Inflazione, frutta e verdura sempre più costosi

Piogge e siccità influenzano i prezzi di frutta, verdura, latticini, olio e cereali. L'inflazione al consumo rallenta, ma i costi degli alimenti rimangono elevati

Pubblicato: 11 Luglio 2023 21:00

Alessandro Mariani

Giornalista

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Gli effetti del cambiamento climatico cominciano a pesare sulle cooperative agricole del Lazio. Lo dichiara Salvatore Stingo, presidente di FedAgriPesca, federazione della Confcooperative Lazio che rappresenta 270 aziende agricole del territorio, che tutte insieme fatturano 308 milioni di euro l’anno e occupano quasi mille lavoratori.

L’inflazione legata a frutta e verdura

A giugno l’Istat ha certificato un calo dell’inflazione su base annua dal 7,6% al 6,4%, incidenza diversa sulle varie città. Eppure, secondo Italmercati, i prezzi di frutta e verdura di stagione continuano a crescere: quelli delle ciliegie sono raddoppiati, mentre albicocche, meloni e susine hanno subìto rincari rispettivamente del 43%, del 76% e del 36%. costanti rincari della spesa al supermercato. Parte delle cause ricadono sulle piogge che hanno caratterizzato i mesi di maggio e giugno, impedendo la raccolta meccanica di patate e cipolle. Le temperature anomale poi hanno rallentato la domanda di un classico estivo come l’anguria. A essere danneggiati non sono solo i consumatori, il cui potere d’acquisto non è stato ancora adeguato all’aumento del costo della vita, ma anche gli stessi produttori.

“Sebbene sia ancora presto per una conta precisa dei danni – afferma Stingo –, le copiose precipitazioni hanno inciso sia sulla quantità che sulla qualità dei prodotti. L’aspetto estetico ovviamente non incide sulla loro bontà. Ecco perché stanno andando meglio quelle aziende che vendono a chilometro zero, senza gli aggravi imposti dalla grande distribuzione. Tuttavia, a destare preoccupazione sono i ritardi con cui arriveranno eventuali ristori e la maggiore resistenza delle assicurazioni a coprire eventi climatici non più così eccezionali”.

Ortofrutta in aumento anche per Unioncamere

Questa situazione era stata confermata già dalla rilevazione mensili di Unioncamere. L’inflazione dei beni alimentari al consumo ha registrato un rallentamento. prezzi dei beni alimentari . Alcuni ortaggi come asparagi, fagiolini, piselli e spinaci hanno registrato cali significativi a causa dell’aumento delle temperature e dell’aumento della produzione.

Anche i prezzi di melanzane, zucchine, insalate e peperoni sono diminuiti a causa di una maggiore offerta. Tuttavia, i pomodori da insalata hanno visto un aumento dei prezzi a causa della domanda primaverile, mentre le carote sono diventate più costose a causa della limitata disponibilità dovuta alle temperature basse. I prezzi delle fragole sono diminuiti per l’elevata quantità disponibile sul mercato. Per quanto riguarda la frutta, gli agrumi come arance, limoni e pompelmi hanno mostrato un aumento leggero dei prezzi, mentre i meloni sono diventati più costosi a causa delle temperature fredde.

Latticini, olio e carne registrano andamenti diversi

I prezzi del latte hanno continuato a diminuire, registrando una flessione annuale del 14%. I prezzi del burro sono rimasti stabili, mentre i formaggi hanno registrato una diminuzione dei prezzi. Le uova sono rimaste stabili, ma a livelli elevati rispetto all’anno precedente. I prezzi dell’olio di oliva sono aumentati a causa delle preoccupazioni legate alla siccità in Spagna, mentre i prezzi degli oli di semi sono diminuiti. I prezzi dei cereali hanno continuato a diminuire, influenzati dalla domanda contenuta di grano duro.

I prezzi del riso sono rimasti stabili, ma con un aumento rispetto all’anno precedente. I prezzi della carne sono aumentati, in particolare per le carni di pollo, di coniglio e di suino. I prezzi del pesce sono rimasti stabili, con alcune specie che hanno registrato cali stagionali. Complessivamente, i prezzi dei prodotti alimentari hanno subito variazioni, sia al rialzo che al ribasso, a causa di fattori come la disponibilità di prodotti, la domanda e le condizioni meteorologiche.

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