Confcommercio, il Pil è fermo in Italia: si complica l’obiettivo del +1% nel 2024

Si complicano le possibilità di una crescita del Pil per il 2024, salvo la probabile correzione al rialzo per le 4 giornate lavorative in più del 2024

Pubblicato: 20 Settembre 2024 16:51

QuiFinanza

Redazione

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Il Pil in Italia è fermo. A rivelarlo è Confcommercio, secondo cui “i mesi estivi più che diradare le ombre sembrano aver consolidato il clima di incertezza” sull’economia. Una situazione che riguarda non solo l’industria, ma anche i servizi, complicando la possibilità di una crescita del Pil per il 2024 attorno o poco superiore all’1%.

Il Pil del Paese è fermo

Confcommercio avverte il governo Meloni: il Pil del Paese non cresce. L’economia italiana ha subito una battuta d’arresto nel terzo trimestre, con i mesi estivi che hanno consolidato il clima di incertezza. E ora anche il settore dei servizi, fino ad ora più resiliente, sta mostrando segnali di debolezza.

Le previsioni per il 2024 sono ora a rischio, con una crescita che potrebbe attestarsi appena sopra l’1%, se non addirittura inferiore, salvo la probabile correzione al rialzo per le 4 giornate lavorative in più del 2024.

Il terzo trimestre ha registrato una crescita nulla, caratterizzato da un calo nel mese di luglio, seguito da un parziale recupero ad agosto e una stagnazione a settembre. Una variabilità che sottolinea la difficoltà nell’individuare una tendenza precisa nell’economia italiana, come si legge nel rapporto di Confcommercio.

Secondo lo studio, la proiezione sulla crescita del 2024 potrebbe beneficiare delle maggiori giornate lavorative, ma anche della revisione dei conti nazionali da parte dell’Istat, che potrebbero rivedere al rialzo i dati trimestrali. Discorso diverso per gli occupati, che hanno raggiunto il numero record a luglio, e per l’inflazione, stimata allo 0,9% per settembre, che si legherebbe a “un miglioramento del reddito disponibile reale, già registrato nel primo quarto grazie ai rinnovi contrattuali”.

Secondo Confcommercio, inoltre, “la catena reddito-fiducia-consumi sembra però essersi inceppata”, con i consumi delle famiglie che stentano a decollare. Tuttavia, l’incremento della fiducia dei consumatori a settembre e ottobre potrebbe dare una spinta ai consumi, ma la crescita economica dell’ultimo trimestre risulterà determinante, come rivela il rapporto.

Le parole di Meloni all’assemblea di Confindustria

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha tenuto un lungo intervento sui temi economici più importanti durante l’assemblea di Confindustria,  a partire dalla crescita alle imprese, fino ad arrivare all’imminente manovra finanziaria.

A proposito del Pil, che ha avuto una crescita sotto le attese nel 2023, la premier ha espresso la volontà di far tornare il Paese a superare quella soglia: “Sono fiduciosa che si possa fare qualcosa di meglio rispetto alle previsioni della Commissione: continuo a ritenere che il +1% del Pil sia a portata di mano soprattutto dopo i primi due trimestri, ogni trionfalismo sarebbe infantile ma non era scontato dopo anni trascorsi in fondo alle classifiche”.

La premier ha poi aggiunto: “Non è lo Stato a creare ricchezza, ma le imprese e i loro lavoratori. Lo Stato deve fare la sua parte, creare l’ambiente più favorevole possibile. E abbiamo garantito stabilità, che in Italia è una eccezione. Abbiamo disegnato una strategia per la nazione, e se non ci sono idee non ci possono essere investimenti. Abbiamo dato chiaro il messaggio che lo Stato non avrebbe disturbato chi voleva fare ma gli avrebbe camminato accanto come un alleato.  Abbiamo anche detto dei ‘no’ quando andavano detti, perché i soldi dei cittadini non si gettano dalla finestra”.

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