Donald Trump, presidente eletto degli Stati Uniti, ha accusato i deputati e i senatori del suo partito che avevano raggiunto un accordo per evitare lo shutdown del governo federale americano con i Democratici di aver “tradito la nazione”. In questo modo il leader dei Repubblicani ha affossato l’accordo, impedendo a Biden di alzare il tetto del debito americano.
Ad aver attaccato per primo la legge che permetteva al governo di continuare a spendere denaro per i sistemi non essenziali (tra cui le scuole) era stato Elon Musk, imprenditore sudafricano strettissimo collaboratore di Trump e suo futuro ministro. Gli Usa vanno verso lo shutdown nella notte di venerdì 20.
Trump affossa l’accordo, Usa verso lo shutdown
Su consiglio di Elon Musk, Donald Trump ha bocciato l’accordo che i deputati e i senatori Repubblicani avevano trovato con i Democratici al Congresso per alzare il tetto alla spesa dello Stato federale americano. Ogni anno, negli Usa, il parlamento deve autorizzare il governo a spendere denaro pubblico anche per i servizi considerati non essenziali.
Al momento quindi Joe Biden e la sua amministrazione uscente si trovano senza gli Appropriation bills, le leggi che permettono al governo federale di finanziare l’amministrazione pubblica. Il 20 dicembre, se non dovesse essere raggiunto un accordo dell’ultima ora, il Paese andrà in shutdown. Continueranno ad essere pagati soltanto i militari, gli agenti di polizia, i vigili del fuoco, chi lavora nella regolazione del traffico aereo, il personale sanitario pubblico e chi si occupa della manutenzione della rete elettrica.
La campagna contro l’accordo per evitare lo shutdown del governo era stata avviata da Elon Musk sul social network di sua proprietà, X (già Twitter). Pochi giorni dopo Donald Trump ha fatto sue le posizioni dell’imprenditore sudafricano, dimostrando l’influenza che le opinioni di Musk hanno sull’operato del prossimo presidente degli Usa.
Cos’è lo shutdown e perché succede solo negli Usa
Durante lo shutdown, il governo federale degli Usa non può spendere denaro in nessuna parte dell’amministrazione pubblica che non sia considerata fondamentale. Chiudono uffici che forniscono numerosi servizi, da quelli fiscali dell’Irs, ma anche tutte le scuole pubbliche, che rimangono senza insegnanti e personale.
Questo succede come conseguenza dell’incrocio del sistema presidenziale con quello di bilanciamento dei poteri pensato dalla Costituzione americana. Il partito del presidente spesso non controlla entrambi i rami del congresso e quindi rischia di non avere i voti per approvare la propria legge finanziaria. In altri sistemi, come quello Italiano, questo porterebbe alla caduta del governo e a una nuova maggioranza, ma il Presidente degli Usa, essendo votato direttamente dai cittadini (pur attraverso il collegio elettorale e i grandi elettori) non può essere sfiduciato.
In altri sistemi presidenziali invece è prevista un’alternativa allo shutdown, come in quello francese, dove la mancata approvazione di una legge di bilancio prevede che il governo continui a operare prolungando quella dell’anno precedente in via straordinaria. Una soluzione simile a quella che veniva adottata negli Usa prima degli anni ’80, quando una legge introdusse il concetto di shutdown.