Assegno unico, arrivano i maxi conguagli: le date degli aumenti

Maxi conguagli assegno unico, tra qualche giorno si potranno conoscere le modalità di ricalcolo delle somme che hanno coinvolto circa 900mila nuclei familiari

Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

Giornalista pubblicista, ha maturato una solida esperienza nella produzione di news e approfondimenti relativi al mondo dell’economia e del lavoro e all’attualità, con un occhio vigile su innovazione e sostenibilità.

E’ in arrivo a giugno una mensilità più ricca per 512mila famiglie beneficiare dell’assegno unico, mentre 378mila di loro avranno delle piccole decurtazioni.

Nel mese di maggio sono infatti partiti i nuovi meccanismi di ricalcolo dell’assegno unico da parte dell’Inps, che hanno portato a ritardi nelle erogazioni delle somme provocando qualche disagio alle famiglie ormai abituate a ricevere intorno metà mese il contributo per i figli direttamente sul conto corrente.

Di quanto aumenta e di quanto diminuisce l’assegno

Le modalità di ricalcolo dell’assegno unico – che riguardano 900 mila famiglie, ovvero il 16% dei beneficiari totali – si conosceranno a partire dal 10 giugno accendendo sul sito dell’Inps con le proprie credenziali (Spid o carta di identità elettronica) nel servizio online.

Per 512mila famiglie si tratta di assegno più ricchi: si parla di un totale di circa 140 milioni di euro in più da parte dell’Inps, ovvero in media 272 euro a famiglia.

Per altri 378 mila nuclei è prevista una restituzione totale di 15 milioni di euro, ovvero una riduzione dell’assegno per ogni famiglia di 41 euro in media. La cifra verrà rateizzata in modo tale che ognuna non superi un quinto del debito totale.

I motivi del ricalcolo

L’Inps ha spiegato che la rielaborazione era necessaria per adeguare automaticamente gli importi dell’assegno, come previsto dall’ultima legge di Bilancio, e specifica nel messaggio n. 1947 del 26 maggio 2023 alcuni dei motivi che portano al ricalcolo dell’Assegno Unico. Ecco le cause principali:

Chi deve restituire i soldi

Le famiglie che non hanno ancora provveduto all’aggiornamento dell’Isee entro il 30 giugno, avranno diritto solo alla quota minima e dovranno restituire eventuali importi erogati in eccesso. Tra i casi di ricalcolo vi sono il riconoscimento degli importi della settima e ottava mensilità di gravidanza e i casi delle famiglie monogenitoriali. Un genitore single, infatti, nonostante sia lavoratore, non rientra nella casistica prevista per ricevere una maggiorazione.

Non sarà necessario restituire fisicamente i soldi all’Inps. Il recupero avverrà attraverso un conguaglio sui prossimi assegni, suddiviso in più tranche, a partire da maggio 2023.

Attenzione a email ed sms dall’Inps

L’Inps ha assicurato che le persone interessate saranno tempestivamente informate tramite sms ed e-mail riguardo all’aumento o alla riduzione dell’assegno unico e potranno approfondire le modalità di calcolo contattando il contact center o recandosi direttamente alle sedi dell’istituto. Tuttavia, l’Inps comunicherà il suo modello di calcolo il prossimo 10 giugno in relazione alle modifiche apportate all’assegno unico.

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