Dichiarazione dei redditi 2024, tutte le spese che si possono detrarre dal 730 quest’anno

Online 13 guide alle agevolazioni della dichiarazione 2024 per dare chiarimenti ai quesiti di cittadini e addetti ai lavori

Pubblicato: 25 Giugno 2024 19:41

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Sono i giorni della dichiarazione 2024 e l’Agenzia delle Entrate ha deciso di fornire ai cittadini tutto una guida su ciò che occorre per beneficiare dei vari sconti fiscali di cui è possibile usufruire. Questa comprende una vasta gamma di benefici, dai rimborsi sulle spese sanitarie agli interessi del mutuo per la prima casa, contributi previdenziali, premi assicurativi e bonus edilizi. È un pratico vademecum destinato ai cittadini, fornendo tutte le informazioni necessarie per accedere agli sconti fiscali disponibili.

Come si struttura la guida

Le guide sono aggiornate alle più recenti normative e orientamenti dell’Agenzia, offrendo chiarimenti basati sulle domande frequenti sia dei cittadini che degli operatori del settore. Inoltre, sono inclusi dettagli sui documenti da presentare presso i Caf e altri professionisti qualificati, nonché sulle procedure di conservazione della documentazione che devono seguire questi ultimi.

Eccoli nel dettaglio:

Spese sanitarie

Nella guida su questo tema, l’Agenzia delle Entrate spiega che è possibile detrarre dall’imposta lorda il 19% delle spese sanitarie che superano i 129,11 euro. Queste spese comprendono esclusivamente le spese mediche generiche e di assistenza specifica, nonché le spese chirurgiche, per prestazioni specialistiche e per protesi dentarie e sanitarie in genere. Dal 1° gennaio 2019, non è più possibile detrarre le spese per l’acquisto di alimenti a fini medici speciali.

Le spese sanitarie sono detraibili anche se sostenute per familiari fiscalmente a carico. Inoltre, secondo il comma 2, sono detraibili le spese sanitarie sostenute per familiari affetti da patologie che danno diritto all’esenzione dal ticket sanitario, anche se non fiscalmente a carico.

Questo beneficio è limitato alle sole spese correlate alle patologie esenti, con un importo massimo annuo di 6.197,48 euro, e solo per la parte di spesa che non può essere coperta dall’Irpef dovuta dal soggetto malato. La correlazione delle spese alla patologia esente deve essere documentata con certificazione medica o autocertificazione firmata dal familiare affetto. Le spese sanitarie danno diritto alla detrazione d’imposta indipendentemente dal luogo o dal fine per cui sono state sostenute.

Interessi passivi mutui

Per quanto riguarda gli interessi passivi sui mutui, l’Agenzia delle Entrate spiega che è possibile detrarre dall’imposta lorda il 19% degli interessi passivi, degli oneri accessori e delle quote di rivalutazione pagati in relazione ai mutui. Ma i limiti e le condizioni per la detrazione variano in base alla finalità del mutuo contratto dal contribuente.

La detrazione si applica agli interessi passivi e agli oneri accessori pagati nel corso del 2023, indipendentemente dalla scadenza della rata. Sono escluse le spese di assicurazione dell’immobile, in quanto non necessarie rispetto al contratto di mutuo, le spese notarili per la stipula del contratto di compravendita, le imposte di registro, l’Iva, le imposte ipotecarie e catastali connesse al trasferimento dell’immobile e le spese per l’incasso delle rate di mutuo.

Non sono detraibili gli interessi pagati per aperture di credito bancarie, cessioni di stipendio e altri finanziamenti diversi dai mutui, anche se garantiti da ipoteca su immobili. Inoltre, non danno diritto alla detrazione gli interessi pagati per un prefinanziamento utilizzato per finanziare un mutuo ipotecario in corso di stipula per l’acquisto della casa di abitazione.

La detrazione spetta con limiti diversi a seconda della finalità del mutuo e, talvolta, del periodo di sottoscrizione. In caso di mutuo intestato a più soggetti, ciascun cointestatario può usufruire della detrazione solo per la propria quota di interessi, nei limiti previsti per ogni tipologia di mutuo. Non è possibile detrarre la quota di interessi pagata per conto di familiari fiscalmente a carico, con l’eccezione dei mutui stipulati per l’acquisto dell’abitazione principale.

Spese istruzione

Sono detraibili al 19% le spese di istruzione diverse da quelle universitarie. La legge 107/2015, conosciuta come “legge della buona scuola”, ha modificato la detrazione delle spese scolastiche, distinguendole da quelle universitarie a partire dal 2015. La detrazione si applica alle spese sostenute per la frequenza della scuola secondaria di secondo grado, delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, comprese nel sistema nazionale di istruzione di cui all’art. 1 della legge 62/2000.

In dettaglio, la detrazione copre le spese per la frequenza di:

Questa agevolazione vale sia per le scuole statali che per quelle paritarie private e degli enti locali.

Erogazioni liberali

Le erogazioni liberali sono versamenti spontanei effettuati a favore di Onlus, associazioni e istituzioni religiose per sostenere la loro azione sociale. Questi contributi consentono a chi li effettua di ottenere detrazioni e deduzioni fiscali.

L’obiettivo delle agevolazioni fiscali è incentivare le erogazioni liberali a enti che operano principalmente nel campo sociale. I contribuenti che hanno effettuato donazioni a favore delle Onlus possono beneficiare di detrazioni d’imposta del 19%, 26%, 30% o 35%, a seconda delle caratteristiche e della natura dell’ente destinatario della donazione.

Premi assicurazione

Anche le spese sostenute per l’assicurazione possono essere detratte nella dichiarazione dei redditi. Le polizze assicurative, infatti, possono essere inserite nel Modello 730 e detratte dall’Irpef nella misura del 19%.

In particolare, le agevolazioni spettano per le assicurazioni che coprono il rischio di morte o invalidità permanente pari o superiore al 5%, indipendentemente dalla causa, o la non autosufficienza nelle attività quotidiane. È fondamentale che la compagnia assicurativa non possa recedere dal contratto. Nel Modello 730, queste detrazioni vanno riportate nei righi da E1 a E10. Di seguito, vediamo come i contribuenti devono procedere correttamente per usufruire di queste agevolazioni.

Contributi previdenziali e assistenziali

Sono deducibili dal reddito complessivo, senza limitazioni e anche se versate per i familiari fiscalmente a carico, le somme pagate come contributi previdenziali e assistenziali, nel rispetto delle disposizioni di legge. Questo include i contributi volontari alla gestione della forma pensionistica obbligatoria di appartenenza, indipendentemente dalla causa del versamento.

Sono deducibili anche i seguenti contributi:

Altre detrazioni e deduzioni

Ci sono poi altre detrazioni e deduzioni che si possono inserire all’interno della dichiarazione 2024. Per esempio quelle sulle spese funebri; se è stata sostenuta da più persone ma la fattura è intestata a una sola di esse, la detrazione del 19% può comunque essere spartita tra tutti coloro che hanno contribuito alla spesa. È comune che persone che hanno partecipato al pagamento delle spese funebri in seguito alla perdita di un parente siano incerte se potranno beneficiare della detrazione fiscale, considerando che la fattura è stata emessa a nome di un unico soggetto.

La detrazione d’imposta sulle spese sostenute per l’iscrizione annuale e l’abbonamento ad associazioni sportive, palestre, piscine ed altre strutture ed impianti destinati alla pratica sportiva dilettantistica è riconosciuta ai bambini/ragazzi di età compresa tra i 5 e i 18 anni. È importante che il requisito dell’età sia soddisfatto per almeno una parte del periodo d’imposta per poter beneficiare della detrazione.

Crediti d’imposta

Anche i crediti di imposta sono detraibili e pure in questo caso sono diversi quelli che si possono inserire.

Come quello sulla prima casa per gli under 36, che prevede la possibilità per i single o le giovani coppie di età non superiore a 36 anni di accedere a una garanzia fino all’80% per l’ottenimento di mutui per l’acquisto della prima casa. Questo beneficio è riservato a coloro che hanno un Isee familiare non superiore alla soglia di 40.000 euro.

Ma ci sono crediti d’imposta anche per quanto riguarda la riduzione della plastica. Secondo un decreto del Ministero dell’Ambiente, è previsto un credito d’imposta pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto di contenitori per alimenti, bicchieri e posate riutilizzabili, o realizzati in materiali biodegradabili o compostabili. Questo incentivo è limitato a un massimo di 10.000 euro per ciascun beneficiario e rientra in un limite di spesa complessivo di 3 milioni di euro per gli anni 2022, 2023 e 2024.

Recupero patrimonio edilizio

Nel 2024, tra i bonus edilizi di rilievo ci sono il bonus casa per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e l’ecobonus ordinario.

Per il primo, la detrazione sarà pari al 50%, con il limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare; dal 2025, salvo proroghe, il bonus tornerà alla misura ordinaria del 36% e con un tetto massimo di spesa detraibile di 48.000 euro per unità immobiliare.

Per gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti è possibile fruire dell’ecobonus, che, salvo proroghe, sarà valido fino alla fine del 2024, e prevede aliquote variabili tra il 50 e l’85%.

Riqualificazione energetica

La detrazione per le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti è stata introdotta dalla legge 296 del 2006. La detrazione è pari al 65% per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2024 e ha aggiunto ulteriori interventi agevolabili, ma sal 2018, per alcune spese, la detrazione è ridotta al 50%.

Per gli interventi iniziati dopo il 6 ottobre 2020, si applicano i requisiti tecnici del decreto Requisiti del 6 agosto 2020. Per quelli iniziati prima, si applicano le disposizioni del decreto del 19 febbraio 2007. La data di inizio lavori può essere comprovata dalla data di deposito della relazione tecnica in comune.

Per i lavori edili avviati dal 28 maggio 2022 con un importo superiore a 70.000 euro, la detrazione è riconosciuta se l’atto di affidamento dei lavori, stipulato dal 27 maggio 2022, indica che gli interventi sono eseguiti da datori di lavoro che applicano i contratti collettivi del settore edile. La mancata indicazione del contratto collettivo nelle fatture non preclude la detrazione, purché sia presente nell’atto di affidamento e il contribuente possieda una dichiarazione sostitutiva dell’impresa che attesti il contratto collettivo utilizzato.

Bonus mobili ed elettrodomestici

Per quanto riguarda le spese per l’arredo degli immobili ristrutturati (bonus mobili), i contribuenti possono usufruire di una detrazione del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

La normativa attuale prevede l’estensione del beneficio anche per le spese documentate sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024, con un massimale di spesa agevolabile che per il 2023 non deve superare gli 8.000 euro. Inoltre, la legge ha aggiornato i requisiti di efficienza energetica per i grandi elettrodomestici acquistati a partire dal 1° gennaio 2022: devono essere almeno di classe A per i forni, classe E per lavatrici, lavasciugatrici e lavastoviglie, e classe F per frigoriferi e congelatori, purché dotati di etichetta energetica. Prima del 2022, i requisiti erano classe A+ per la maggior parte degli elettrodomestici e classe A per i forni.

Per usufruire del beneficio per le spese sostenute nel 2023, l’acquisto dei mobili e grandi elettrodomestici deve essere connesso a lavori di recupero edilizio iniziati a partire dal 1° gennaio 2022. In passato, per gli acquisti effettuati entro il 2016, non era previsto alcun vincolo temporale specifico con l’esecuzione dei lavori, e il bonus poteva essere richiesto da chi aveva iniziato interventi di recupero a partire dal 26 giugno 2012.

Superbonus

Il Superbonus, introdotto dal Decreto 34/2020 noto come “Dl Rilancio”, è una misura fiscale straordinaria finalizzata a incentivare la riqualificazione energetica degli edifici e la messa in sicurezza sismica. Si tratta in pratica di una detrazione riconosciuta prima nella misura del 110% sulle spese effettuate dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2022, abbassata poi al 90% per l’anno 2023 e ulteriormente al 70% nel 2024. E’ infine previsto un nuovo abbassamento al 65% nel 2025.

Possono usufruire del Superbonus al 70%:

Inoltre, il 110% sarà ancora valido nel 2024 e 2025 per i lavori eseguiti sugli edifici:

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