Guerra, Boris Johnson si candida a guidare la Nato

A settembre scadrà il mandato di Jens Stoltenberg. In corsa dovrebbe esserci anche Mario Draghi.

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Redazione

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L’ex primo ministro della Gran Bretagna Boris Johnson si candida alla carica di prossimo segretario generale della Nato. “Sì, ottima idea. Voglio dire, cari amici, che devo annunciare a tutti che esiste questo piano. Questa volta penso che sarò fortunato”, ha detto Johnson in un’intervista ad un programma tv ucraino, come riportano i media di Kiev.

L’ex primo ministro ritiene che non sia necessario che il prossimo segretario generale sia un cittadino dell’Unione europea. “Mi considero un ottimo candidato. Vale la pena dire che abbiamo una Nato più forte che mai, intraprendente, vivace”, ha sottolineato l’ex primo ministro inglese.

L’annuncio di BoJo

Rispondendo alla domanda di un giornalista sulla sua percezione della leadership della Nato, Johnson si è di fatto autocandidato come possibile erede di Stoltenberg. “Guidare la Nato? È una buona idea. Voglio sottolineare che ho questo piano e che sono qualificato per ricoprire la posizione di segretario generale della Nato”.

Stoltenberg in scadenza

Le grandi manovre intorno al ruolo di segretario generale della Nato discendono direttamente dal fatto che il mandato di Jens Stoltenberg – in carica dal 2014 – scadrà il 30 settembre 2023 dopo la proroga decisa all’unanimità in seguito all’inizio delle ostilità in Ucraina.

La contesa in Europa

Nell’intervista Johnson ha ricordato che l’ex primo ministro italiano Mario Draghi aveva proposto di nominare un rappresentante dell’Unione europea come prossimo segretario generale della Nato. “Sono completamente in disaccordo con lui. Penso che ci siano altri candidati al di fuori dell’Unione Europea. Non deve essere l’Ue. Certo, mi considero un candidato. Questa è una buona e importante posizione”, ha detto l’ex primo Ministro inglese, sottolineando che la Nato è “forte come sempre” e presto accoglierà due nuovi membri: Svezia e Finlandia. “E vediamo abbastanza chiaramente che l’adesione dell’Ucraina è una prospettiva. Deve accadere, è ovvio. Putin ha smentito tutti gli argomenti contro l’ingresso dell’Ucraina nella Nato. Ora non ci sono più”.

Il segretario generale della Nato viene nominato all’unanimità dagli Stati membri dell’Alleanza Atlantica. Molti Paesi potrebbero sostenere l’ex premier britannico, ma è altrettanto probabile che altri, come la Francia, potrebbero porre il veto.

Le credenziali di Boris

Di certo Johnson ha due assi nella manica da giocare: l’aver contribuito da protagonista – quando era primi Ministro – a costruire la coalizione internazionale contro Vladimir Putin, e la benevolenza degli Stati Uniti d’America, che non vedono di buon occhio un segretario generale appartenente all’Unione europea.

Le dimissioni in Gran Bretagna

L’avventura di Boris Johnson alla guida del Regno unito si è chiusa la scorsa estate. Casus belli, lo scandalo sessuale che ha investito Chris Pincher, il vice capogruppo conservatore. In realtà ‘Borja’ ha perso l’appoggio e la fiducia del Partito Conservatore, anche a causa delle famigerate feste al 10 di Downing Street durante il lockdown per la pandemia.

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