo – 0%
- 2° RATA – 18 aprile – 0,33%
- 3° RATA – 16 maggio – 0,66%
- 4° RATA – 16 giugno – 0,99%
- 5° RATA – 18 luglio – 1,32%
- 6° RATA – 22 agosto – 1,65%
- 7° RATA – 16 settembre – 1,98%
- 8° RATA – 17 ottobre – 2,31%
- 9° RATA – 16 novembre – 2,64%
Il contribuente, inoltre, ha la possibilità di provvedere al versamento del saldo IVA entro il termine previsto per le imposte sui redditi, che scade il 30 giugno. In questo caso dovrà calcolare una maggiorazione pari allo 0,4% per ogni mese o frazione di mese, che intercorrono dal 16 marzo rispetto al versamento che avrebbe effettuato rispettando il termine previsto.
Credito IVA: compensazione verticale
Una delle possibilità, che il legislatore ha concesso al contribuente, è la possibilità di effettuare la cosiddetta compensazione parziale o totale del debito IVA con altri eventuali crediti, che possono derivare dall’IRPEF, dall’IRES o dall’IRAP. Questi eventuali crediti devono risultare direttamente dalla dichiarazione dei redditi.
Nel caso in cui il pagamento avvenga a zero a seguito della compensazione, non sarà necessario effettuare la maggiorazione dello 0,4%. Quando la compensazione viene effettuata in maniera parziale, la maggiorazione dello 0,4% deve essere applicata unicamente sulla differenza dell’IVA a debito.
Prima di chiudere, è necessario soffermarsi un attimo sulle imprese il cui esercizio sociale non coincide con l’anno solare. Queste aziende hanno la possibilità di beneficiare del differimento dei termini di versamento IVA: devono provvedere a liquidare l’imposta entro il 30 giugno.