La ministra degli Esteri della Germania Annalena Baerbock finisce nei guai a causa del nonno. Come già successo anni fa a Matteo Renzi in Italia, finito nell’occhio del ciclone mediatico per problemi riguardanti i genitori, a diversi anni di distanza è un altro parente, e soprattutto per un altro motivo, a intaccare la posizione di una figura di spicco della politica. Non si tratta di un esponente nostrano, ma il caos che avvolge la ministra tedesca ha fatto il giro del mondo, perché la sua colpa sarebbe quella di essere una discendente di un “nazista convinto“, il nonno Waldemar Baerbock.
La ministra e il nonno nazista
Ad accendere le luci dei riflettori sulle ombre della famiglia Baerbock ci ha pensato il settimanale tedesco Bunte che ha spinto il quotidiano Bild a chiedere alla ministra chiarimenti sulla figura del nonno Waldemar Baerbock. Una indagine approfondita, infatti, ha portato a risultati che hanno sconcertato la Germania, perché il nonno della ministra tedesca era un “nazionalsocialista totale” e anche decorato con la Croce nazista del merito militare nel 1944.
Insomma, non un passato trascurabile per nonno Waldemar che nei dossier della Wehrmacht (l’esercito) era descritto come “completamente dalla parte del nazionalsocialismo” tanto da aver letto il libro-manifesto ideologico di Adolf Hitler, il Mein Kampf. E Annalena, che voleva molto bene al nonno, lo sapeva?
La ministra ha fatto sapere che “i documenti non erano noti“, tanto che in Germania in tanti si sono domandati se la posizione del nonno fosse conosciuta in famiglia. Più volte Waldemar Baerbock avrebbe sviato i discorsi sul suo passato, tanto che il papà della ministra aveva litigato per decenni con suo padre Waldemar perché non voleva parlare di sé e della guerra.
Ma a mettere nei guai Annalena sono alcuni passaggi del suo libro “Jetzt” (“Ora”), con cui la ministra degli Esteri tedesca si è presentata due anni fa alla Germania. Nel libro alcuni riferimenti al nonno, morto nel 2016, definita come una figura amata e di “formazione” per lei.
Chi era Waldemar Baerbock
Waldemar Baerbock, secondo quanto ricostruito dai media tedeschi, è stato un ingegnere e poi un ufficiale in un’unità che riparava cannoni contraerei dietro il fronte orientale, nella campagna di Russia. Nel suo file della Wehrmacht si legge che era “un nazionalsocialista convinto” che si trovava “completamente sulle posizioni del nazionalsocialismo”. Morì nel 2016, all’età di 103 anni.
Nel 1944, come detto, gli venne conferita la Croce per Meriti di guerra (la cosiddetta “Kriegsverdienstkreuz mit Schwertern”) e un anno dopo venne espulso dalle terre dei Sudeti esiliando all’Est. Dopo una lunga traversata a piedi si era fermato a Francoforte, dove la sua vita poi ripartì.
Poco prima di morire nonno Waldemar scrisse un libro per i nipoti, racontando la storia di famiglia e accennando anche alla guerra e alla deportazione. Nel libro ha scritto ai nipoti di essere stati “fortunati a non aver conosciuto la guerra”, ma come tutte le biografie racconta e non racconta alcuni aneddoti della vita. Tra quelli mancanti proprio le motivazioni che lo avevano spinto a servire nell’esercito di Hitler e se quella decisione era stata presa per il trasporto per Hitler, reale o finto per avere salva la vita.