SPID, CIE e CNS per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione: cosa cambia dal 1° marzo

Dal 1° marzo per accedere ai servizi della PA servono SPID, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi. Ecco cosa cambia per cittadini, professionisti e imprese

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Lunedì 1° marzo è una data da segnarsi sul calendario. Da oggi infatti scatta una piccola rivoluzione per i servizi della Pubblica amministrazione rivolti ai cittadini, dettata dal Decreto Semplificazione. Dal 1° marzo per accedere ai servizi della PA infatti servono SPID, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi.

I tre strumenti per accedere ai servizi online della PA

Il Decreto Semplificazione e Innovazione digitale del 2020 ha stabilito che l’accesso dei cittadini ai servizi della Pubblica Amministrazione potrà avvenire solo attraverso tre chiavi di accesso:

Nel caso dell’Agenzia delle entrate, ad esempio, non è più possibile ottenere le credenziali di Fisconline, cioè quelle proprie dell’Agenzia, e nei prossimi mesi anche quelle già in uso verranno progressivamente abbandonate.

PA, cosa cambia per i cittadini

Per chi già utilizza SPID, CIE o CNS per accedere ai servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate non cambia assolutamente nulla.

I cittadini che invece utilizzano le credenziali di Fisconline fornite dall’Agenzia possono continuare ad utilizzarle fino alla naturale scadenza, ma comunque non oltre il 30 settembre 2021, dopo di che bisognerà dotarsi di uno dei tre strumenti.

PA, cosa cambia per professionisti e imprese

I professionisti e le imprese possono richiedere le credenziali Entratel, Fisconline o Sister, rilasciate dall’Agenzia anche dopo il 1° marzo e fino alla data che sarà stabilita con un apposito decreto attuativo, come previsto dal Codice dell’amministrazione digitale.

Chi può avere lo SPID: requisiti

Possono attivare SPID tutti i maggiorenni in possesso di un documento di riconoscimento italiano valido e di una tessera sanitaria o del tesserino del codice fiscale.

Residenti in Italia

Possono richiedere lo SPID tutti i maggiorenni residenti in Italia che abbiano:

Residenti all’estero

Chi risiede all’estero o è cittadino italiano residente all’estero iscritto all’AIRE, per richiedere SPID deve avere:

Cittadini stranieri in Italia

Per chi è un cittadino straniero in Italia con permesso di soggiorno e residenza in Italia, per richiedere SPID servono:

Non è possibile richiedere SPID usando il permesso di soggiorno, ma con il permesso di soggiorno è possibile richiedere la carta d’identità che servirà poi per richiedere SPID.

SPID per uso professionale

L’identità digitale ad uso professionale veicola, oltre ai dati della persona fisica, anche i dati della persona giuridica, ad esempio la Partita Iva, la tipologia societaria, etc, e può essere richiesta per accedere a servizi dedicati a scopi professionali:

Il responsabile legale di un’organizzazione (società, ente, impresa, ecc.) può richiedere e utilizzare la propria identità digitale per accedere ai servizi online. A questo scopo è anche possibile dotare i propri dipendenti di identità digitali per uso professionale della persona giuridica.

Come richiedere le credenziali SPID

Dopo aver verificato di essere in possesso di questi dati, è necessario scegliere uno qualunque tra i gestori di identità abilitati, i cosiddetti Identity Provider, e registrarsi sul loro sito, secondo le diverse procedure proposte.

I gestori d’identità forniscono diverse tipologie di attivazione e tre diversi livelli di sicurezza tra cui scegliere. Chi risiede all’estero deve scegliere una modalità di riconoscimento contrassegnata dall’icona EU (Unione Europea) o mondo.

La registrazione consiste in 3 passaggi:

Le modalità di riconoscimento attive:

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