L’istituto nazionale di statistica, Istat, il 22 aprile 2024 ha reso pubblici i principali dati relativi all’indebitamento netto e al debito delle Amministrazioni Pubbliche (AP) italiane, riferiti al periodo 2020-2023.
Secondo i dati forniti, nel 2023 l’indebitamento netto delle AP (-154.124 milioni di euro) è stato pari al -7,4% del Pil, in diminuzione di circa 13,8 miliardi rispetto al 2022 (-167.958 milioni di euro, corrispondente al -8,6% del Pil). Quindi, nell’ultimo anno, l’Italia ha ridotto il suo indebitamento netto in rapporto al PIL rispetto all’anno precedente. Tuttavia, per avere una visione completa dell’indebitamento complessivo, è necessario considerare anche altri fattori.
Indebitamento in calo e segnali positivi
Nel panorama economico italiano, l’attenzione sulle finanze pubbliche è sempre stata fondamentale, soprattutto considerando il notevole impatto che hanno sull’economia nazionale nel suo complesso. I dati del 2023 sulle Amministrazioni Pubbliche (AP) italiane, appena pubblicati dall’Istat, offrono una prospettiva interessante sulla direzione che stanno prendendo.
Partendo dall’indebitamento netto delle AP, una delle metriche più osservate, si registra una notevole riduzione. Nel 2023, l’indebitamento netto è stato di -154.124 milioni di euro, corrispondente al -7,4% del PIL italiano. Questo segna un calo significativo di circa 13,8 miliardi rispetto all’anno precedente, quando era di -167.958 milioni di euro, pari all’8,6% del PIL. Questo dato suggerisce un’impressionante mossa verso una maggiore stabilità finanziaria.
Altro punto rilevante è il saldo primario, che mostra il deficit al netto della spesa per interessi. Nel 2023, questo saldo è risultato negativo al -3,6% del PIL, indicando un miglioramento di 0,7 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Si tratta di un segnale incoraggiante? Sì, poiché indica una gestione finanziaria più prudente.
Tuttavia, la spesa per interessi, nonostante una leggera diminuzione rispetto al 2022, rimane un aspetto significativo. Nel 2023 è stata pari al 3,8% del PIL, mostrando una riduzione di -0,5 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
Inoltre, il debito pubblico, misurato al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di Stati Membri della UEM, è stato pari a 2.863.438 milioni di euro, corrispondente al 137,3% del PIL. Rispetto al 2022, il rapporto tra il debito delle AP e il PIL è diminuito di 3,2 punti percentuali, indicando un’altra nota positiva nell’analisi del debito pubblico.
Quindi, i dati del 2023 offrono un quadro misto ma complessivamente positivo per le finanze pubbliche italiane. La riduzione dell’indebitamento netto e del saldo primario, insieme alla diminuzione relativa della spesa per interessi e del rapporto debito/PIL, segnalano una tendenza verso una maggiore stabilità finanziaria. Tuttavia, resta fondamentale continuare ad adottare politiche prudenti per garantire la sostenibilità economica nel lungo termine.
Indebitamento PA in rapporto al PIL
L’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche, se misurato in rapporto al PIL, è stato pari al -7,2% nel 2023, in diminuzione rispetto al -8,6% registrato nel 2022. Quello che ci dicono questi dati Istat quindi, che poi è anche il motivo per cui è importante tenerne conto, è che c’è stata una riduzione del peso del debito pubblico rispetto all’economia italiana nel corso del tempo. In altre parole, l’Italia ha registrato una minore dipendenza dal finanziamento attraverso il debito pubblico, un segnale positivo per la sua stabilità finanziaria.
In conclusione, si può dire che negli anni 2021-2023 c’è stata una ripresa economica in Italia, con un aumento significativo del PIL e una riduzione dell’indebitamento delle Amministrazioni Pubbliche.
Questi sviluppi positivi indicano una tendenza verso una maggiore stabilità economica nel periodo considerato, mentre la riduzione dell’indebitamento delle AP rispetto al PIL suggerisce una migliore gestione delle finanze pubbliche e una maggiore sostenibilità economica nel lungo termine. Un panorama, questo, che offre una base solida per la crescita economica e il benessere generale del paese.
Tuttavia, nonostante questi segnali positivi, restano ancora sfide da affrontare nei diversi settori dell’economia italiana. È essenziale, per esempio, adottare politiche economiche appropriate per sostenere la crescita economica e garantire la stabilità finanziaria nel lungo termine. Inoltre, l’Italia deve continuare a monitorare da vicino l’andamento dell’indebitamento pubblico e adottare misure volte a promuovere una crescita sostenibile e inclusiva, garantendo al contempo la prudenza nella gestione delle finanze pubbliche.