Consiglio dei ministri, cosa è stato approvato ieri: sanità, immigrazione, sicurezza

Il Consiglio dei Ministri ha approvato misure su sanità e sicurezza, ma ha rinviato il decreto flussi per approfondire le nuove regole migratorie

Pubblicato: 28 Settembre 2024 08:00

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi nella giornata di ieri, 27 settembre, ha approvato una serie di provvedimenti che toccano temi di primaria importanza come sanità, immigrazione e sicurezza.

La riunione ha portato a una serie di decisioni strategiche, con l’obiettivo di rafforzare i controlli, tutelare i lavoratori del settore sanitario e cominciare ad affrontare in modo più incisivo la gestione dei flussi migratori, stilando la bozza di un decreto, che, come approfondiremo, è stato rinviato al prossimo cdm.

Immigrazione: nuove regole per il 2025 (ma c’è solo la bozza)

Il Decreto flussi del governo Meloni si trova attualmente in stallo, poiché l’approvazione delle nuove regole sui flussi migratori è stata rinviata a causa della complessità della materia e della necessità di ulteriori approfondimenti. Tra i principali cambiamenti previsti, si segnala un giro di vite sulle irregolarità nelle assunzioni, con nuove misure che renderanno irricevibili le richieste di datori di lavoro che non hanno sottoscritto contratti precedenti. Inoltre, il decreto mira a limitare le infiltrazioni mafiose con un tetto massimo di tre richieste per datore di lavoro, e introduce tutele per le vittime di sfruttamento, consentendo permessi di soggiorno temporanei.

Un altro dei punti principali discussi riguarda una riforma sull’ingresso dei lavoratori stranieri. Il governo ha proposto una revisione completa delle normative, suddivisa in diciassette articoli, con l’obiettivo di limitare le irregolarità legate ai flussi migratori e prevenire lo sfruttamento lavorativo.

Queste misure prevedono l’aumento del personale al Ministero dell’Interno, con 500 nuove assunzioni, e un potenziamento degli organici del Ministero degli Affari Esteri, che vedrà l’aggiunta di 200 funzionari. Questi rafforzamenti, destinati a rendere più efficienti i controlli sui flussi migratori, comporteranno un investimento di 20 milioni di euro entro il 2026.

Una delle principali novità riguarda l’introduzione di controlli più stringenti sui richiedenti asilo che non presentano documenti validi o garanzie economiche adeguate. Il governo ha proposto di trattenere questi individui fino a quando non sarà possibile verificarne l’identità.

Questa misura sarà supportata dall’apertura di nuovi centri di accoglienza in Albania, previsti per ottobre, che avranno il compito di gestire i migranti diretti in Italia. Durante la conferenza stampa, il sottosegretario Alfredo Mantovano ha dichiarato che la questione è “estremamente complessa” e ha sottolineato la necessità di ulteriori approfondimenti prima di procedere all’approvazione definitiva del decreto.

Tra le novità più discusse, vi è la possibilità per le autorità di accedere ai dispositivi mobili dei migranti in mancanza di documenti validi. Secondo l’articolo 12 della bozza del decreto, l’accesso ai dati contenuti negli smartphone dei migranti potrebbe diventare uno strumento per verificare l’identità, l’età e la cittadinanza.

Questa proposta ha generato un acceso dibattito, con il Ministero della Giustizia che ha sollevato ben più di una domanda riguardo alle possibili violazioni della privacy.

Nuove regole per Ong e monitoraggio dei velivoli

Il Consiglio ha deciso di estendere le restrizioni precedentemente imposte alle navi delle Ong anche ai velivoli utilizzati per monitorare le operazioni di salvataggio nel Mediterraneo. D’ora in avanti, questi aerei dovranno notificare tempestivamente le loro attività ai centri di coordinamento e rispettare le indicazioni degli Stati costieri interessati. Le nuove regole prevedono sanzioni pecuniarie fino a 10.000 euro in caso di inosservanza, e la possibilità di bloccare i velivoli per un massimo di 20 giorni in caso di violazioni ripetute.

Protezione dei sanitari: misure più severe contro la violenza

Il tema della sicurezza nelle strutture ospedaliere ha dominato gran parte della discussione, con il governo che ha deciso di intervenire duramente contro gli episodi di violenza ai danni del personale sanitario.

Il decreto approvato ieri  in tema di protezione del personale sanitario, introduce l’arresto obbligatorio in flagranza per chi commette aggressioni all’interno di strutture sanitarie o socio-sanitarie. Questa misura si estende anche alla flagranza differita, ovvero l’arresto potrà essere effettuato entro 48 ore dal reato, sulla base di prove video o altre registrazioni.

Le sanzioni per i reati di danneggiamento delle strutture sanitarie potranno raggiungere fino a cinque anni di reclusione e multe fino a 10.000 euro. Inoltre, sarà introdotta la possibilità di installare sistemi di videosorveglianza all’interno delle strutture, con linee guida che saranno definite dal Ministero della Salute in collaborazione con il Ministero dell’Interno. Questi strumenti serviranno a monitorare gli ambienti sanitari e a prevenire atti di violenza, garantendo una maggiore tutela per chi opera in prima linea.

Crescita della spesa pubblica e riduzione del deficit

L’aggiornamento del piano strutturale di bilancio a medio termine è stato uno dei punti centrali del dibattito economico. Il governo intende mantenere una gestione sostenibile delle finanze pubbliche, con l’obiettivo di assicurare il rispetto delle normative europee senza compromettere la crescita. L’incremento contenuto della spesa pubblica è visto come un mezzo per sostenere le principali riforme, pur mantenendo i conti pubblici in equilibrio. Il documento sarà alla base delle future negoziazioni con l’Unione Europea, con l’obiettivo di far uscire l’Italia dalla procedura per deficit eccessivo.

Durante la riunione, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha presentato questo documento. Esso stabilisce una crescita controllata della spesa primaria netta, che si attesterà su un incremento medio dell’1,5% fino al 2031.

Le previsioni di crescita della spesa variano di anno in anno, partendo dall’1,3% nel 2025 e raggiungendo l’1,9% nel 2027, per poi calare progressivamente fino all’1,2% nel 2031. Questa gestione della spesa è progettata per mantenere l’equilibrio dei conti pubblici, rispettando le direttive della Commissione Europea.

Sul fronte del deficit, l’obiettivo del governo è di ridurre il rapporto deficit/Pil al 2,8% entro il 2026, partendo dal 3,8% attuale. Questo è considerato un passaggio strategico per evitare procedure di infrazione europee. Come era facile immaginarsi a questo punto, il più grande ostacolo al raggiungimento dell’obiettivo è è rappresentato dal Superbonus edilizio, che continuerà a gravare sul bilancio pubblico fino al 2027, rallentando così il processo di riduzione del debito. Giorgetti ha dichiarato che, senza il peso del Superbonus, il debito pubblico italiano sarebbe già in fase di discesa più rapida. Attualmente, il debito è stimato al 134,8% del Pil per il 2023, ma dovrebbe iniziare a calare solo a partire dal 2027.

Sicurezza nelle attività subacquee

Un altro tema affrontato durante la riunione riguarda la sicurezza nelle attività subacquee. Il Consiglio ha approvato un disegno di legge che regolamenta in modo più stringente questo settore, ponendo maggiore attenzione ai rischi connessi a tali attività. Il provvedimento coinvolge la Protezione Civile e mira a garantire una maggiore protezione sia per i professionisti che per gli appassionati di immersioni, attraverso una serie di regole specifiche pensate per ridurre i rischi di incidenti.

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