Oggi chi si ammala e muore di Covid? Chi dovrebbe fare la quarta dose

Sì, la situazione è migliorata in due anni ma, dopo le polemiche sui vaccini, forse bisogna ricordare che oggi c'è ancora gente che si ammala e muore di Covid

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Redazione

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Sì, è vero, la situazione è migliorata rispetto a due anni fa ma, specie dopo le ultime polemiche sull’efficacia dei vaccini sollevate dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, forse bisogna ricordare che – purtroppo – oggi c’è ancora gente che si ammala e muore di Covid. Ci sono inoltre categorie di individui esposti al rischio più di altri, per cui la quarta dose non è solo consigliata, ma di vitale importanza.

Chi si ammala e muore di Covid oggi

Anche se il numero totale di decessi per Covid è sceso, il peso della mortalità conseguente a contagio si sta spostando su alcune categorie di persone, particolarmente vulnerabili. I pazienti over 64, per esempio, costituiscono oggi la percentuale più alta di vittime (mai così alta nemmeno durante le fasi più acute della pandemia).

Secondo una recente analisi della Kaiser Family Foundation, i decessi per Covid tra le persone di età pari o superiore a 65 anni sono più che raddoppiati tra aprile e luglio di quest’anno, aumentando del 125%: più di un quarto di tutti i decessi erano tra quelli di età pari o superiore a 85 anni durante la pandemia, ma tale quota è salita ad almeno il 38% da maggio.

Le persone anziane, quindi, sono quelle più a rischio: i decessi nelle case di cura stanno aumentando e, in generale, il Covid continua a essere una delle principali cause di morte per tutte le fasce di età che si prendono in considerazione. Infatti, come mostra la ricerca, sebbene la maggior parte dei decessi per Covid avvenga tra gli anziani, i giovani muoiono ancora a tassi più alti del solito a causa del contagio e delle condizioni gravi sviluppate a seguito della malattia, specialmente quelli che lavorano nei settori cd. essenziali.

Quanto sono efficaci i vaccini anti Covid

Essere non vaccinati è ancora un importante fattore di rischio in caso di positività al Covid. Non è vero che, come ha dichiarato Gemmato, non ci sono prove scientifiche sul fatto che senza vaccini la situazione sarebbe andata peggio. Giusto per citare qualche numero:

Ma allora perchè, in alcuni casi, le persone – anche vaccinate – continuano a morire? Come spiegato dai CDC statunitensi, gran parte della popolazione mondiale ha ora fatto almeno la prima dose di vaccino, pertanto, la maggior parte dei decessi tra le persone vaccinate è una questione di probabilità. A luglio, in America, il 59% dei decessi per Covid era tra i vaccinati e il 39% tra le persone che avevano ricevuto uno o più richiami. Questo perché l’efficacia dei vaccini diminuisce col passare del tempo, per questo è importante procedere con un richiamo (la cd. quarta dose) e sarebbe auspicabile – secondo gli esperti – non abbandonare del tutto le misure per prevenire la diffusione del virus (anche se il governo Meloni sembra essere orientato verso un’altra direzione, delle nuove regole per quarantena e isolamento ve ne abbiamo parlato qui). Non significa che i vaccini non funzionino più, al contrario, abbiamo avuto diverse prove su quanto siano efficaci nel ridurre i rischi di malattia grave e morte. Per esempio, ad agosto, secondo i CDC, le persone di età pari o superiore a 50 anni che sono state vaccinate ma con un solo richiamo avevano tre volte più probabilità di morire rispetto alle persone con due o più richiami.

Chi dovrebbe fare la quarta dose

A fronte di quanto detto sopra, non solo ai soggetti fragili e agli anziani è consigliata la quarta dose del vaccino anti Covid. Tuttavia, ci sono alcune persone che rischiano più di altre, come abbiamo visto.

Seppure il messaggio della comunità scientifica sia ancora oggi molto chiaro, il nuovo esecutivo di destra con il reintegro dei i medici no vax e lo stop all’obbligo vaccinale (qui per approfondire), si è posto in questo senso in controtendenza rispetto a quanto raccomandato dagli esperti. L’ultima circolare del ministero della salute relativa all’aggiornamento delle indicazioni sull’utilizzo dei vaccini a m-RNA bivalenti risale però al 23 settembre 2022, ai giorni cioè precedenti all’insediamento del nuovo esecutivo, e stabilisce che:

Inoltre, si raccomanda prioritariamente l’utilizzo delle formulazioni di vaccini a m-RNA bivalenti:

È per di più raccomandata, dietro valutazione e giudizio clinico specialistico, una seconda dose di richiamo con vaccino a m-RNA bivalente in caso di:

Il profilo di sicurezza complessivo della dose di richiamo (quarta dose) di Comirnaty Original/Omicron BA.1, comunque, si è dimostrato simile a quello osservato dopo la dose di richiamo (terza dose) di Comirnaty e rimane uno degli strumenti più sicuri contro il virus, e le sue varianti.

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