La mappa del terrorismo in Europa e perché l’Italia (finora) è immune

Un know how non paragonabile a quello di qualsiasi altro Paese comunitario e la minore convenienza a compiere attentati nella porta d'ingresso d'Europa. Questo il mix di motivi che, fino ad oggi, ci ha protetto

Pubblicato: 18 Ottobre 2023 19:03

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Con le ultime uccisioni avvenute in Belgio e in Francia il terrorismo islamico torna a far tremare l’Europa. Dopo lo scoppio della guerra fra Israele e Hamas, e l’appello lanciato dai guerriglieri palestinesi a colpire ovunque i nemici dell’Islam, la tensione torna nuovamente alle stelle.

Urla “Allah Akbar” e uccide un docente

Ad Arras, nel nord della Francia, il 13 ottobre il 20enne Mohammed Mogouchkov ha accoltellato a morte il professore Dominique Bernard urlando “Allah Akbar”. Il giovane aveva precedentemente registrato un video in cui inneggiava all’Isis.

Attentato a Bruxelles “per vendicare i musulmani”

Il 16 ottobre a Bruxelles in Belgio il tunisino Abdesalem Lassoued ha ucciso nel nome dell’Isis due turisti svedesi che erano in città per assistere alla partita di calcio Belgio-Svezia. L’uomo era già stato schedato dalla polizia norvegese, svedese e italiana. Gli 007 italiani avevano già inviato un’informativa ai colleghi belgi in merito alla sua pericolosità, ma l’allarme è caduto nel vuoto. Abdesalem Lassoued è infine stato ucciso nella mattina del 17 ottobre.

Gli attentati di matrice islamica in Europa

Non solo Charlie Hebdo, Bataclan, Nizza, metro di Londra e stazione di Madrid. Quelli appena elencati sono solo gli attacchi che si sono radicati con maggiore nitidezza nella memoria collettiva, a causa del numero dei morti e per il risalto mediatico degli eventi. Ma il radicalismo islamico ha flagellato molte altre volte l’Europa: negli ultimi 20 anni si sono contati oltre 370 morti per gli attacchi del terrorismo islamico nel Vecchio Continente, senza contare le migliaia di persone ferite che hanno riportato conseguenze permanenti. Di seguiti l’elenco degli attacchi dovuti all’Isis, ad Al Qaeda, a gruppi minoritari e ai lupi solitari.

Perché non ci sono stati attentati in Italia

Quasi tutta l’Europa occidentale è stata flagellata da attentati di origine jihadista, ma il terrorismo fino ad ora non ha mai colpito l’Italia. Il nostro Paese è stato però più volte minacciato dall’Isis e a suo tempo la rivista Dābiq, organo di propaganda dello Stato Islamico, pubblicò un fotomontaggio in cui la sua bandiera campeggiava su San Pietro in Vaticano. Allora perché l’Italia non è mai stata colpita dai terroristi fino ad oggi?

I motivi sono essenzialmente due: l’Italia ha una lunga tradizione di contrasto al terrorismo maturata durante gli Anni di Piombo in cui magistrati, 007 e forze di pubblica sicurezza si trovarono a fronteggiare l’eversione rossa e nera. Nessun altro Paese europeo possiede un simile know how in merito al contrasto al terrorismo.

Il secondo motivo è legato a questioni di convenienza: l’Italia è la porta dell’Europa. Una porta piuttosto accessibile data la vicinanza alle coste africane. E secondo gli accordi di Dublino l’Italia è chiamata a gestire in totale autonomia l’enorme numero di migranti che ogni anno sbarca sulle sue coste. Colpire l’Italia significherebbe spingere la politica a invocare una stretta sugli accessi. E non solo, dal momento che la gestione delle espulsioni è in gran parte virtuale: l’espulsione di un migrante, in mancanza di accordi con gli Stati di origine, consiste nella semplice consegna di un foglio di carta che intima l’immediato allontanamento. Un attentato potrebbe spingere la politica a mettere in campo una stretta sulle espulsioni.

Tutto ciò, tuttavia, non significa che gli attentati contro il nostro Paese non siano mai stati programmati, dal momento che ne sono stati sventati diversi. A giocare in favore della sicurezza italiana è semplicemente il minore fattore probabilistico che un attentato possa verificarsi.

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