Si mangiano meno gelati, cala la produzione in Ue: coni e coppette troppo cari

I dati Eurostat raccontano di un sempre minor consumo di gelato. La colpa? È dei prezzi

Pubblicato: 7 Agosto 2024 16:28

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Negli ultimi 3 anni il costo dei gelati è aumentato e il mercato ha registrato di conseguenza una flessione notevole. Secondo i dati di Eurostat, la produzione di gelato nell’UE è diminuita dell’1.4% nel 2023 rispetto all’anno precedente.

Produzione e prezzi in Ue: il settore del gelato

Nel 2023 l’UE ha prodotto 3.2 miliardi di litri di gelato. Il primato della produzione è in mano alla Germania, segue la Francia e solo in terza posizione troviamo l’Italia. Nel dettaglio:

A variare non è solo la produzione, ma anche il costo. I prezzi del gelato infatti variano significativamente tra i Paesi. La Germania al momento offre il gelato più economico a 1,8 euro per litro, mentre l’Austria presenta il prezzo più alto a 7,7 euro per litro. In generale, i Paesi con i prezzi più elevati hanno visto un calo più marcato della domanda interna.

Infine, nonostante la diminuzione della produzione, l’Ue ha esportato 261 milioni di kg di gelato verso Paesi extra-UE, con un incremento del +5% rispetto al 2022. La Francia è stata il principale esportatore, seguita dai Paesi Bassi e dalla Germania. Al contrario, le importazioni di gelato dai Paesi non Ue sono diminuite dell’8%.

Costo sempre più alto: le cause

L’aumento dei costi di produzione, comprese le materie prime e l’energia, ha spinto i prezzi al dettaglio verso l’alto. Negli ultimi 3 anni, il costo del gelato è infatti aumentato di circa il 30%. L’incremento, di conseguenza, ha scoraggiato i consumatori e ridotto le vendite di coni e coppette. Il gelato, un tempo considerato un piacere accessibile, sta diventando sempre più un lusso per molti cittadini europei.

Ma quali sono i fattori che hanno portato all’aumento dei prezzi del gelato? Il primo è il costo delle materie prime. L’aumento dei prezzi del latte, dello zucchero e degli aromi naturali ha contribuito a far lievitare i costi di produzione. Inoltre, la crisi energetica prolungata ha avuto un impatto significativo, che si paga ancora a distanza di tempo. Ricordiamo, infatti, che l’energia è un elemento cruciale nella produzione e nella conservazione del gelato ed essendo un settore energivoro, l’aumento dei prezzi ha avuto effetti a cascata sul prezzo finale del prodotto.

Gelato in Italia: domanda e turismo

In Italia il mercato del gelato è in salute, anche se riflette le tendenze osservate a livello europeo. Secondo un recente studio del Centro di Formazione e Ricerca sui Consumi (Crc), i prezzi del gelato in Italia sono aumentati di quasi il 30% negli ultimi 3 anni​.

Il prezzo medio del gelato industriale in vaschetta è infatti passato da 4.52 euro/kg nel 2021 a 5.86 euro/kg nel 2024. Anche i gelati artigianali però hanno subito un incremento, con prezzi che variano dai 20 ai 28 euro al kg.

La particolarità italiana è che, nonostante l’aumento dei prezzi, la domanda di gelato in Italia è in crescita. Secondo la ricerca, la domanda è spinta dai turisti stranieri. Per l’estate 2024 si prevede, non a caso, un aumento dei consumi del +6%, con punte del 12% nelle città d’arte. Un fenomeno che è attribuibile alla crescente popolarità del gelato artigianale, considerato un prodotto di alta qualità e spesso associato al made in Italy.

Il settore del gelato rappresenta quindi un business principale in Italia, con un valore stimato di circa 2 miliardi di euro per il gelato industriale e 3 miliardi per quello artigianale.

In fatto di consumi pro-capite invece, si attesta che si arrivi a 2.14 kg per il gelato industriale, mentre la spesa annua per il gelato artigianale è di circa 43 euro per cittadino.

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