Welfare aziendale, niente tasse per la mobilità sostenibile: i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Anche i servizi di mobilità sostenibile per gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti possono rientrare nei piani di welfare aziendale

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Il car-sharing, i monopattini e gli scooter elettrici in condivisione, insieme alla ricarica per automobili o motocicli elettrici fornita dal datore di lavoro e resa disponibile ai dipendenti tramite un’app per il tragitto casa-lavoro, non costituiscono reddito per i dipendenti. Secondo l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate, tali iniziative rientrano nelle disposizioni sul welfare aziendale del testo unico delle imposte sui redditi, come indicato nell’interpello 74/2024. Questo interpello riguarda le soluzioni di mobilità sostenibile proposte da una società e conferma che tali servizi non devono essere considerati come reddito imponibile per i lavoratori.

Nuovi chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Come si legge dalla risposta, l’Agenzia delle Entrate “ritiene che i descritti servizi di mobilità sostenibile per il tragitto casa­-lavoro-­casa, ivi compreso l’utilizzo dell’APP, offerti nei termini dichiarati e nel rispetto della normativa e della prassi in materia, rispondendo alle finalità di ‘utilità sociale’ individuate dal comma 1 dell’articolo 100 del Tuir, possano rientrare nella previsione di cui all’articolo 51, comma 2, lettera f), del Tuir”.

Di conseguenza, l’agevolazione fiscale è confermata, pur richiedendo delle precauzioni. L’azienda implementerà misure preventive per evitare abusi, tra cui la definizione di un limite di spesa, la limitazione dell’orario di utilizzo dei servizi al tempo di lavoro, l’adeguamento delle ricariche alla frequenza lavorativa effettiva e l’esclusione dei dipendenti che già usufruiscono di un’auto per uso personale.

All’interno del piano di welfare aziendale, i dipendenti avranno la possibilità di accedere ai servizi di mobilità condivisa o alle ricariche prenotandoli attraverso un’applicazione dedicata, senza dover sostenere direttamente i costi, poiché saranno coperti dall’azienda. Va sottolineato che il valore economico dei benefici utilizzati non sarà soggetto a tassazione per i lavoratori, garantendo un ulteriore incentivo all’adozione di soluzioni di mobilità sostenibile.

Come beneficiare dell’agevolazione fiscale

Per beneficiare dell’agevolazione fiscale prevista per il welfare aziendale, i servizi di mobilità sostenibile devono soddisfare alcune condizioni specifiche:

Rispettando queste condizioni, i servizi di mobilità sostenibile possono godere del beneficio fiscale previsto per il welfare aziendale.

Certamente, in conformità alle disposizioni normative del welfare aziendale, i servizi devono essere resi disponibili a tutti i dipendenti o a categorie specifiche di dipendenti. In merito a questo, secondo il recente interpello 57/2024 dell’Agenzia delle Entrate, è stato precisato che le categorie di dipendenti sono definite in base al Codice Civile, comprendendo dirigenti, operai e altre categorie legate a qualifiche, livelli o tipologie di lavoro (ad esempio, lavoratori che svolgono determinati turni). Tuttavia, non è consentito identificare “categorie” basate su caratteristiche personali o familiari.

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